Il libro ha alle spalle l'esperienza di un gruppo nato a Palermo in ambito parrocchiale dall'impegno di una decina di studenti e studentesse, allora agli ultimi anni di liceo, accompagnati da un laico e da una laica. Il gruppo - che nel frattempo si è dato un nome: Exodos - è diventato oggi una piccola comunità; di oltre ottanta giovani, quasi tutti universitari, alcuni liceali, altri già; laureati. Fin dall'inizio lo stile delle riunioni è stato molto diverso da quello della prassi catechistica perché, invece di basarsi sulla proposta di contenuti di fede precostituiti, ha assunto la forma di una ricerca che prendeva le mosse dall'esigenza di senso dei partecipanti, avendo come orizzonte la proposta evangelica. La ricerca è stata l'elemento che ha accomunato i credenti, insoddisfatti della superficiale adesione di una fede "ereditaria", e i non credenti, disposti a esplorare con onestà; intellettuale una prospettiva religiosa fino a quel momento ignorata o esplicitamente rifiutata. Si tratta dunque di una storia nata e maturata nell'ambito della pastorale ordinaria che non ha richiesto stravolgimenti della vita parrocchiale o condizioni eccezionali. Essa dimostra però che i giovani non sono impermeabili al richiamo della fede, anche quando ne sembrano lontani; il problema riguarda invece gli adulti, spesso incapaci di proporre percorsi capaci di accendere l'interesse e di trasmettere esperienza e conoscenza.
Nell’attuale contesto di contrapposizione, spesso «talebana», tra chi dipinge la teoria del gender in toni apocalittici, esasperandone unilateralmente alcuni aspetti, e chi ne nega addirittura l’esistenza, riconducendo il problema a un semplice rispetto dei diritti, il libro mostra l’inadeguatezza di entrambe le posizioni andando direttamente alle fonti, costituite sia dagli studi di gender, sia da documenti ufficiali.
Una particolare attenzione è riservata al problema della presenza della teoria del gender nella scuola, anche qui evidenziando gli equivoci di cui entrambe le parti sono al tempo stesso vittime e autrici. Più ampiamente, viene messa a fuoco la problematicità del termine «omofobia», mostrandone i diversi significati nel dibattito attuale.
Per evitare di ridurre la persona e la sessualità alla caricatura sbandierata dagli ultraconservatori e per non limitare la riflessione alla sola questione dei diritti, il libro cerca di fare luce sul rapporto tra natura umana e cultura, sul significato della corporeità, sull’idea di uguaglianza, con particolare riferimento al problema della famiglia e della genitorialità.
Quattro sono le categorie di persone a cui il testo si rivolge: gli operatori pastorali, che sperimentano ogni giorno i limiti dell'impostazione catechistica tradizionale e si interrogano sulla possibilità di nuove vie; coloro che faticano a trasmettere la fede ai propri figli e percepiscono che, per comunicarla efficacemente, dovrebbero rimettersi in discussione e riscoprirla in forme nuove; chi non sa se è credente oppure no, ma si sente respinto da una diffusa interpretazione moralista e devozionista del cristianesimo; tutti i non credenti, che mantengono aperto lo spazio della ricerca. Ciò che l'autore propone non è un repertorio di argomenti, e tantomeno di tecniche, per convincere qualcuno a credere, ma una riflessione sulla necessità di un nuovo approccio al Vangelo da parte degli stessi credenti. Si tratta di uscire dal mondo chiuso e rassicurante a cui si è abituati per avventurarsi in territori sconosciuti - quelli che papa Francesco definisce "periferie dell'esistenza" - imparando, con la libertà dello Spirito, a comprenderne e a parlarne i linguaggi.
L'ipotesi che guida la riflessione del volume è che l'attuale crisi morale ed educativa derivi, in larga misura, dal non essere ancora riusciti a trarre tutte le conseguenze del passaggio dalla prospettiva etica dell'epoca moderna, centrata sulla legge morale e sul dovere, a quella postmoderna, che punta piuttosto sulla realizzazione delle persone. Il problema degli educatori è che oggi si trovano davanti al tramonto del vecchio modello, senza essere capaci di valorizzare le risorse offerte dal nuovo. Questo libro vuole essere un contributo al superamento di questo vuoto.
Che cosa vuol dire laicità? In questo testo si cerca di approfondire il significato del termine laico", in particolare come elemento costititutivo dell'esperienza cristiana. " Che cosa significa essere laici? Pochi termini sono oggi così ambigui ed equivoci. Si pensi alla contrapposizione, così spesso evocata, tra laici e cattolici, come se le due qualità si escludessero a vicenda... In realtà la maggioranza dei credenti è costituita da laici!
