A oltre vent'anni dalla scomparsa, la figura di Fabrizio De André continua a essere al centro di un'amplissima fioritura di iniziative, tanto da far pensare che il cantautore genovese sia riuscito a intercettare, soprattutto post-mortem, un grande bisogno di poesia e di legami sociali. Alla luce di una ricerca critica ormai cospicua, Brunetto Salvarani ripercorre le domande sulla religione e le tracce della Bibbia affioranti a più riprese nella produzione del Bob Dylan italiano, l'agnostico Faber, di cui racconta la vita corsara e i temi chiave, intrecciando strettamente biografia e scelte artistiche.
Dopo il volume dedicato in questa stessa collana a Leonard Cohen, Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini si mettono alla ricerca degli elementi etici e religiosi presenti in uno degli eroi più noti e amati del fumetto italiano, il cowboy Tex Willer, ranger abilissimo nel maneggiare la Colt, amico dei pellerossa, antischiavista e avversario di ogni ingiustizia. «Tex Willer potrebbe essere considerato il modello del nuovo uomo italiano nel secondo dopoguerra, quasi a offrire, forse suo malgrado, un prontuario esistenziale per il Belpaese uscito con le ossa rotte dal conflitto. Reinventando l'identità nazionale andata in pezzi in una nuova, di stampo maschile, che fruga nella consolidata tradizione western per rinvenirvi un punto di riferimento atto a ripensare il problematico rapporto fra individuo e autorità. Un manuale di pronto utilizzo in cui centrali sono temi come lealtà, libertà, oppressione, violenza e linguaggio, grazie a cui Tex è destinato a diventare, nell'arco di pochi decenni, non solo un personaggio ben riconoscibile nella cultura pop tricolore, ma anche l'eroe di una delle più rilevanti e longeve saghe contemporanee» (Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini).
La ricchezza del reale è multiforme e per esprimersi ha bisogno del concorso di molti e diversi saperi: anche di quello teologico e tanto più in un cambio d'epoca come quello che stiamo attraversando (papa Francesco). La teologia è oggi dunque chiamata a confrontarsi e dialogare con gli altri saperi, portando alla causa di un nuovo umanesimo il contributo della riflessione delle comunità credenti. Se la teologia deve saper accompagnare i processi culturali e sociali, essa lo potrà fare solo assumendo il contesto specifico in cui nasce e lavora. La dimensione ecumenica, interreligiosa e interculturale diventa così costitutiva della teologia pubblica che verrà.
I personaggi della Bibbia si affannano e lavorano, s'innamorano e combattono, mentono e tradiscono, uccidono e vengono uccisi, desiderano e sognano, mangiano e si emozionano: sono, dunque, come gli uomini e le donne di ogni tempo e di ogni luogo, di ieri e di oggi, chiamati a fare i conti con la fragilità dell'essere umani. Questa è la chiave di lettura con cui Brunetto Salvarani ci presenta alcune figure del libro sacro agli ebrei e ai cristiani. Nelle sue pagine incontreremo la paradossale riluttanza del profeta Giona, le fatiche di Noè, l'ansia febbrile del patriarca Giacobbe, la solitudine ferita di Giobbe, lo sguardo perso nel vuoto di Qohelet/Salomone, le delusioni a ripetizione di Gesù e i tormenti dei primi cristiani. In un percorso che mescola l'antica sapienza della Bibbia e la nostra odierna condizione esistenziale, guarderemo alla Sacra Scrittura come un lungo, lento e faticoso esercizio a riconciliare l'umanità con la propria debolezza, la propria finitezza, le proprie cicatrici. Senza scansarle. Senza trovare rifugio in universi consolatori, in comodi ma improbabili Dio-tappabuchi, cercando di accettare i nostri limiti.