I personaggi delle fiabe, delle leggende e tradizioni - animali parlanti, gnomi, fate, uomini trasformati in animali ed animali trasformati in uomini, folletti e diavoletti, draghi e maghi - chi li ha mai incontrati nella vita quotidiana? Eppure, "queste presenze vaghe e misteriose del mondo" potrebbero esistere davvero; esistere, cioè nei nostri sogni sognati ad occhi aperti, nutrendo il desiderio di vivere in un mondo più saggio, più giusto, più buono e più bello.
Diario di viaggio, ma anche saggio e racconto sulle isole dalmate. Erede della tradizione degli antichi "isolarii" coltivata dalla cartografia veneziana con i bozzetti, le escursioni, le descrizioni delle rotte descritte da Camocio, Porchacchi, Boschino, padre Vincenzo Maria Coronelli, cosmografo e geografo, Scotti ha viaggiato nell'Adriatico facendo tappa nelle isole della Dalmazia centrale. Delle singole isole l'autore racconta la storia, i miti e le opere d'arte, invitando ad attraccare insieme a lui alle sponde della Brazza, di Lésina e di Lissa, o a sostare nella magica Traù, a Milna o a Starigrad.
In Bosnia raccontare si dice "divaniti", dalla radice del turco "divan" sofà, canapé, ottomana - per alludere a un raccontare disteso, lento, da fare (e ascoltare) in compagnia, come un rito. Chi racconta bene è tenuto in grande considerazione, come una specie di eroe nazionale. L'antologia presenta al lettore italiano le prose di diciannove scrittori del Novecento, autori che hanno lasciato una traccia indelebile nella letteratura bosniaco erzegovese del Novecento.