Chi può negare l’esistenza dell’amore o dell’amicizia? Si tratta di sentimenti che gli uomini provano nel proprio cuore, non sono oggetti materiali, non sono visibili agli occhi, eppure questi non soltanto esistono, ma costituiscono la base strutturale delle relazioni umane.
Sant’Agostino in questo breve saggio spiega l’esistenza della fede nel cuore dell’uomo dove risiede la fiducia nelle cose divine, quelle che non si vedono.
<<Alcuni ritengono che la religione cristiana più che da accettare sia da deridere, per il fatto che in essa si richiede agli uomini una fede nelle cose che non si vedono, invece di mostrare cose che si possano vedere. Allora noi, (…) nonostante ciò dimostriamo alle menti umane che si deve credere anche in quelle cose che non si vedono. E queste sono innumerevoli proprio nell’animo nostro, che per natura è invisibile.>>
E’ possibile acquistare “La fede nelle cose che non si vedono” online su questo sito oppure ordinando il libro presso la tua libreria di fiducia tramite “Byblos distributore” .
BIOGRAFIA DI SANT’AGOSTINO: Agostino Aurelio nacque in Africa a Tagaste, nella Numidia (attualmente Souk Ahras in Algeria), il 13 novembre 354 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Il padre Patrizio era pagano, mentre la madre Monica, era cristiana; Agostino era il primogenito di tre figli, fu lei a dargli un’educazione religiosa ma senza battezzarlo, come si usava allora, volendo attendere l’età matura. Eppure, dopo aver letto l’Ortensio di Cicerone, Agostino abbracciò la filosofia aderendo al manicheismo, Nel 371 prese in moglie una donna di Cartagine, dalla quale nacque, nel 372, il figlio Adeodato. Dopo aver avviato tre scuole a Tagaste, a Cartagine e a Roma, nel 387 si recò a Milano per occupare la cattedra di retorica. Qui conobbe Sant’Ambrogio, iniziò il suo cammino di fede cristiana e fu battezzato. Ritornò in Africa e, dopo la morte della madre, sì recò ad Ippona, dove venne ordinato sacerdote e vescovo. Mentre Ippona era assediata dai Vandali, nel 429 il Santo si ammalò gravemente. Morì il 28 agosto del 430 all’età di 76 anni. I suoi resti mortali furono portati a Cagliari poi traslati a Pavia, nella chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro.
Le sue opere teologiche, mistiche, filosofiche e polemiche sono tutt’oggi oggetto di studio, Per il suo pensiero, racchiuso in numerosi saggi, ha meritato il titolo di Dottore della Chiesa,
Nella nostra cultura quando si parla di virtù si pensa a una serie di azioni circoscritte e legate a un particolare atteggiamento; in realtà le virtù sono l'ambiente vitale in cui la persona cresce. Le virtù si richiamano, si collegano, ciascuna di esse si nutre dell'altra e opera mediante l'altra. In questa ottica è molto interessante e preziosa questa antologia che ripercorre - e non potrebbe essere diversamente - l'esperienza umana e spirituale del grande vescovo di Ippona, contrassegnata da una ricerca instancabile e sempre più intensa dell'Essenziale. Per questo Agostino è sempre attuale e la sua riflessione offre elementi di grande profondità e intensità.
Il De Trinitate di Sant'Agostino, duramente criticato da molti teologi del secolo XX, alla luce delle ricerche più recenti sorprende per l'originalità del metodo e dei contenuti. L'autore non si limita a difendere la fede trinitaria della Chiesa confutando l'eresia ariana sul piano biblico e razionale. Si confronta con la Tradizione in pace catholica pacifico studio sul tema delle teofanie veterotestamentarie, critica le speculazioni di Mario Vittorino troppo dipendenti dagli schemi neoplatonici, approfondisce il mistero di Dio in dialogo con i lettori, cristiani e pagani, a partire dalle relazioni e dall'amore tra le persone divine, mettendo in risalto il valore gnoseologico e soteriologico delle missioni del Figlio e dello Spirito Santo e la differenza tra la generazione e la processione in Dio. Un'opera che ha aperto nuovi orizzonti alla teologia trinitaria contemporanea, riproposta in una nuova traduzione curata da uno dei massimi specialisti di Agostino.
