Lo stretto legame che esiste fra l'interesse dei contemporanei per il racconto e la situazione culturale delle società postmoderne - abitate da una pluralità di visioni del mondo e da una crescente individualizzazione degli stili di vita - ha fatto sì che la teologia narrativa assumesse sempre maggiore peso. Tuttavia, la fede in Dio, anche e soprattutto nell'epoca post-metafisica, ha ancora bisogno di essere "pensata", perché la teologia narrativa non rimanga semplicemente una moda, ma venga fondata da un punto di vista filosofico e teologico. Se ne incarica questo saggio, dimostrando che il principio della concordanza tra la forma della memoria biblica e il suo contenuto teologico permette di collocare la narratività al suo giusto posto in una teologia cristiana adeguata a una società post-metafisica e postmoderna, cosciente della densità letteraria delle sue tradizioni.