Il Commento al Vangelo di Giovanni è senza dubbio l’opera maggiore della von Speyr. Senza pretese specialistiche, ma con la sapienza di chi è abituato a lasciarsi prendere dalla parola, ella espone il Vangelo parola per parola per sottomettervisi, non per dominarlo. “Quando Dio Padre, Figlio, Spirito Santo abita un cielo che Lui solo conosce, allora l’amore e l’ordine sono una cosa sola, non c’è possibilità di distinguerli perché l’amore è ordine e l’ordine amore. Ognuna delle tre persone della Trinità ama gli altri a partire da un ordinato amore divino”. Sulla terra l’ordine e l’amore sono rappresentati da Pietro e Giovanni, dall’istituzione e dal carisma; essi devono perciò essere uniti in analogia all’unità che hanno in Dio, perché la chiesa sia veramente cattolica, aperta a tutti.
Adrienne von Speyr descrive l'incontro con Gesù di tre donne del Vangelo: la Maddalena, la peccatrice anonima che asciuga con i suoi capelli i piedi di Gesù, Maria di Betania. Seguendo il Vangelo di Luca, la mistica svizzera individua di volta in volta la specificità della vocazione delle tre protagoniste. Maria Maddalena, nella sua vicinanza al Signore, appare come la portatrice della fede nel Signore risorto che per pri ma deve testimoniare al mattino della resurrezione. La peccatrice, invece, nella sua solidarietà con tutti i peccatori è il segno della speranza del perdono. Maria di Betania, infine, con la sua delicata e femminile attenzione per il Maestro, è il simbolo della carità. La prefazione di Lucetta Scaraffia illumina il "rap portospeciale che Gesù aveva con le donne", facendo risuonare in noi le istanze di fede, speranza e amore.
Dalla morte di Adamo e di Eva a quella di Maria, passando attraverso quella degli uomini dell'Antico Testamento fino a quella dei Santi, la von Speyr prende per mano ciascuno di noi, immergendoci nel mistero della morte che è un modo attraverso il quale Dio ha scelto di farsi vicino all'uomo, riconciliandoci a lui, mediante la morte e risurrezione del suo Figlio. Nulla, infatti, dell'esperienza umana della morte, come abbandono e derelizione, è estraneo alla morte e risurrezione del Figlio. E la sua Chiesa, assieme alla Vergine Maria e a tutti i Santi, è chiamata sempre di nuovo ad immergersi in essa, così da poter testimoniare ad un mondo che è alla ricerca della Vita il luogo nel quale proprio la Vita ha scelto di farsi prossima a ciascuno.