Il "Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune" - firmato nel 2019 ad Abu Dhabi da papa Francesco e lo Shaykh di Al-Azhar Ahmad al-Tayyeb - resta un evento storico di portata mondiale. In quella occasione i due protagonisti discussero, fra l'altro, del progetto della Casa della famiglia di Abramo (Abrahamic Family House), edificio destinato ad accogliere una moschea, una chiesa e una sinagoga a una ventina di minuti dall'aeroporto di Abu Dhabi, in funzione del dialogo fra le tre fedi. Nonostante i proclami, non ci si può nascondere che per gli uomini e le donne del nostro tempo è diventato sempre più difficile riconoscersi come un'unica grande famiglia umana. In questo confronto a due voci, i due studiosi Adnane Mokrani e Brunetto Salvarani riflettono senza infingimenti, anche di fronte alle tensioni internazionali e ai conflitti in cui l'elemento etnico-religioso sembra essere tornato prepotentemente alla ribalta. Nessun documento può cambiare il mondo. La lettera non ci cambia, invece la parola che diventa vita ed etica trasforma e dà speranza per il cambiamento. Questo vale anche per il "Documento sulla fratellanza umana" e per l'enciclica Fratelli tutti. Non è una dichiarazione scritta che cambia le cose, siamo noi che cambiamo la realtà, quando applichiamo i valori di quei testi nelle nostre vite. La vera domanda è: fino a che punto siamo seri nell'adottare quelle parole?
"Il pluralismo religioso è oggi una sfida per tutte le religioni" (C.M. Martini). Questo volume, per la prima volta in Italia, si propone come un manuale di dialogo interreligioso, la cui lettura potrà essere utile agli studi teologici, alle comunità ecclesiali, alle cristiane e ai cristiani che vivono quotidianamente il confronto coi fedeli di altre religioni.
«Mai come negli ultimi anni il dialogo, nelle sue diverse declinazioni (interculturale, ecumenico, interreligioso) è stato messo in discussione su più versanti. [...] Scambiato di volta in volta per puro buonismo o per banale sincretismo, schernito come imbelle irenismo o semplicemente scambiato erroneamente per relativismo assoluto, il dialogo viene oggi visto sovente tutt'al più come un argomento comodo per fasciarsi il cuore a uso di anime belle e scarsamente combattive di fronte a quell'irruzione dell'altro, di cui ci ha parlato per primo E. Lévinas e che appare senza dubbio la cifra dominante di questi tempi affaticati non meno che complicati» (dall'Introduzione).
Obiettivo del volume è rendere ragione della crisi del dialogo, interrogandosi su quanto accaduto, ma anche spingersi oltre, per rintracciare piste che aiutino a uscire dallo stallo.
È questo infatti un momento ricco di anniversari: i venticinque anni dallo storico incontro interreligioso di Assisi (27.10.1986), di cui Benedetto XVI farà memoria recandosi nella città francescana il prossimo ottobre, e i dieci anni dalla proclamazione della Charta Oecumenica, stilata a Strasburgo da tutte le Chiese europee (22.4.2001).
Un tempo in cui, più che da festeggiare, c'è molto da riflettere.
Sommario
Introduzione. 1. Ammettiamolo: il dialogo è in crisi… I. VEDERE. DIO STA CAMBIANDO INDIRIZZO. 2. Il Novecento: secolo breve, secolo del dialogo. 3. L'uomo planetario, fra incertezza e rischio… 4. Un Dio declinato al plurale. II. GIUDICARE. I CRISTIANI STANNO CAMBIANDO INDIRIZZO. 5. Le religioni, problema o promessa? Sguardi mondialisti. 6. Guardare con occhi diversi il campo di gioco. Nel tempo del cristianesimo globale e nel nuovo scenario della missione. 7. Dialogo sì… Ma quale dialogo? III. AGIRE. IL DIALOGO STA CAMBIANDO INDIRIZZO. 8. I nuovi luoghi del dialogare. 9. Contro i laici furiosi, una laicità di addizione. 10. Per una comprensione cristiana del dialogo. 11. Senza concludere… Mettere in salvo nella mutazione. Appendici. Indice dei nomi.
Note sull'autore
BRUNETTO SALVARANI da tempo si occupa di dialogo ecumenico e interreligioso, avendo fondato nel 1985 la rivista di studi ebraico-cristiani Qol, che tuttora dirige. Docente presso la Facoltà Teologica dell'Emilia-Romagna, è presidente dell'Associazione italiana amici di Nevè Shalom Wahaat as Salam (NS-WaS) dal 2009 ed è direttore delle riviste CEM Mondialità e Tempi di fraternità. Presso le EDB ha pubblicato: Vocabolario minimo del dialogo interreligioso. Per un'educazione all'incontro tra le fedi. Seconda edizione aggiornata e aumentata (2008).
Descrizione dell'opera
Il pluralismo religioso e l’interdipendenza delle opzioni religiose sono ormai destinati a caratterizzare in maniera durevole le società occidentali. L’intento del volume è quello di contribuire a tracciare le basi e i presupposti di un incontro fra donne e uomini di fede cristiana con donne e uomini di fede “altra”, sulla linea di filoni ben presenti nella rivelazione biblica, nella storia delle Chiese cristiane e nei documenti del magistero.
A cinque anni dalla prima fortunata edizione, l’autore rimette mano alla materia al fine di documentarne l’evoluzione dopo la ‘stagione’ di Giovanni Paolo II.
Alla luce del pontificato di Benedetto XVI e di un’epoca in cui gli identitarismi tendono a esplicitarsi ulteriormente, qual è la nuova fase del dialogo interreligioso? Dopo gli echi suscitati dalla lezione del papa all’Università di Ratisbona, ma anche dal viaggio in Turchia dove il pontefice ha pregato nella Moschea Blu, dopo la lettera aperta ai responsabili delle confessioni e Chiese cristiane sottoscritta da 138 guide religiose musulmane, cui ha fatto seguito una risposta del papa, come interpretare il momento presente?
A un’analisi dell’attuale scenario sul fronte ecumenico e interreligioso, il testo fa seguire un agile “alfabeto del dialogo” per l’oggi. Il percorso si chiude con un capitolo sul nostro Paese che si va scoprendo multireligioso. Il tutto in funzione di un’auspicabile “pedagogia del dialogo”.
Sommario
Premessa. L’eredità del concilio: una medicina di misericordia. 1. Perché dialogare nella stagione del ritorno di Dio? 2. Le sette parole del dialogo. Identità/Differenza. Empatia/Passione. Ascolto. Conoscenza. Decentramento. Accoglienza/Mitezza. Racconto. 3. Incontrare l’altro nel tempo della sapienza.
Note sull'autore
Brunetto Salvarani da tempo si occupa di dialogo ecumenico e interreligioso, avendo fondato nel 1985 la rivista di studi ebraico-cristiani Qol. È vicepresidente dell’Associazione italiana degli «Amici di Nevè Shalom-Waahat as-Salaam», direttore della rivista Cem Mondialità e docente presso la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna.
Un'indagine sui molteplici volti di Yehoshua ben Yossef nelle principali religioni e culture non cristiane, e nelle prospettive del cristianesimo africano e latinoamericano.