Una fiaba, una riflessione sul senso della vita e dei legami, semplicemente una storia: molto amato e apprezzato fin dalla sua uscita a New York nel 1943, "Il Piccolo Principe" è diventato nel tempo una lettura universale e uno dei libri più venduti nel mondo, pegno d'amore e d'amicizia. Un aereo in panne nel deserto, un pilota in difficoltà, un principe biondo venuto da molto lontano, una volpe, una rosa: sono i protagonisti di una vicenda che si legge in un respiro e non si dimentica. Per la prima volta dalla storica edizione italiana del 1949, "Il Piccolo Principe" da scoprire, o rileggere, nella nuova traduzione di Beatrice Masini. Età di lettura: da 8 anni.
Insieme a "Terra degli uomini", "Lettera a un ostaggio" rappresenta il punto più alto dell'opera di Saint-Exupéry sia sotto il profilo letterario ed emozionale che nella visione filosofica della vita, che può riassumersi nell'affermazione: "Non c'è che un problema, uno solo, in tutto il mondo: restituire agli uomini un significato spirituale". Scritta durante il suo viaggio d'esilio verso gli Stati Uniti, in fuga dalla Francia occupata, pensando a Leon Werth, l'amico a cui aveva dedicato "II Piccolo Principe", "Lettera a un ostaggio" nasce dalla preoccupazione dell'autore per il pericolo di un esasperarsi dell'intolleranza che la guerra aveva portato alla luce. Dietro il filo dei pensieri, si sviluppa una linea melodica costante che ha per guida l'immagine del sorriso, reso possibile dalla coscienza e dall'impegno a essere in ogni momento quello che si è, per se stessi e per la comunità in cui si è inseriti. Questo testo è stato definito "il poema della restaurazione del sorriso". Dello stesso tenore è il secondo scritto contenuto in questo volume, bisogna dare un senso alla vita degli uomini, che fa parte di una raccolta di saggi intitolata "La pace o la guerra", pubblicata originariamente su "Paris Soir" all'inizio dell'ottobre 1938.
Il volume raccoglie la celebre Lettera al generale X, insieme ad altri brani e lettere, tra cui l'ultima lettera che Saint-Exupéry datò il 30 luglio 1944, giorno prima di venire abbattuto in volo sul Mar Tirreno (Lettera a Pierre Dalloz). Grazie alle intense pagine di grande letteratura, il testo rappresenta il testamento spirituale e artistico di un genio del nostro tempo; pagine in cui filosofia, biografia, azione e passione si fondono in un'opera di tragica e sublime bellezza. Insieme a Lettera al generale X il volume ripropone anche molti scritti del Saint-Exupéry saggista e articolista. Attraverso la lente d'ingrandimento della guerra gli scritti raccolti in questo volume come Morale e inclinazione o Messaggio ai giovani americani, e anche la Lettera al generale Z, danno luogo a spunti filosofici, divagazioni politiche, morali e religiose, spesso mescolate e intrecciate l'una all'altra, offrendo al lettore italiano un Saint-Exupéry originale.
"La Terra ci fornisce, sul nostro conto, più insegnamenti di tutti i libri. Perché ci oppone resistenza. Misurandosi con l'ostacolo l'uomo scopre se stesso", così inizia il libro dell'autore de Il piccolo principe. Un diario di viaggio tra cielo, sabbia e vento che racconta la difficoltà e la meraviglia di essere uomini nelle avversità, nella fatica, nella gioia. Al comando del suo aeroplano Antoine de Saint-Exupéry vola sul nostro pianeta per consegnarci la più commovente delle avventure, quella di essere uomini.
La presente edizione riunisce le opere di Saint-Exupéry. In questo primo volume è raccolta la sua produzione letteraria fino al 1939, anno dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Il libro contiene: brevi frammenti della sua produzione giovanile (poesie e racconti); romanzi e racconti ("L'aviatore", "Corriere del sud", "Volo di notte", "Terra degli uomini"); la corrispondenza (lettere già edite ed inedite); scritti di circostanza (articoli, reportage, prefazioni). Una sezione è dedicata ai Taccuini, appunti personali buttati giù in fretta e non destinati alla pubblicazione.
Citadelle: 985 pagine dattiloscritte, consegnate da Saint-Exupéry all'amico Georges Pélissier poco prima della morte. Pagine fitte di appunti, di cancellature, di parole che si intrecciano sui bordi dei fogli. "Sarà il mio libro postumo". Andrà ripulito, lavorato. Saint-Exupéry lo sa: Citadelle è il lavoro di una vita e, stratificato, come ogni pensiero che si è andato sedimentando, come ogni immagine, intuizione, preghiera, andrà riportato alla luce e reso chiaro. Scritto in prima persona, egli stesso aveva confidato di avere intenzione di proporre il discorso di un capo berbero il cui padre era stato assassinato, e in cui si cela l'immagine di un Padre più alto che ha i tratti di una divinità. La presente antologia trae le "linee di forza", le parti più evocative di un'opera che ha quasi l'aspetto di una lunga meditazione sui temi centrali del Piccolo principe: l'amore; l'educazione di sé attraverso l'ammaestramento dell'altro; la tensione verso questo "altro da sé" e l'attenzione a esso (chiunque egli sia); la percezione dello spazio del deserto, interiore prima che fisico... Perché in Citadelle è presente tutto l'essenziale del libro più famoso, al punto che possiamo utilizzare queste pagine come un aiuto a comprendere più a fondo il mistero di quel Principino che non può essere ridotto a una banale parabola del "volersi bene".
La vita di pilota e i reportage scritti per alcuni giornali costituiscono la materia di questa opera affascinante. Il libro, pubblicato nel 1939 su suggerimento di André Gide e premiato nello stesso anno dall'Académie française, si compone di una raccolta di episodi che, senza tener conto di tempi e di luoghi, offrirono all'autore del "Piccolo Principe" l'occasione per elaborare esperienze di volo, sensazioni, emozioni, appunti di viaggio e riflessioni sulla vocazione dell'uomo nel mondo. La parte principale del libro si riferisce a un atterraggio di fortuna nel cuore del Sahara, in seguito a un incidente aereo. Nel deserto, Saint-Exupéry conosce il segreto della solitudine, ed è proprio questa che gli fa scoprire la sua interiorità, la libertà, il senso della vita. Scrive: "Essere uomo vuol dire precisamente essere responsabile... Vuol dire essere fiero di una vittoria riportata dai compagni. Vuol dire sentire che, posando la propria pietra, si contribuisce a costruire il mondo".
IL TESTO RIADATTATO DELL OPERA POSTUMA DEL GRANDE SCRITTORE ANTOINE DE SAINT-EXUPERY CONSIDERATA DA MOLTI IL SUO SCRITTO PIU`IMPORTANTE. Il manoscritto di 985 pagine dattiloscritte fu pubblicato quattro anni dopo la morte di saint exupery, nel 1948. Di queste 985 pagine egli non ne rilesse che qualcuna. Egli riteneva di aver ancora molto da dire prima d'iniziare il lavoro d i revisione. A chi lo interrogava sulla data di pubblicazione, saint-exupery rispondeva ridendo: non finirr mai...sara la mia opera postuma". In effetti il manoscritto, conoscendo il metodo di lavoro dell'aut ore, doveva esser sfrondato e rimaneggiato secondo un piano rigoroso che e`impossibile stabilire esattamente. Il testo originale, oltre ad avere una lunghezza eccessiva per un'opera che voleva essere un "poema", contiene percir numerosi capitoli allo stato di se"