Manca ancora nel nostro mondo scolastico una concezione scientifica del ruolo che la lingua prima ha nello sviluppo cognitivo generale dell'individuo e quindi dell'importanza che l'italiano ha come disciplina trasversale per tutti gli studi. Decano della linguistica italiana, presidente onorario della Crusca e studioso tra i più noti e autorevoli, Francesco Sabatini è conosciuto e apprezzato anche dal grande pubblico grazie alla sua attività di sapiente e amabile divulgatore, oltre che di maestro esemplare di generazioni di studenti e insegnanti. Nella conversazione con Cristiana De Santis, Sabatini ripercorre le tappe di una vita straordinaria, densa di incontri, scoperte, viaggi, progetti. Prende così forma un racconto affabile della storia della nostra lingua, dai primi documenti delle origini all'italiano dell'«uso medio» e ai dibattiti recenti sulla lingua che cambia: le questioni di genere, la parola razza, gli anglismi. Un ritratto umano che intreccia più di un secolo di storia culturale del nostro paese, trasmettendo a chi legge l'entusiasmo e la fiducia nella bellezza e nella funzione civile degli studi.
Il forte sviluppo della linguistica testuale nell'ultimo quarto del Novecento ha indotto per qualche tempo ricercatori e docenti a trascurare la specifica considerazione della "grammatica", talora ritenuta un oggetto astratto. Il progressivo affermarsi della grammatica valenziale, che intreccia saldamente semantica e sintassi e aggancia le acquisizioni della neurolinguistica, ha riacceso un interesse generale per il sistema della lingua, da porre anche come base necessaria per configurare i vari tipi di testo, prodotti concreti della comunicazione. Lavorando con questa duplice apertura di orizzonte, e richiamando anche i macrocontesti culturali (fino all'assetto odierno) nei quali sempre si collocano gli usi della lingua, gli autori delineano una completa tipologia testuale fondata sui parametri della rigidità/elasticità interpretativa dei testi nella prospettiva del ricevente. L'impianto del modello è sostenuto dall'analisi puntuale di un vasto apparato di campioni o più ampi estratti di testi: dalle norme giuridiche e dal testo tecnico-operativo al saggio critico, alla scrittura giornalistica, alla narrativa e alla poesia.
«La lingua è dentro di te.» L'italiano è la grande lingua di cultura consegnataci dalla storia per nostro uso e consumo. E anche lo strumento cognitivo di cui si è dotato il nostro cervello, dalla nascita in poi, se ci siamo formati qui. Non si può più parlare di lingua ignorando come la natura, che ci ha portato a essere Homo sapiens, ha predisposto aree e funzioni del cervello che elaborano la grammatica. Sì, la grammatica che si forma silenziosamente in noi entro i primi anni di vita nella sfera della lingua orale e che poi bisogna scoprire a scuola: per insegnare agli occhi quello che l'orecchio già sa! Cioè, per imparare a leggere e scrivere, e non solo a livelli di base. «Leggere e interpretare testi di vario tipo; capire che cos'è, precisamente, una 'frase' e cioè incontrare faccia a faccia la grammatica; regolarsi nella varietà di 'stili' dell'italiano; fronteggiare l'azione dei media, che in vari modi spesso ci alienano dalla nostra lingua; liberarsi da alcune preoccupazioni eccessive nell'uso normalmente comunicativo di essa; distinguere tra errore e divergenza stilistica.» Tutti usiamo la lingua, ma pochi lo fanno con consapevolezza. Perdendo la possibilità di sfruttare altre parti del suo immenso potenziale. Francesco Sabatini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca, conosciuto dal pubblico televisivo per la sua grande capacità divulgativa, ci insegna a farlo in questa appassionante e innovativa Lezione di italiano.
«Leggere e interpretare testi di vario tipo; capire che cos'è, precisamente, una "frase" e cioè incontrare faccia a faccia la grammatica; regolarsi nella varietà di "stili" dell'italiano; fronteggiare l'azione dei media, che in vari modi spesso ci alienano dalla nostra lingua; liberarsi da alcune preoccupazioni eccessive nell'uso normalmente comunicativo di essa; distinguere tra errore e divergenza stilistica.» Tutti usiamo la lingua, ma pochi lo fanno con consapevolezza. Perdendo la possibilità di sfruttare altre parti del suo immenso potenziale. Francesco Sabatini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca, conosciuto dal pubblico televisivo per la sua grande capacità divulgativa, ci insegna a farlo in questa appassionante e innovativa Lezione di italiano. Svolta in dieci Dialoghi e dieci Inviti rivolti al lettore, condotti coniugando precisione e leggerezza, scientificità e praticità di tipo didattico. Il nocciolo della seconda parte dell'opera affronta i due temi cardine: l'indispensabile conoscenza riflessa del meccanismo della lingua (disegnato secondo il modello "valenziale", che rivela la sua straordinaria semplicità esplicativa), il trattamento che di questo meccanismo si fa producendo i testi, da quelli giuridici a quelli scientifici, saggistici, giornalistici, narrativi e poetici. E ancora: i temi della "prolissità italica", dell'eccessiva cedevolezza all'anglolatinismo banale, dell'inefficace studio tradizionale del latino, del rispetto, ma non riproponibilità funzionale, dei dialetti, dell'ipersensibilità nei confronti di una lingua più comunicativa (le dispute sul congiuntivo!). Il tutto sullo sfondo della vita del nostro Paese, colta in un'efficace raffigurazione socioculturale finale, dove ognuno dei lettori può ritrovarsi, collocarsi e guardarsi allo specchio, "tirando fuori" la sua lingua.