"La tempesta" è il contributo finale del genio shakespeariano alla modernità. Scritta dopo la colonizzazione del Nuovo Mondo, e ben prima della discesa novecentesca nell'inconscio, l'opera è una rivoluzionaria confessione della psiche. In questa esplorazione di un abisso insondabile quanto il mare attorno all'isola incantata di Prospero, dove per effetto della magia fanno naufragio il re di Napoli e il suo seguito, Shakespeare rappresenta le passioni dell'odio e dell'amore non come guerre da muovere a dei nemici esterni, bensì a noi stessi: è la nostra psiche la terra incognita da scoprire. Questa edizione è arricchita da una nuova introduzione e da un ampio corredo di note che analizzano con rigore critico, storico e filologico gli aspetti fondamentali del testo.
"Amleto" è l'opera che, più di ogni altra, inaugura la cultura moderna; anzi, per molti versi ne costituisce il mito fondante. Come personaggio "mitico", Amleto dà vita a un soggetto scisso, dilaniato, smarrito. Amleto è scisso, sul piano ideologico, fra fede umanista e scetticismo conoscitivo, fra segno e simulacro, fra cultura cattolica e riformismo protestante. È dilaniato, sul piano psicologico, dalla contesa fra nome del padre e richiamo affettivo della madre, fra passato aureo e presente decadente, fra eros e rifiuto del corpo, fra ragione e follia, fra follia recitata e follia sperimentata. Il titolo viene ripubblicato in una nuova veste editoriale, con la copertina che per l'occasione è stata realizzata da Giuseppe Palumbo.
"Amleto" è l'opera che, più di ogni altra, inaugura la cultura moderna; anzi, per molti versi ne costituisce il mito fondante. Come personaggio "mitico", Amleto dà vita a un soggetto scisso, dilaniato, smarrito. Amleto è scisso, sul piano ideologico, fra fede umanista e scetticismo conoscitivo, fra segno e simulacro, fra cultura cattolica e riformismo protestante. È dilaniato, sul piano psicologico, dalla contesa fra nome del padre e richiamo affettivo della madre, fra passato aureo e presente decadente, fra eros e rifiuto del corpo, fra ragione e follia, fra follia recitata e follia sperimentata. Oltre all'ampia introduzione, questa nuova edizione fornisce un ricco commento critico-filologico, linguistico e storico-culturale. La traduzione, ormai classica, di Gabriele Baldini è analizzata e contestualizzata in un saggio di Viola Papetti.
Un'opera d'arte è veramente grande quando riesce a superare le barriere del tempo e a diventare patrimonio di molti. Questo è stato il destino di Shakespeare e del suo teatro. Lettori di ogni epoca hanno sognato, sospirato, pianto e riso leggendo le sue storie d'amore e odio, ambizione e orgoglio, invidia e tradimento, ingiustizia e riscatto. Questo libro è un'antologia di alcune delle sue pagine più belle, per imparare ad amarlo e magari farsi venire la voglia di conoscerlo più a fondo.
Nella autorevole traduzione di Gabriele Baldini e con un saggio di Harold Bloom escono in un unico volume le dieci tragedie di William Shakespeare, massima espressione dell'originalità e superiorità del suo genio artistico. Tito Andronico; Romeo e Giulietta; Giulio Cesare; Amleto; Otello; Macbeth; Re Lear; Antonio e Cleopatra; Coriolano; Timone d'Atene.
"Amleto", "Re Lear", "Misura per misura": le tre opere di Shakespeare sono presentate nella collana "I libri dello spirito cristiano" diretta da don Luigi Giussani perché il grande drammaturgo inglese ha un segreto. Questo segreto è come un abisso, che sta sotto la moltitudine di storie con cui ha tessuto la sua tela. Queste tre opere sono alcune delle possibili vie per accostarsi a quel segreto. Vie godibili, piene di scorci di poesia e di pathos, di sorriso e di divertimento. E pur vie che conducono a una specie di abisso. A quello che può esser chiamato il "dramma della libertà".
"Tutto è bene quel che finisce bene" è l'avventura tormentata della bella Elena, accolta nella ricca dimora dei conti di Rossiglione dopo la morte del padre, uno stimato medico e fedele servitore della prestigiosa casata. Ispirandosi liberamente alla nona novella della terza giornata del Decameron di Boccaccio, Shakespeare racconta le intricate peripezie d'amore della giovane Elena per Bertram, il figlio ed erede del conte, che però non intende nemmeno prendere in considerazione l'eventualità di una relazione con una donna di rango inferiore.
Una grande "commedia romantica" tra le più belle, famose e complesse di William Shakespeare. Antonio, il mercante generoso e leale; Shylock, l'ebreo che odia il mondo dei gentili e che cerca di attuare una tremenda vendetta; la deliziosa e didascalica storia d'amore tra Bassanio e Porzia; Jessica, la figlia di Shylock che abbandona il padre e si fa cristiana... La commedia dell'odio e dell'amore, in cui primeggia l'enigmatica figura di Shylock: vittima dei cristiani o incarnazione del male? Perseguitato che si difende o mostro che aggredisce?