Il De Trinitate di Sant'Agostino, duramente criticato da molti teologi del secolo XX, alla luce delle ricerche più recenti sorprende per l'originalità del metodo e dei contenuti. L'autore non si limita a difendere la fede trinitaria della Chiesa confutando l'eresia ariana sul piano biblico e razionale. Si confronta con la Tradizione in pace catholica pacifico studio sul tema delle teofanie veterotestamentarie, critica le speculazioni di Mario Vittorino troppo dipendenti dagli schemi neoplatonici, approfondisce il mistero di Dio in dialogo con i lettori, cristiani e pagani, a partire dalle relazioni e dall'amore tra le persone divine, mettendo in risalto il valore gnoseologico e soteriologico delle missioni del Figlio e dello Spirito Santo e la differenza tra la generazione e la processione in Dio. Un'opera che ha aperto nuovi orizzonti alla teologia trinitaria contemporanea, riproposta in una nuova traduzione curata da uno dei massimi specialisti di Agostino.
Il testo contiene la traduzione italiana, con introduzione e note di commento, della lettera-trattato “De videndo Deo” di Agostino di Ippona (la n. 147 dell’epistolario). La traduzione è condotta sul testo dell’edizione critica di riferimento, curata da Alois Goldbacher nella collana del Corpus Scriptorum Ecclesiasticorum Latinorum (vol. 44, pp. 274-331). I temi principali affrontati nel testo di Agostino sono: la diversa autorità delle Scritture, dei vescovi e dei teologi; la differenza tra credere e vedere e il rapporto di entrambi questi atti con il sapere; il confronto tra la visione angelica di Dio, la visione dei beati nella vita futura e le apparizioni di Dio ai patriarchi; la superiorità della vista mentale su quella fisica.
I tre commenti al libro della Genesi («La Genesi contro i Manichei», il «Libro incompiuto sulla Genesi alla lettera» e «La Genesi alla lettera») sono le opere di sant'Agostino dedicate ai racconti della creazione contenuti all'inizio della Bibbia. Il retore africano ha riflettuto per tutta la vita su queste poche pagine della Scrittura: sul rapporto tra tempo ed eternità, tra il nulla e la materia, tra libertà e provvidenza. Si passa da un'interpretazione allegorica a una ben più originale esegesi ad litteram, che nonostante la dichiarata letteralità porta a una complessa filosofia della creazione, che trova nella dottrina delle "ragioni causali" il proprio fulcro teorico.
"Anche in questo libro del 'De civitate Dei', Agostino mette in pratica un suo tipico modo di procedere, capace di aprire e tenere insieme un arco molto ampio di questioni, unificandole attorno a un tema emergente in cui si riassume l'intera problematica. Il tema della pace, al centro del libro XIX, ha precisamente questa funzione." (Luigi Alici)
Con un grazie - confessione di lode - iniziano anche le ''Confessioni'', questo libro antico e nuovo, in cui Agostino a metà della propria vita si volta indietro e ricorda scrivendo. Gratis è nato, gratis ha percorso vie impensabili, gratis è quello che è, nei limiti e nei meriti, che sono essi stessi doni: la grazia, sulla quale si sono poi incrostate barbose elucubrazioni, risponde nel fondo a questa confortante consapevolezza... Agostino scrive una memoria perché sia letta, e nel Libro X spiega l'operazione: nel silenzio del cuore, davanti a Dio, è la confessione, ma nello scritto la narrazione è davanti a molti testimoni. Ambizione? Agostino non ha mai negato di averne...
Padre Remo Piccolomini ha sapientemente tradotto il testo De vita christiana, che padre Antonino Tonna-Barthet ha organizzato secondo i sette doni dello Spirito Santo - sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timor di Dio - incominciando dal gradino più basso, il timore di Dio, fino al grado sommo: la sapienza.
Percorrendo questa "scala" spirituale si incontrano l'ardore e la freschezza del pensiero di sant'Agostino, i suoi slanci interiori e le sue profonde meditazioni.
I doni dello Spirito Santo sono presentati con la passione di chi ha incontrato la "perla nel campo", il "tesoro nascosto", e ora desidera condividerlo con tutti, perché tutti possano trovare la stessa ricchezza.
Vengono presentati in cofanetto i tre più grandi capolavori di Agostino: "Confessioni", "La Trinità" e "La Città di Dio", le prime due opere anche con testo a fronte. Tutto il pensiero occidentale è stato condizionato da queste opere, con alla testa le "Confessioni" che sono tutt'oggi l'opera più venduta nel campo del pensiero religioso dopo la Bibbia. "La Trinità" rimane una delle opere più profonde e più belle nell'interpretazione del grande mistero del pensiero cristiano. E "La Città di Dio" rimane un punto di riferimento per la comprensione della storia nella sua interezza. In queste opere Agostino raggiunge i massimi livelli del suo pensiero. Saggi introduttivi di Luigi Alici, Giovanni Reale, Giovanni Catapano, Beatrice Cillerai.
Dai discorsi di Agostino sul tema. Un linguaggio che parla ai fedeli per immagini ed esempi concreti legati alla vita e alla storia dell'uomo.