Ecco una lettera un po' inconsueta, che ha per destinatari i bambini e per mittente il "loro" Arcivescovo Dionigi che si siede idealmente in mezzo ai suoi piccoli interlocutori per rispondere alle mille domande sul Natale: perché Gesù è nato in una stalla? Perché a Natale si fanno i regali? Perché Erode voleva uccidere Gesù bambino? Perché gli angeli non vengono anche oggi. Sono domande importanti che chiedono riposte convincenti... è così che si trasmette la fede, anzitutto in famiglia, piccola Chiesa domestica. Ed è così che anche i più piccoli sono coinvolti nella straordinaria avventura della fede e sono trasformati anche loro in piccoli messaggeri dell'amore di Dio... "in ciabatte"!
Di fronte al pericolo di mercificazione di cui spesso sono oggetto le festività natalizie, il Cardinal Tettamanzi risponde in maniera puntuale e profonda con spunti di riflessione e meditazione per tutti. Un modo per guardare alla storia con lo sguardo della fede, lasciandosi provocare dal mistero di Dio che assume la fragilità di un bambino.
Seconda tappa di un percorso in tre anni che l'Arcivescovo di Milano dedica al tema della famiglia. In questo volume l'attenzione è rivolta al compito missionario della famiglia, impegnata nella trasmissione della fede e nell'educazione all'amore. Per costruire un nuovo rapporto tra le generazioni e ripensare nuovi stili comunicativi capaci di trasmettere il senso di Dio e il gusto della vita.
Il discorso dell'Arcivescovo di Milano nel giorno di S. Ambrogio, è sempre un momento di riflessione per tutta la città, nella sua componente cattolica ma anche laica. Ambrogio fu amministratore prima di essere acclamato vescovo: oggi gli arcivescovi di Milano sono anzitutto pastori del popolo di Dio, e tuttavia la dimensione "politica" nel senso più ampio del termine è ben presente alla loro attenzione e cura. In questa linea si muove decisamente anche l'episcopato di Tettamanzi, con coraggio e radicalità evangelica.
Di fronte al pericolo di mercificazione di cui spesso sono oggetto le festività natalizie, il Cardinale Tettamanzi risponde in maniera puntuale e profonda con spunti di riflessione e meditazione per tutti. Un modo per guardare alla storia con lo sguardo della fede, lasciandosi provocare dal mistero di Dio che assume la fragilità di un bambino.
I "carismi", o doni, o frutti dello Spirito Santo. Questo il tema centrale della ormai consueta lettera che il Cardinal Tettamanzi rivolge ai ragazzi prossimi ad accogliere il sacramento della Cresima. Ecco presentate allora le doti e le risorse ricchissime regalate dallo Spirito Santo e che la Cresima abilita ad usare. Parole rivolte singolarmente a ciascun giovane lettore, perché il rapporto con Gesù è quanto di più unico e personale possa esistere.
L'omelia del Cardinale Tettamanzi durante la celebrazione del sette dicembre, tradizionale "momento forte" del calendario liturgico ambrosiano, nel quale l'Arcivescovo tratta argomenti di particolare attualità o sollecita la riflessione ed il dibattito su questioni aperte.
Nelle parole dei due autori, i giovani fidanzati potranno trovare un aiuto a rileggere il loro amore nell'amore di Cristo per la Chiesa; nelle preghiere, nella contemplazione delle parole del Cantico dei Cantici e nelle invocazioni.