È difficile parlare del discepolo, senza il maestro, di mons. Macchi, senza pensare a Paolo VI, un maestro e testimone del nostro tempo, di cui don Pasquale è stato a lungo segretario ma, prima ancora, discepolo, avendo dedicato interamente la sua esistenza alla Chiesa nella persona dell'arcivescovo Montini, papa Paolo VI, che egli ha amato tantissimo, dispiaciuto che non fosse da tutti apprezzato come meritava. La storia, si dice, ha bisogno di una certa distanza. Ed è vero. Ma è altrettanto vero che ogni epoca dà una sua interpretazione della storia, e in questo caso è possibile incominciare a raccogliere il materiale e avviare le prime linee di interpretazione, avvantaggiati anche dalla presenza di alcuni testimoni particolarmente vicini alla figura e all'opera di mons. Pasquale Macchi. L'intento di questo volume è un primo approccio alla vita di mons. Pasquale Macchi in una prospettiva di «biografia spirituale» che focalizza la ricerca su una visione integrale della persona, considerata nei contesti ecclesiali, sociali e culturali in cui si è mossa, e lo studio della «figura di valore cristiano» - secondo una felice definizione di Giovanni Moioli - che la teologia spirituale dà a figure uomini e donne, esperienze e tematiche significative per il contesto ecclesiale e culturale del loro vissuto e per la trasmissione stessa alle nuove generazioni di modelli imitabili del «vivere cristiano». Nel caso di mons. Macchi sembra praticabile un percorso secondo tre tappe: la formazione umana: familiare, sacerdotale, universitaria e culturale; il servizio a Montini arcivescovo nella vita quotidiana, nel servizio alla carità del vescovo, nel dialogo con gli artisti; il testimone della santità di Paolo VI, profeta e timoniere della Chiesa del Concilio.
Nel 2007 la Fondazione Ambrosiana Paolo vi ha avviato una ricerca sulla "Recezione del Vaticano n a Milano", sotto la direzione di Gilles Routhier, nell'intento di sviluppare una lettura del cammino recente di questa Chiesa locale, con uno sguardo attento al contesto del Nord Italia, che non fosse soltanto una storia del suo recente passato, ma che mettesse in luce come il Vaticano il si è innestato in questa storia, l'ha influenzata, e ha trasformato soggetti, corpi individuali ed ecclesiali, e pratiche. Dopo il primo volume - con un saggio prospettico-metodologico e i risultati dell'indagine sulle "figure" dei diversi protagonisti chiamati ad attuare il Concilio - in questa seconda parte, dedicata alle "pratiche", si sviluppa un'analisi sinergica capace di illuminare in modo nuovo, dettagliato e originale, la vita della Chiesa di Milano. Emerge un fenomeno di recezione del Vaticano n ricco e variegato dove le abituali categorie di lettura, come rottura, continuità, riforma, aggiornamento, lasciano il passo a ipotesi più complesse per cogliere l'influsso del Concilio a vari livelli: nei processi di costruzione della Chiesa locale, nei contenuti dati all'azione pastorale e alla vita cristiana, nei luoghi e ambiti in cui costruire un dialogo/confronto con la cultura. Si evidenziano inoltre alcune peculiarità della Chiesa milanese: la presenza di arcivescovi dalla forte personalità; la ricchezza di energie e persone in una Chiesa molto strutturata.
Affrontare il Vaticano II e la sua ricezione in ambito milanese, con riferimenti che si allargano al Nord Italia, è coerente alla stessa visione di Chiesa maturata al Concilio. Dopo la fitta letteratura postconciliare, partita dalla ricostruzione del contesto generale in cui ha potuto nascere e svilupparsi l'assise ecumenica, sono seguiti gli studi sui diari e sulle corrispondenze dei vari partecipanti: vescovi, periti, uditori. Ora si apre una nuova stagione di ricerca e approfondimento che contestualizza l'evento nella vita e nella specificità delle diverse Chiese locali, in cui hanno potuto orientarsi le figure operanti al Concilio e successivamente esercitarsi gli influssi sulla vita di preghiera, sull'azione pastorale, sulle capacità di abitare il contesto sociale e culturale. Il presente volume - che pubblica i risultati della prima parte della ricerca - esplora l'azione dei diversi protagonisti chiamati ad attuare il Concilio: in primo luogo la figura del vescovo, figura messa in primo piano dal Concilio; quella dei diversi ministeri e dei religiosi, senza dimenticare il ruolo dei laici. Attraverso l'azione diversificata di queste figure si svela in modo sintetico quel volto della Chiesa popolo di Dio che costituisce la novità del magistero conciliare, e anche una delle sfide più forti nel cammino della sua ricezione. L'insieme dei testi è introdotto da S.E. Mons. Adriano Caprioli e da un saggio prospettico-metodologico di G. Routhier.