Il volume I VOLTI DI DIO tratta questo tema nell'Antico e nel Nuovo Testamento, articolandosi in quattro momenti: 1. Mostrati, Dio! - «Mosè, tu non potrai vedere il mio volto» (Es 33,20) del prof. Jean-Louis Ska, professore emerito di Antico Testamento presso il "Pontificio Istituto Biblico" - Roma; 2. Giona, il profeta adirato con Dio - «Perché non dovrei avere pietà dei malvagi convertiti?» (Gn 4,11) della prof.ssa Ombretta Pettigiani, professoressa di Antico Testamento presso l'"Istituto Teologico" - Assisi; 3. Gesù specchio di Dio - «Chi vede me vede il Padre» (Gv 14,9) del prof. Davide Arcangeli, professore di Nuovo Testamento presso l'ISSR "Alberto Marvelli"- Rimini; 4. Il Dio dei giovani - Contro? Semplicemente indifferenti? del prof. Ivo Seghedoni, professore di Teologia Pastorale Fondamentale e Catechetica Fondamentale presso l'ISSR "B. Contardo Ferrini" - Modena. Questo percorso riesce a fornire - attraverso un lavoro di esegesi scientifico, approfondito, e tuttavia ben comprensibile per ogni tipo di lettore - un quadro di come sia affrontato nella Bibbia il tema de I volti di Dio. Per l'Antico Testamento l'analisi affronta innanzi tutto l'incontro che Mosè ha col volto di Dio nel libro dell'Esodo (volto che Mosè non può vedere!). Poi ci mostra con quale volti di Dio il profeta Giona si deve rapportare. Per il Nuovo Testamento è presa in esame quale immagine di Dio si riflette in Gesù, in particolare nella cristologia giovannea, col suo aspetto affascinante e fortemente teocentrico. Infine, si analizza quale immagine di Dio hanno i giovani di oggi: essi sono contro Dio? Oppure sono soltanto disinteressati? Quale pastorale attuare per presentare un volto di Dio che li interessi e li convinca?
«L'acqua è insegnata dalla sete». La breve frase mutuata da un poema di Emily Dickinson serve da guida alla presentazione di questa nuova edizione dopo quasi venticinque anni dalla prima. La stesura di una Introduzione al Pentateuco era stata originariamente stimolata dalla sete di tutti coloro che si trovavano in zone aride, in un momento di grande confusione nel campo della ricerca sul Pentateuco. Le teorie fino allora conosciute erano rimesse in discussione, nuove teorie faticavano a imporsi, diversi metodi erano oggetto di critiche. Dopo quasi un quarto di secolo la situazione non è migliorata di molto. Da qui la sempre grande attualità di questo testo del grande biblista Jean-Louis Ska. La speranza è che quanto scritto in queste pagine desti la voglia di «attingere acqua alle sorgenti della salvezza» (Is 12,3) e, in modo più concreto, di rileggere, studiare e meditare i testi fondamentali della tradizione d'Israele e dei nostri antenati nella fede, così come uno dei «grandi codici» della nostra cultura.
I racconti della Bibbia non sono nati, in primo luogo, per informare sul passato, né per elaborare una teologia sistematica. Il loro obiettivo era anzitutto trasmettere esperienze vitali. "Quei racconti non contengono verità, ma piuttosto indicazioni su strade da percorrere, le strade che hanno condotto il popolo di Israele a scoprire la sua identità, che gli hanno permesso di uscire da vicoli ciechi e superare le grandi crisi della sua storia. I racconti biblici rispondono quindi a domande sull'identità e sull'esistenza. Essi vogliono trasmettere alle generazioni future i tesori più preziosi del passato, quelli da cui dipende l'esistenza di un popolo" (dalla Prefazione). Se è vero che i racconti biblici sono usati ogni giorno per illustrare verità o confermare la validità di insegnamenti, si tratta tuttavia di un'utilizzazione dei racconti, non della loro interpretazione. Quest'ultima prende sul serio tutti gli ingredienti che entrano nella composizione del racconto e il loro legame, e presta attenzione anzitutto ai dettagli. Nel proporre un manuale sulla narrazione nella Bibbia, l'autore intende fornire una "cassetta degli attrezzi" e non analisi bell'e fatte. Il significato di un racconto è infatti inseparabile dall'esperienza della lettura.
