Nella cultura giuridica della chiesa, e dunque nel codice di diritto canonico, lo stupro e l'abuso sessuale sono considerati trasgressioni del sesto comandamento e mai atto contro un'altra persona. Ma questo comandamento è l'unico del decalogo ad aver cambiato denominazione nel corso della storia: il «non commettere adulterio» delle origini bibliche è divenuto nel XVI secolo «non commettere atti impuri». Anche se si tratta sempre di norme relative al comportamento sessuale, la differenza è importante. L'adulterio è un atto che rompe gli equilibri comunitari e familiari, sconvolgendo le relazioni sociali, mentre gli atti impuri riguardano solo il peccatore, che diventa impuro. L'attenzione quindi si sposta dalle relazioni, danneggiate dalla trasgressione, all'impurità del solo colpevole: ecco perché la chiesa fa molta fatica a occuparsi delle vittime. Del resto, a causa di una concezione sbagliata della sessualità, di tipo solo maschile, nella cultura cattolica si crede che le vittime provino comunque piacere e quindi diventino così complici nella trasgressione. Per affrontare le radici degli abusi bisogna, dunque, ritornare a riflettere sul sesto comandamento.
Questo libro scritto da sette donne, tutte storiche ma non tutte cattoliche, vuole chiarire dal punto di vista storico alcuni stereotipi molto diffusi nella storia della Chiesa: non con intento apologetico, quindi, ma con intento storico di rettifica di luoghi comuni che ormai sembrano avere sostituito la realtà per quanto riguarda la storia della Chiesa, e che quindi hanno anche contribuito a deformarne l'identità pubblica. Stereotipi che spesso hanno fatto propria l'immagine della Grande meretrice descritta nel diciassettesimo capitolo dell'Apocalisse per designare l'istituzione ecclesiastica. Abbiamo cercato quindi di scrivere dei saggi informati e scientificamente documentati, ma divulgativi, con una bibliografia minima, proprio per raggiungere i non specialisti, quelli che sono le vittime del politicamente corretto sulla Chiesa. Abbiamo scelto dieci luoghi comuni: naturalmente potevamo aggiungerne altri, ma questi non sono solo i più diffusi, ma anche quelli che generano il maggior numero di incomprensioni e quindi chiarirli prima di iniziare un confronto teorico è veramente importante.
Uno sguardo sull'attualità che nasce dalla fede e dalla riflessione.
Autorevoli predicatori approfondiscono i vizi capitali, mostrandoci come anche oggi possano avvelenare le nostre vite. Con concretezza radicata nell'esperienza quotidiana di ciascun lettore, gli autori applicano ai vizi la lente della tradizione cristiana, sorgente viva e ricchissima di conoscenza dell'animo umano e capace di intercettare uditori e lettori anche tra un pubblico più vasto.