Il testo raccoglie gli interventi di sei autori – noti biblisti,teologi e studiosi – per il periodo quaresimale 2009,sul tema «Chi è veramente Cristo per noi?». L’identità di Cristo (il volto del Nazareno) visto dalla prospettiva di cinque sguardi differenti, da cui le cinque sezioni (introdotte dalla riflessione di Natalino Valentini). Per prepararsi al mistero pasquale a partire dalla provocatoria domanda di Gesù:«Ma voi,chi dite che io sia?» (Mt 16,15): Lo sguardo biblico:alla ricerca di Gesù di Nazaret,Dio della e nella Storia, con Rinaldo Fabris; Lo sguardo teologico:una meditazione di carattere “affettivo” sul mistero del volto di Cristo,vero uomo e vero Dio,con Piero Coda; Lo sguardo storico: Cristo segno di contraddizione nel nostro oggi: lo scandalo del Vangelo nella lettura di Giuseppe Savagnone; Lo sguardo spirituale:l’incontro con il Nazareno,se è tale,nulla lascia identico a prima:chiamati a vita nuova,di Elia Citterio; Lo sguardo ecclesiale: il vero volto dell’uomo svelato nel volto di Cristo, nella prospettiva di Francesco Lambiasi. Un libro per riscoprire e custodire nel cuore e nella propria vita il volto di Cristo.Per vivere pienamente la propria chiamata all’umanità. Gesù continua a interpellarci continua a stare davanti ai nostri occhi essendo «lo stesso ieri oggi e in futuro» (Eb 13,8),ma noi siamo ancora in grado di riconoscerlo? (mons.Francesco Lambiasi)
AUTORI Elia Citterio, sacerdote, è studioso dei fondamenti patristici della tradizione orientale. Piero Coda, teologo, è presidente dell’Associazione Teologica Italiana. Rinaldo Fabris,biblista,è docente di Esegesi biblica alla facoltà del Triveneto. Francesco Lambiasi,vescovo di Rimini. Giuseppe Savagnone,filosofo,è docente di Storia della Filosofia.
Nella nostra società secolarizzata, un vero e proprio "processo" ha messo sotto accusa l'immagine cristiana di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in cui hanno creduto per secoli milioni di uomini. Ogni indizio, ogni nuova scoperta che lascino supporre di poter rimettere in discussione quella immagine, vengono accolti con interesse e simpatia. Questo volume, attraverso un paziente confronto, attingendo alla letteratura scientifica senza preclusioni di sorta, considerando e in parte accogliendo le opinioni di ogni provenienza, giunge ad alcune conclusioni ragionevolmente sostenute che smentiscono la "condanna capitale" cui troppo frettolosamente giungono molti detrattori che oggi vanno per la maggiore.
In un momento storico in cui il clima politico del nostro paese registra un'evidente esasperazione dei conflitti, l'informazione può svolgere un ruolo fondamentale per la loro corretta gestione e contribuire in modo decisivo alla loro evoluzione verso stili di comportamento più consoni alla logica democratica. Non è casuale, perciò, che il punto di partenza di questo libro sia il rapporto tra giornalismo, conflitti e violenza. Così come non è casuale che l'opera si snodi attraverso una rivisitazione dei tre grandi temi lanciati dalla Rivoluzione francese e divenuti emblematici della moderna cultura politica - libertà, uguaglianza, fraternità - , muovendo proprio dall'ultimo, il più dimenticato, per rileggere, in rapporto a esso, anche gli altri due. Il punto d'arrivo è costituito dal tema dell'ultimo capitolo, quello che tratta del rapporto fra giornalismo e democrazia. Il presupposto sottinteso, in tutto questo discorso, è che il giornalismo oggi abbia bisogno di una riflessione non meramente pragmatica, che lo aiuti ad approfondire la propria funzione nella società odierna e valorizzi la dimensione culturale che fa degli operatori dell'informazione i nuovi "maestri" dell'opinione pubblica. È una responsabilità di cui forse ancora non si sono tratte tutte le conseguenze. Questo libro si propone di sollecitare e accompagnare una presa di coscienza che le espliciti.
Un itinerario in quindici tappe in cui acquista particolare significato il racconto evangelico dei Magi, laddove la stella è un segno della presenza e della Parola di Dio, un segno rivolto a tutti, credenti e non credenti. Un aiuto per gustare la forza segreta del messaggio cristiano mettendolo a confronto con la vita e con i problemi reali.
Un libro dedicato alla pratica che un tempo si chiamava "direzione" e che oggi si preferisce chiamare "compagnia" o "accompagnamento spirituale". Il volume sviluppa il discorso in chiave costruttiva, nella convinzione che la migliore risposta alle obiezioni contro l'antica pratica sia di riproporla facendone vedere il senso e l'attualità per l'uomo d'oggi
In questo saggio l'attualità del "problema Gesù" viene trattata alla luce degli studi più recenti e tenendo presente la problematica culturale contemporanea. Fra i temi trattati: le grandi ipotesi su Gesù, la storicità dei Vangeli, i miracoli, la risurrezione tra storia e mistero.