Il volume fornisce - attraverso un lavoro di esegesi scientifico e approfondito, e tuttavia ben comprensibile per ogni tipo di lettore - un quadro di come sia affrontato il problema e delle problematiche del racconto biblico. Per l'Antico Testamento l'analisi ha affrontato la storia di Giuseppe (Gen 37-50), il quale deve vivere tante situazioni anche molto dolorose. Alla fine Giuseppe loda Dio (che mai interviene direttamente nel racconto), perché grazie a tutto ciò che gli è accaduto egli può salvare la sua famiglia. Il libro di Giuditta inscena lo scontro tra due divinità: il Dio di Israele e il re Nabucodonosor, la cui adorazione è incompatibile con Dio. Alla fine, Israele ottiene la vittoria per mano di una donna, Giuditta, la quale - sola - si mostra saggia e timorata di Dio. Per il Nuovo Testamento si è visto che, all'inizio, viene proclamata la fede nella risurrezione del Cristo. I racconti nascono in seguito, per mostrare meglio il grande dono di fatto da Dio, con la evidenza che ogni evangelista sottolinea aspetti diversi, a seconda della propria visione teologica.
«La musica prima di tutto» è un celebre motto del poeta francese Paul Verlaine, precursore del movimento simbolista. A suo giudizio, nella poesia contano innanzitutto la sonorità e il ritmo perché l'unità del poema è un'unità di tonalità. Anche un testo biblico è come uno spartito di musica e il testo «vive» solo quando è interpretato. Per questo è essenziale individuare la tonalità di un brano biblico appena si inizia la lettura. L'esegeta può essere tentato di fermarsi subito e di scrutare alcune note, l'uno o l'altro accordo, dimenticando di sentire l'intera melodia, con le sue variazioni, le sue sfaccettature e la sua complessità. Molti lettori dei testi biblici sono al corrente del contesto dei brani letti e spiegati. Vale la pena, tuttavia, cercare di ascoltare la melodia prima di soffermarsi sul fraseggio di una formula o di un versetto. Che vi siano diverse voci, diversi strumenti e, ogni tanto, più di una variazione sullo stesso tema in un passo dato non cambia molto il problema di fondo. Occorre sempre evitare di leggere parola per parola, balbettando, perché il testo è una totalità, non la semplice somma dei suoi componenti.
Addentrarsi oggi nelle "storie" della Bibbia è come intraprendere un viaggio d'esplorazione. Percorrere terreni sconosciuti, attraversare regioni completamente nuove, non è possibile senza un certo "gusto dell'avventura". Alcune certezze comuni potranno anche essere scosse, ma nulla si perderà durante il viaggio, se non ciò che è diventato inutile o lo era da tempo. A una condizione: porre domande giuste per ottenere risposte giuste. Jean Louis Ska, attraverso l'analisi di "storie" bibliche veterotestamentarie, suggerisce gli strumenti da "infilare nello zaino".
