Ogni giorno Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca, annota in un diario gli avvenimenti della sua vita e della vita della sua famiglia. Naturalmente, poiché è stato educato a non mentire mai, dice sempre la verità, anche quella che non dovrebbe o potrebbe dire, o che le sorelle e i loro fidanzati, poi mariti, non vorrebbero si sapesse. E, certo, combina un sacco di guai per merito dei quali viene chiuso nel collegio Pierpaoli dove non solo non si educa, bensì diviene l'anima di una ribellione contro la falsa e tirannica disciplina che vi è imposta da una ridicola ma prepotente coppia di proprietari direttori. Il diario diviene così la protesta e la rivolta di un ragazzo contro il mondo conformista e soffocante dei "grandi". Non per nulla Vamba dedicò il Giornalino "ai ragazzi d'Italia perché lo facciano leggere ai loro genitori". Diffusa in ogni pagina del diario c'è una scintillante comicità tutta toscana. Età di lettura: da 9 anni.
Scritto sotto forma di diario, "Il giornalino di Gian Burrasca" è ambientato in Toscana. Giannino Stoppani, soprannominato Gian Burrasca per la sua indole indisciplinata e ribelle, ne è il protagonista. È il quarto figlio (unico maschio) di una famiglia benestante; al suo ottavo compleanno riceve in dono dalla madre il giornalino, su cui annota le avventure e le marachelle che combina ai danni di famigliari e conoscenti. Icona della "simpatica canaglia", Gian Burrasca, con la sua candida sincerità e l'insofferenza verso le convenzioni, è un antieroe che sovverte l'ordine costituito. In perenne antagonismo con il mondo degli adulti, viene bombardato da richieste contraddittorie che ne mettono in luce tutte le ipocrisie: deve dire la verità, ma quando lo fa viene rimproverato, i grandi a parole difendono dei valori, ma poi nei fatti si comportano diversamente... Gian Burrasca, alla fine, diviene il paladino dell'onestà e della sincerità, e non si può fare a meno di sentirsi solidali con lui leggendone le esilaranti avventure. Età di lettura: da 7 anni.
Giannino Stoppani, soprannominato dai genitori Gian Burrasca per via dei guai che combina, annota in un diario gli avvenimenti della sua vita. Dice sempre la verità, anche quando non dovrebbe, creando situazioni imbarazzanti per le sorelle e i rispettivi fidanzati, e fa dispetti a chiunque gli capiti a tiro. Così il padre decide di mandarlo in collegio. Qui, però, invece di migliorare, Giannino entra a far parte della società segreta "Uno per tutti e tutti per uno" e, insieme ai suoi compagni, insorge contro la tirannia dei direttori. Il diario diventa così il simbolo della rivolta di un ragazzo contro il mondo degli adulti e, dopo cent'anni dalla sua pubblicazione, continua a far divertire grandi e piccini. Introduzione di Dario Fo. Età di lettura: da 10 anni.
Una ne fa e cento ne pensa quella peste di Giannino Stoppani! E così, per tutti i disastri che ha combinato, le sue innumerevoli vittime gli hanno appioppato l'azzeccatissimo soprannome di Gian Burrasca. Quando, per il suo compleanno, Giannino riceve in dono un bel diario, decide di raccontare, dal suo personalissimo punto di vista, i fatti e i misfatti che lo vedono protagonista. Ed è così che, da un fatidico mercoledì 20 settembre, ci rivela giorno per giorno i suoi pensieri e le sue avventure, con grande scorno di parenti, maestri e compagni di scuola, che sono i suoi bersagli preferiti, e per il puro divertimento dei suoi lettori. Età di lettura: da 10 anni.
Un soprannome diventato ormai proverbiale, sinonimo di piccola peste: Gian Burrasca. Così in famiglia è chiamato il piccolo Giannino Stoppani. Lui, nove anni e una vivacità incontenibile, si diverte a creare scompiglio, a combinare un guaio dopo l'altro, a mettere a soqquadro il collegio Pierpaoli, e riporta nel suo diario ogni marachella e ogni castigo. Ingenuo, spensierato e fin troppo sincero, Gian ha una naturale predisposizione a sovvertire, a contestare l'autorità degli adulti, a irriderne le regole noiose. Pubblicato a puntate su "Il giornalino della domenica" tra il febbraio 1907 e il maggio 1908, "Il giornalino di Gian Burrasca" uscì poi in volume nel 1912. Introduzione di Lina Wertmüller.
Inizialmente pubblicato a puntate sul "Giornalino della Domenica" tra il 1907 e il 1908, il libro è scritto in forma di diario: il diario di Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca. Questo soprannome, datogli in famiglia a causa del suo comportamento molto irrequieto, è divenuto col tempo un nuovo modo di definire tutti i ragazzini "discoli". E Giannino di guai ne combina davvero tanti: fa scappare i fidanzati delle sorelle, rompe vasi, allaga la casa, strappa l'unico dente di Zio Venanzio, dipinge di rosso il cane di Zia Bettina, tira l'allarme di un treno... Alla fine i genitori decidono di mandarlo in collegio. Anche qui, tuttavia, riuscirà a combinarne di tutti i colori, ottenendo anche di sostituire la solita minestra di riso con la pappa col pomodoro. Età di lettura: da 10 anni.
Ogni giorno Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca, annota in un diario gli avvenimenti della sua vita e della vita della sua famiglia. Naturalmente, poiché è stato educato a non mentire mai, dice sempre la verità, anche quella che non dovrebbe o potrebbe dire, o che le sorelle e i loro fidanzati, poi mariti, non vorrebbero si sapesse. E, certo, combina un sacco di guai per merito dei quali viene chiuso nel collegio Pierpaoli dove non solo non si educa, bensì diviene l'anima di una ribellione contro la falsa e tirannica disciplina che vi è imposta da una ridicola ma prepotente coppia di proprietari-direttori. Il diario diviene così la protesta e la rivolta di un ragazzo contro il mondo conformista e soffocante dei ''grandi''. Non per nulla Vamba dedicò il Giornalino ''ai ragazzi d'Italia perché lo facciano leggere ai loro genitori''. Diffusa in ogni pagina del diario c'è una scintillante comicità tutta toscana.
Ogni giorno Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca, annota in un diario gli avvenimenti della sua vita e della vita della sua famiglia. Naturalmente, poiché è stato educato a non mentire mai, dice sempre la verità, anche quella che non dovrebbe o potrebbe dire, o che le sorelle e i loro fidanzati, poi mariti, non vorrebbero si sapesse. E, certo, combina un sacco di guai a causa dei quali viene chiuso nel collegio Pierpaoli, dove non solo non si educa, bensì diviene l'anima di una ribellione contro la falsa e tirannica disciplina imposta da una ridicola ma prepotente coppia di proprietari-direttori. Età di lettura: da 8 anni.
Edizione illustrata e cartonata. L'indiavolato Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca, combina un disastro dopo l'altro,e li racconta a modo suo in un diario pieno di esilarante comicita. In un Firenze dei primi del '900 Gian Burrasca si caccia nei guai anche quando cerca di mettere in pratica gli insegnamenti che riceve. E' un ragazzino che ha solo tanta voglia di giocare, ma le sue trovate hanno sempre brutte conseguenze: pesca con la lenza l'unico dente dello zio Venanzio, si schianta contro una casa con un'automobile presa abusivamente, allaga l'appartamento, lascia che il gatto divori il canarino, distrugge la carriera politica del fidanzato della sorella... I genitori cercano di correggerlo con vari metodi allora in uso e alla fine lo mandano in collegio, ma anche qui....