C'è un seminatore che deve seminare e terreni diversi che accolgono i suoi semi. Quale sarà il terreno che darà più frutto? Età di lettura: da 3 anni.
C'è un uomo nudo e ferito a terra. Cosa farà il buon samaritano quando lo incontrerà sulla sua strada? Età di lettura: da 3 anni.
C'è una casa da costruire. Quale terreno sceglierà l'uomo saggio per non rischiare di essere spazzato via dalla burrasca impetuosa? Età di lettura: da 3 anni.
Ci sono dei talenti da far fruttare e dei servi che li devono usare. Quale sarà il modo migliore di fare il massimo del bene? Età di lettura: da 3 anni.
A differenza del classico bilancio economico, il bilancio di missione comunica informazioni descrittive e qualitative che integrano i meri dati contabili, rendendo il documento fruibile anche ai non addetti ai lavori. Si tratta di un documento che non solo permette alle organizzazioni di rinforzare la propria accountability, ma diventa anche strumento strategico per promuovere la comunicazione del livello di coerenza e di effettivo conseguimento della missione. In una logica di incarnazione e di verifica della congruità dei mezzi per raggiungere i fini propri della Chiesa, tale bilancio rappresenta una base per poter approfondire e condividere l'azione della Chiesa stessa.
Raccolta di alcuni testi sulla Settimana Santa e sul Tempo di Pasqua scelti tra le omelie e i discorsi di Papa Francesco, come meditazione personale e come spunto omiletico per la pastorale delle parrocchie.
«Costituire un ordine è più importante che conquistare il potere.» È una scritta, ormai cancellata, che correva lungo un muro di Roma, in via Merulana. Potrebbe partire da questo assunto la lunga e approfondita inchiesta di Francesco Cancellato sui partiti della Destra europea. Alla vigilia delle elezioni del 2024, il fronte delle Destre, più o meno estreme, si presenta più forte che mai, anche grazie all'affermazione, in Italia, del partito di Giorgia Meloni. Così, attraverso interviste a colleghi stranieri e confronti con esperti e attivisti, spostandosi dalle piazze polacche a quelle spagnole, il direttore di Fanpage.it ricostruisce l'ascesa delle formazioni di Destra nei singoli Stati, mettendo in luce i binari comuni su cui si muovono, i legami con organizzazioni transnazionali che li finanziano, le nemmeno troppo celate radici nei regimi dittatoriali di primo Novecento, i temi dirimenti (dal negazionismo climatico all'islamofobia, dall'identitarismo alla battaglia contro i diritti civili) che ne stanno accrescendo il consenso. Attraverso Germania e Svezia, Polonia e Spagna, passando per l'Ungheria e la Francia - con un focus sull'Italia di Salvini e Meloni -, queste pagine informano e illuminano un processo di avanzamento che è prima culturale che politico; mettono in guardia da possibili smottamenti nell'equilibrio europeo; denunciano, in ultima istanza, il crollo dei cordoni sanitari che fino a oggi avevano tenuto lontano dai centri decisionali le formazioni della Destra estrema. È un fenomeno in atto sotto i nostri occhi, ovunque nel «Continente nero» che rischiamo di diventare. «Riconoscere questa forza, guardarla negli occhi» scrive Cancellato «è il primo passo per affrontarla.»
Il libro è uno strumento per studenti universitari che si avvicinano per la prima volta ai temi della gestione delle istituzioni pubbliche o di scienza dell'amministrazione con un taglio economico-aziendale. La finalità didattica è sostenuta da alcune caratteristiche: linguaggio preciso; capitoli brevi; sequenza logica pensata per corsi universitari di 6/8 crediti; presenza di supporti per lo studio e ricco elenco di esempi attuali che permettono al testo di essere molto esemplificativo. Lo spettro dei temi indagati è molto ampio, per permettere allo studente di avere una comprensione ampia sulle caratteristiche delle istituzioni pubbliche, sulle specificità manageriali e sulle traiettorie di cambiamento in corso. L'approccio pedagogico prevalentemente adottato è di natura induttiva: partendo dall'analisi di casi, problemi pubblici o evidenze quantitative si cerca di concettualizzare e costruire la teoria interpretative e le correlate suggestioni di management e di policy.
Partecipazione e democrazia sono strettamente connesse. Il XXI secolo ha prodotto sfide esiziali per le democrazie rappresentative: migrazioni di massa, grande recessione, pandemia, crisi dell'ordine internazionale (con l'invasione russa dell'Ucraina e il nuovo conflitto in Medio Oriente), populismo, surriscaldamento climatico, digitalizzazione. Il libro muove da tale scenario di crisi multiple e di incertezza radicale per fare luce sulla capacità delle donne e degli uomini di influenzare e ripensare il proprio futuro. Ciò richiede di ridefinire continuamente cosa facciamo (prendere parte), cosa pensiamo (sentirsi parte) e chi siamo (essere parte). Tali aspetti, con i loro cambiamenti, vengono analizzati seguendone le vicende in alcune specifiche arene partecipative: elettorale, associativa o della pressione, partigiana, della protesta, della comunicazione anche sui social. Il libro chiude mettendo in evidenza le innovazioni e le sfide che contraddistinguono tali ambiti. Ne consegue una visione della partecipazione non solo convenzionale, ma post-rappresentativa, plurale, diffusa, comunitaria e che fa propria l'idea che, ieri come oggi, essa comporta sempre, in forme frammiste, un agire su, con e per gli altri.
Le catastrofi, connesse, dell'aggressione russa all'Ucraina e dell'offensiva di Hamas a Israele - che ha causato l'infiammarsi del conflitto nella regione mediorientale con l'eccidio di migliaia di innocenti palestinesi e israeliani - stanno modificando il corso della globalità e della regionalità contemporanee. È in atto un mutamento di assetto tra i paesi che comporta nuove dinamiche mondiali, anche economiche, e che testimonia la fragilità di alcuni organismi internazionali nella soluzione delle controversie. L'Organizzazione delle Nazioni Unite appare sempre più in difficoltà nel rappresentare il baluardo per la sicurezza e la pace globale. Questo volume considera le origini e le problematiche della globalità e della regionalità, dalle origini al presente, guardando a una prospettiva futura.
Manca ancora nel nostro mondo scolastico una concezione scientifica del ruolo che la lingua prima ha nello sviluppo cognitivo generale dell'individuo e quindi dell'importanza che l'italiano ha come disciplina trasversale per tutti gli studi. Decano della linguistica italiana, presidente onorario della Crusca e studioso tra i più noti e autorevoli, Francesco Sabatini è conosciuto e apprezzato anche dal grande pubblico grazie alla sua attività di sapiente e amabile divulgatore, oltre che di maestro esemplare di generazioni di studenti e insegnanti. Nella conversazione con Cristiana De Santis, Sabatini ripercorre le tappe di una vita straordinaria, densa di incontri, scoperte, viaggi, progetti. Prende così forma un racconto affabile della storia della nostra lingua, dai primi documenti delle origini all'italiano dell'«uso medio» e ai dibattiti recenti sulla lingua che cambia: le questioni di genere, la parola razza, gli anglismi. Un ritratto umano che intreccia più di un secolo di storia culturale del nostro paese, trasmettendo a chi legge l'entusiasmo e la fiducia nella bellezza e nella funzione civile degli studi.