Gli scritti dell'Antico Testamento, che possono essere considerati la "biblioteca nazionale dell'antico Israele", raccolgono tradizioni sulla creazione dell'universo, la vocazione di Abramo e la saggezza che appartiene al patrimonio comune del Vicino Oriente antico attraverso una pluralità di generi letterari: racconti, leggi, storie, novelle, poesie, preghiere, proverbi, riflessioni sull'attualità e sull'esistenza. Tuttavia, non vi è nulla di paragonabile all'epopea di Gilgamesh in Mesopotamia, né all'Iliade e all'Odissea in Grecia o all'Eneide di Virgilio. I racconti dell'Antico Testamento rifiutano la forma epica e il culto dell'eroe, privilegiando uno stile prosaico vicino a quello delle narrazioni popolari. Dal Pentateuco ai libri storici, dai testi poetici e sapienziali a quelli profetici, proprio questo sguardo originale e unico delle pagine bibliche fa della "biblioteca di Israele" un grande codice della cultura religiosa, spirituale, letteraria e artistica dell'Occidente. Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
Dal punto di vista giuridico si configura come una monumentale raccolta di leggi. Sul piano storico, come un grande affresco che inizia con la creazione del mondo. Sotto il profilo letterario, come la "biblioteca nazionale" del popolo d'Israele. La ricchezza delle pagine dell'Antico Testamento viene proposta attraverso sedici tappe che suggeriscono temi, letture e approfondimenti su uno dei testi fondamentali della cultura occidentale. L'itinerario muove dalla creazione e dall'idea del tempo nel pensiero greco e nelle pagine della Genesi, prosegue con le figure dei patriarchi e il racconto del diluvio, si sofferma sulle genealogie e sull'amore nelle società del mondo antico. Le riflessioni sulla schiavitù d'Egitto, l'esperienza del deserto e il lavoro nella terra promessa anticipano i capitoli riservati al giubileo, ai pellegrinaggi, al rapporto tra il diritto e la legge, alle dinamiche del potere e al racconto della costruzione della torre di Babele. Il testo si conclude prendendo in esame il ruolo degli anziani e dei sacerdoti, la dinamica dei sacrifici e i volti insoliti di Dio. Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
Lo scudo di Achille, minuziosamente descritto da Omero nell'Iliade, è una raffigurazione del mondo che attribuisce la difesa della vita felice e prospera al guerriero valoroso, all'eroe, al re capace di governare il suo paese e di proteggerlo dai nemici. La Bibbia, lontana dal mondo aristocratico e sublime dell'epopea, non conosce oggetti simili; la morte che si aggira sugli omerici campi di battaglia assume qui il volto prosaico della fame che il profeta Eliseo, nel Secondo libro dei Re, scongiura con una semplice manciata di farina. In un racconto di Dostoevskij si narra invece della cipolla che cresce in ogni orto e non richiede né poteri eroici, né sapienza profetica per strapparla e tenderla a chi ne ha bisogno, perché la salvezza consiste nel trovare l'elemento giusto al momento e nel modo giusto.
Il Pentateuco è un "cantiere sempre aperto", come dimostrano ampiamente gli studi biblici degli ultimi decenni. Lo stato dei lavori viene illustrato da questo volume attraverso alcuni sondaggi che prendono in esame aspetti letterari, storici e teologici. Ad aspetti più propriamente letterari si riferiscono i capitoli I, II e V, dedicati a Genesi 1-11, a Genesi 2-3 e ad alcuni problemi di fondo che riguardano il libro dell'Esodo. Ad aspetti letterari che chiamano direttamente in causa problemi storici è invece dedicato il capitolo IV sulle genealogie nella Genesi. Temi più propriamente teologici sono proposti nel capitolo III sull'uomo e la sua dignità nella Bibbia, e nel capitolo VI sulla distinzione tra diritto e legge, un tema che attraversa tutta la Scrittura, ma che diventa fondamentale per la corretta lettura dei grandi blocchi legislativi presenti all'interno del Pentateuco.
Descrizione dell'opera
I racconti della Bibbia non sono nati, in primo luogo, per informare sul passato, né per elaborare una teologia sistematica. Il loro obiettivo era anzitutto trasmettere esperienze vitali. «Quei racconti non contengono verità, ma piuttosto indicazioni su strade da percorrere, le strade che hanno condotto il popolo di Israele a scoprire la sua identità, che gli hanno permesso di uscire da vicoli ciechi e superare le grandi crisi della sua storia. I racconti biblici rispondono quindi a domande sull'identità e sull'esistenza. Essi vogliono trasmettere alle generazioni future i tesori più preziosi del passato, quelli da cui dipende l'esistenza di un popolo» (dalla Prefazione).
Se è vero che i racconti biblici sono usati ogni giorno per illustrare verità o confermare la validità di insegnamenti, si tratta tuttavia di un'utilizzazione dei racconti, non della loro interpretazione. Quest'ultima prende sul serio tutti gli ingredienti che entrano nella composizione del racconto e il loro legame, e presta attenzione anzitutto ai dettagli.
Nel proporre un manuale sulla narrazione nella Bibbia, l'autore intende fornire una "cassetta degli attrezzi" e non analisi bell'e fatte. Il significato di un racconto è infatti inseparabile dall'esperienza della lettura.
