Africa del Nord, Cartagine, verso l'anno 400 d.C: i pagani che desiderano far parte della Chiesa cattolica chiedono al vescovo o a un suo collaboratore di essere ammessi al catecumenato e di potersi preparare al battesimo. Prima dell'ammissione viene rivolto loro un discorso sugli elementi essenziali della fede cristiana e sul modo di viverla. Per impartire questo primo insegnamento, a Cartagine è particolarmente ricercato un diacono di nome Deogratias, il quale però si sente inadeguato al compito e chiede aiuto ad Agostino, vescovo di Ippona, di cui apprezza sapienza pastorale e lucidità teologica. La risposta è questa breve opera intitolata "De catechizandis rudibus", dedicata alla prima catechesi rivolta ai pagani che si accostano alla Chiesa per essere accolti e avviati al catecumenato.
Il libro di Giona costituisce per i Padri quasi un appuntamento che li costringe a esprimere con chiarezza e profondità, come forse in nessun’altra occasione, il loro pensiero sul tema ermeneutico. Il volume confronta, passo dopo passo, la versione ufficiale italiana del libro di Giona con l’ebraico masoretico, il greco dei Settanta, il siriaco della Peshitta e il latino della Vulgata. Sono inoltre raccolti i commenti di autori latini (Girolamo) greci (Cirillo Alessandrino, Teodoro di Mopsuestia, Teodoreto di Ciro, Basilio di Seleucia), siriaci (Ishodad di Merv), medievali (Ruperto di Deutz), riformatori (Lutero e Calvino), moderni (Keller, Wolff, Bernini).
Note sul curatore
Giorgio Sgargi (S. Gabriele di Baricella - BO, 1945), ordinato sacerdote nel 1970, ha svolto il suo ministero in diverse parrocchie della diocesi di Bologna. Oltre ai propri studi teologici, deve il suo amore per la Scrittura a don Umberto Neri e all’esperienza spirituale della «Piccola Famiglia dell’Annunziata», fondata da don Giuseppe Dossetti. Per la serie Biblia ha già curato Gioele, Amos, Abdia (1998) e Lettera ai Colossesi (2000).