Edith Stein porta nella sua storia la sintesi degli eventi drammatici del ‘900: ebrea di nascita, brillante studiosa e docente universitaria dapprima agnostica, convertita al cristianesimo fino ad entrare nel Carmelo, martire ad Auschwitz, canonizzata dalla Chiesa Cattolica l’ 11 ottobre del 1998.
La Postulazione Generale dei Carmelitani Scalzi dopo la canonizzazione di santa Teresa Benedetta della Croce presenta in edizione speciale la POSITIO sugli scritti della santa.
Questa ampia antologia comprende un profilo biografico, introduzione agli scritti, la sua autobiografia e i suoi studi riguardo alle figure eminenti della spiritualità carmelitana con i testi dei teologi censori incaricati dalla Sacra Congregazione per le Cause dei Santi.
Sapere cosa siamo, cosa dobbiamo essere e come possiamo arrivare a esserlo è da sempre una questione cruciale per l'uomo. Le scienze naturali e la filosofia, sia pure la meno materialistica, sono rimaste spesso balbuzienti nel dire compiutamente quella realtà invisibile e senziente che è l'anima umana. Hanno avuto sì a cuore il bene dell'uomo, ma non si sono soffermate a formare la struttura della persona in vista di una vita anche ultraterrena. Negli anni 1932-1933, dalla sua cattedra di Münster Edith Stein sottolineava invece con forza il valore di quel "soffio divino" che è dentro l'uomo, unico elemento a partire dal quale è concepibile parlare di persona e di una scienza che si occupi della sua educazione.
Dopo il suo incontro con Teresa di Gesù, Edith Stein, giovane studiosa, dotata nell'introspezione e nell'analisi degli stati d'animo, comprese che il "Castello interiore" della Madre degli spirituali, se era inscritto nell'anima di tutti, e perciò anche nella sua anima di ebrea, fenomenologa e poi cristiana, possedeva alcune caratteristiche peculiari. Di rilievo è soprattutto la modalità dell'ingresso: la grande carmelitana spagnola vi entrò attraverso la porta della preghiera, la grande carmelitana tedesca attraverso la porta della conoscenza di sé e del rapporto con gli altri.
Ebrea di nascita, cristiana cattolica per scelta, Edith Stein è fondamentalmente una filosofa - di certo per buona parte della sua vita una filosofa cristiana - ma il suo amore per la verità, che la spingerà senza contrasti ad essere filosofa e credente, nasce, dapprima, come un fatto intellettuale e rappresenta la caratteristica fondamentale della sua persona. I brani antologici qui inseriti - tratti dalla sua autobiografia, dal suo epistolario, da alcune sue opere filosofiche - sono stati scelti con l'intento di costruire un percorso peculiare riguardante la sua formazione filosofica, la sua visione del rapporto fra la dimensione politica e la vita religiosa e il senso stesso della sua esistenza. Fulcro del libro è la lettera inviata a Pio XI il 12 aprile del 1933, poche settimane dopo l'insediamento di Hitler al cancellierato, in cui avvertiva il pontefice delle violenze ai danni degli ebrei, invitandolo a interrompere il silenzio e a denunciare la realtà dei fatti. Una lettera dal contenuto tristemente profetico.
Questa raccolta di Pensieri di Edith Stein intende essere una prova che il suo messaggio è insieme penetrante e accessibile a tutti. Come donna di studio e di pensiero, ella lasciò un messaggio certamente per specialisti. Ma quale ebrea convertita al cristianesimo, ricercatrice della Verità, martire ad Auschwitz, anima capace di conciliare ragione e fede, ha avuto una ricaduta positiva su tutti. Infatti, il suo vero messaggio lo lancia con la sua vita di donna che sa valorizzare tutto e rapportare tutto a Dio e, al momento giusto, sa distaccarsi da tutto.
«Quando i giorni si fanno sempre più corti, quando in un normale inverno incominciano a cadere i primi fiocchi di neve, allora, timidi e lievi, fanno capolino anche i primi pensieri di Natale. La sola parola sa di incanto, un incanto a cui, si può dire, nessun cuore può sottrarsi. Anche gli uomini di altra fede e quelli che non ne hanno affatto, per i quali la vecchia storia del Bambino di Betlemme non significa niente, fanno preparativi per la festa e pensano a come poter accendere qua e là un raggio di gioia. Per settimane e mesi scende su tutta la terra come una calda corrente d'amore. Una festa di amore e di gioia: ecco la stella, alla quale tutti mirano nei primi mesi dell'inverno».
Terza edizione rivista e corretta di Preghiere di Edith Stein.
«Non è questa guerra di sterminio contro il sangue ebraico un oltraggio della santissima umanità del nostro Salvatore, della Beatissima Vergine e degli apostoli? Non è tutto ciò in contrasto con il comportamento del nostro Signore e redentore, che anche sulla croce pregò per i suoi persecutori?»
Con este tercer volumen se completa los "Estudios Filosóficos" y concluye la edición de las Obras Completas de Edith Stein en castellano. Queda aquí recogida la etapa del "pensamiento cristiano" (1921-1936), con obras inéditas hasta ahora en nuestra lengua, como Acto y potencia; ¿Qué es filosofía? (Un diálogo entre Husserl y Santo Tomás), y temas varios como la libertad, la gracia, la verdad, etc. Se incluye también Ser finito y ser eterno.
La singolare e sfaccettata figura di Edith Stein è fra quelle che meglio incarnano, nel tessuto sociale tedesco fra Otto e Novecento, l’impegno per la rivendicazione della specificità dell’essere femminile e del suo valore peculiare.
Convinta assertrice della necessità di ripensare il significato del femminile in relazione al maschile, e del fatto che nella struttura essenziale dell’essere umano è inscritta una “vocazione” o “chiamata”, affida alla donna l’eccelso compito di portare a pieno sviluppo l’umanità autentica, in sé e negli altri. Madre, sposa, insegnante, educatrice, o qualunque sia la posizione che si trovi ad occupare, la donna è, nel pensiero steiniano, sempre e comunque amore pronto al servizio, nonché riflesso immediato della maternità soprannaturale della Chiesa, e pertanto sua principale collaboratrice nell’opera della Redenzione.
È in questa cornice che si collocano gli scritti del volume: una raccolta di conferenze tenute da Edith Stein tra il 1928 e il 1932, tradotte fedelmente dal tedesco e ritenute tra le più rappresentative del cospicuo bagaglio culturale ed esistenziale dell’autrice.
Tra il 1928 e il 1932 la Stein, filosofa, psicologa, educatrice interviene nel dibattito contemporaneo sulla condizione femminile con una serie di conferenze che confluirà nel volume "La donna". Con un ricchissimo bagaglio teoretico, unito ad una esperienza didattica vissuta quotidianamente e con un'attenzione straordinaria ai temi sociali e politici del suo tempo la Stein esamina tale questione con una completezza e lucidità che rappresenta un caso forse unico nella storia della riflessione antropologica cristiana sulla donna. Questa nuova edizione presenta una nuova cura dei testi e delle note; la disposizione cronologica degli scritti; una nota introduttiva premessa ad ogni testo che ne spiega la genesi e la natura.