Sommario
Elenco delle abbreviazioni. Prefazione. Introduzione. Le prime tappe dell'analisi. I. Storia e racconto. II. Il tempo. III. L'intreccio. IV. Il narratore. V. Il lettore. VI. Il punto di vista. VII. I personaggi. Conclusione. Bibliografia. Indice dei riquadri. Indice degli autori citati. Indice delle opere letterarie. Indice dei testi biblici. Indice tematico.
Note sull'autore
JEAN-LOUIS SKA, gesuita belga, insegna al Pontificio Istituto Biblico (Roma). Presso le EDB ha pubblicato: Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l'interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia (92012, tradotto in francese, spagnolo, portoghese e coreano), L'argilla, la danza e il giardino. Saggi di antropologia biblica (32011, tradotto in francese e portoghese), La strada e la casa. Itinerari biblici (2001), Abramo e i suoi ospiti. Il patriarca e i credenti nel Dio unico (2003), Cose nuove e cose antiche (Mt 13,52). Pagine scelte del Vangelo di Matteo (2004), Il libro sigillato e il libro aperto (22009), I volti insoliti di Dio. Meditazioni bibliche (22010), Una goccia d'inchiostro. Finestre sul panorama biblico (2008).
La goccia d’inchiostro uscita dal calamaio produce la magia della scrittura, dà vita un mondo che non è solo fantastico, ma ha una sua realtà, per la quale si può essere addirittura pronti a dare la vita: «Sant’Agostino si converte dopo aver letto qualche parola della lettera ai Romani. E quanti giovani hanno fatto scelte decisive per tutta la vita dopo aver letto un libro?» (dalla Presentazione).
L’autore intende mostrare la ricchezza di alcune pagine della Bibbia, uscite proprio dalle gocce d’inchiostro: «Sono tante e il mondo che ne esce è un mondo variegato, variopinto come la tunica di Giuseppe (Gen 37,3)». Ogni capitolo, che affronta brani dell’Antico Testamento, viene costruito utilizzando lo schema delle antitesi, presente in molti testi biblici: le domande che sorgono a proposito di tali opposizioni conducono spesso a risposte diverse da quanto ci si sarebbe a prima vista aspettato.
Sommario
Presentazione. 1. L’umanità fra umiltà e sublimità. 2. Passato e presente: l’esperienza del tempo nel libro della Genesi. 3. Particolarismo e universalismo: le genealogie della Genesi e le risposte alle sfide della storia. 4. Bellezza e schiettezza: il cantico di Mosè (Es 15,1-21) e la regalità di YHWH, Dio d’Israele - Riflessione sulla poetica ebraica. 5. Amore e istituzione: l’amore di Dio, il primo comandamento nella Bibbia cristiana. 6. La via e la meta: i linguaggi del pellegrinaggio nell’Antico Testamento. 7. Diritto e legge: una distinzione fondamentale. 8. Potere e partecipazione: divisione e condivisione dei poteri secondo il Deuteronomio (Dt 16,18 – 18,22). 9. Monarchia e democrazia: l’apologo di Iotam (Gdc 9,8-15a), critica o rifiuto della monarchia? 10. Morire e risorgere: il carro di fuoco (2Re 2,11). 11. Polifonia e sinfonia: la storia di Giuseppe (Gen 37 – 50) nell’ermeneutica odierna. Nota bibliografica. Indici.
Note sull'autore
Jean-Louis Ska insegna al Pontificio Istituto Biblico (Roma). Presso le EDB ha pubblicato: Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l’interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia (1998, 72006, tradotto in francese, spagnolo e portoghese), L’argilla, la danza e il giardino. Saggi di antropologia biblica (2000, 22001), La strada e la casa. Itinerari biblici (2001), Abramo e i suoi ospiti. Il patriarca e i credenti nel Dio unico (2003), Cose nuove e cose antiche (Mt 13,52). Pagine scelte del Vangelo di Matteo (2004), Il libro sigillato e il libro aperto (2005), Israele nel deserto. Parola Spirito e Vita. Convegno di Camaldoli 2003. A cura di Alfio Filippi (13 CD audio, 2005), I volti insoliti di Dio. Meditazioni bibliche (2006) e Una goccia d’inchiostro. Finestre sul panorama biblico (2008).