Il forte sviluppo della linguistica testuale nell'ultimo quarto del Novecento ha indotto per qualche tempo ricercatori e docenti a trascurare la specifica considerazione della "grammatica", talora ritenuta un oggetto astratto. Il progressivo affermarsi della grammatica valenziale, che intreccia saldamente semantica e sintassi e aggancia le acquisizioni della neurolinguistica, ha riacceso un interesse generale per il sistema della lingua, da porre anche come base necessaria per configurare i vari tipi di testo, prodotti concreti della comunicazione. Lavorando con questa duplice apertura di orizzonte, e richiamando anche i macrocontesti culturali (fino all'assetto odierno) nei quali sempre si collocano gli usi della lingua, gli autori delineano una completa tipologia testuale fondata sui parametri della rigidità/elasticità interpretativa dei testi nella prospettiva del ricevente. L'impianto del modello è sostenuto dall'analisi puntuale di un vasto apparato di campioni o più ampi estratti di testi: dalle norme giuridiche e dal testo tecnico-operativo al saggio critico, alla scrittura giornalistica, alla narrativa e alla poesia.