Questo libro è nato da un'urgenza. Davanti al triste spettacolo delle divisioni, delle paure, delle guerre e delle disuguaglianze che si diffondono nel mondo, davanti alla depressione e alla disperazione che colpiscono tanti fra noi, Vanier fa suo il grido degli ultimi. E così, alla sera della sua esistenza, vestendo i panni del testimone, rievoca le tappe della sua avventura umana e spirituale. Per condividere con tutti una luce di speranza. Sono infatti gli ultimi, le persone con un handicap mentale, che hanno trasformato a poco a poco Vanier, liberandolo delle sue paure e rivelandogli la propria umanità. In un tempo come quello che stiamo vivendo, al fondatore de L'Arca sembra allora più che mai importante testimoniare una fraternità possibile fra gli esseri umani di culture, religioni e storie diverse. «Nulla è perduto», ci assicura: «È possibile un cammino verso l'unità, la fraternità e la pace. L'avvenire dipende da ciascuno di noi». Una delle più grandi voci spirituali vissute a cavallo fra XX e XXI secolo ci offre la sua verità sulla vita e sull'impegno per la pace e a favore dei più deboli.
Premessa di Ronald Rolheiser
Domande e temi universali, affrontati con una immediata capacità comunicativa da un testimone credibile, universalmente noto e stimato per il suo impegno umanitario.
Descrizione
Dalle riflessioni sapienziali di Jean Vanier, filosofo e filantropo famoso in tutto il mondo, nasce questa esplorazione delle grandi domande della vita: Chi siamo noi? Perché siamo qui? Perché c’è tanta sofferenza nel mondo? Perché è così difficile essere buoni? Come facciamo a sapere che Dio esiste? Come si fa ad amare e qual è la vera natura dell’amore? Qual è il fine della nostra vita?
Con il suo tipico stile profondo ma accessibile, il fondatore de L’Arca ci incoraggia a immergerci più profondamente nella nostra fede e spiritualità, aiutandoci così a trovare le nostre risposte personali alle grandi domande della vita. Da testimone autentico, non come uno che parla per sentito dire...
La spiritualità attorno alla quale si è costituita l'esperienza dell'Arca, di condivisione di vita con le persone con disabilità mentale, nasce dalla scoperta della fragilità di ciascuno. Dalla fragilità nascono le nostre paure. E dalle paure, la resistenza all'altro. Jean Vanier ci conduce, in queste pagine, alla scoperta della possibilità di amare nonostante le nostre paure, e alla rivelazione che nel Vangelo stesso e nella vita secondo lo Spirito ci sono le tracce per la vittoria su ogni male che rischia di abbattere i nostri giorni: sono le tracce della croce di Gesù, luogo di luce inesauribile, in cui sono vinte le tenebre e ci è data l'occasione di superare la paura di amare. "La lotta genera la lotta, come la paura genera la paura. Invece la pace e l'amore generano la pace e l'amore".
L'incontro di due gridi: quello dell'angoscia umana e quello della sete divina. Tra loro, il Paraclito giovanneo, lo Spirito Consolatore che libera dai sensi di colpa. Al grido della nostra angoscia, risponde il suo: "Sei meglio di quanto tu non abbia mai osato credere e ti amo!".
Altro che onnipotenza! Facendo dialogare esperienze di vulnerabilità umana con il vangelo di Giovanni, il fondatore dell'Arca esplora un nuovo attributo evangelico di Dio: la vulnerabilità, dalla carne alla pasqua di Gesù.
Jean Vanier, fondatore dell'"Arca", dialoga con due ragazzi sul tema della comunità in un albo illustrato da Nicoletta Bertelle per la collana "Se non diventerete come bambini". Un libro per scoprire insieme l'amicizia, la solidarietà, la Chiesa, la comunione tra tutti i cristiani. Un dialogo botta e risposta sul valore della comunità cristiana nella vita di ogni ragazzo, un regalo perfetto per la Cresima o la Comunione. Età di lettura: da 6 anni.
Saper vivere è saper fare delle scelte,
optare per ciò che ti aiuta a vivere
nella pace e nella comunione,
evitando quello che turba
e mette in agitazione il cuore.
Ecco qual è il miglior modo di lottare
contro le potenze di morte.
Bisogna dire un “no” risoluto alla morte
e ripetere costantemente il nostro “sì” alla vita.
È un atto di fede.
La depressione è una sorta di sole nero che proietta tenebra su tutti gli aspetti della vita, e rende bui e senza gusto anche quegli aspetti che apparivano desiderabili, gradevoli, piacevoli: si confessa di non aver più voglia di niente. La penosissima condizione del depresso lo porta a perdere il senso dell’esistenza, a non sapere più perché vive. Si smarrisce così la condizione stessa di ogni ricchezza: il senso della vita. La tradizione spirituale cristiana parla di acedia, un pensiero malvagio che definisce un malessere generalizzato della persona, un disgusto del vivere che rende l’uomo estraneo a se stesso e alla vita. La via di risalita e di uscita dalla depressione richiederà un cammino di umiltà e di povertà. La positiva povertà della realtà (il lavoro, gli altri, le relazioni) diventa la preziosa ricchezza che aiuta a uscire dal male oscuro, da quella povertà lacerante, disperante e angosciosa che è la depressione.
(dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi, priore di Bose)
Jean Vanier (Ginevra 1928), dopo aver ottenuto un dottorato in filosofia, ha insegnato all’Università di Toronto. Nel 1964 ha dato vita in Francia all’esperienza della comunità dell’Arca che negli anni si è diffusa in molti paesi, accogliendo uomini e donne con handicap mentali e fisici, e aprendo a loro e alle loro famiglie nuove porte di speranza e fiducia.
"La depressione non è una malattia vergognosa, perché ha le sue radici nelle profonde afflizioni che riemergono alla superficie della coscienza. Se potessimo parlarne, ciò ci condurrebbe a una libertà e a una vita rinnovate". Partendo da questa premessa, il libretto descrive la depressione come una crisi che può diventare fonte di liberazione: offre spunti per la sua comprensione, ne percorre le tappe dolorose e traccia il cammino di guarigione. Leggere e meditare queste pagine significa imparare a conoscere meglio la persona segreta e profonda che si trova in ciascuno di noi.
Questo libro raccoglie meditazioni e preghiere di Jean Vanier, suddivise in 31 capitoletti, uno per ogni giorno del mese. Fondatore dell'Arche, comunità di accoglienza per persone disabili oggi diffusa in tutto il mondo, Vanier propone la strategia dei piccoli passi segnati dalla gradualità, per scoprire i propri doni e la gioia di sentirsi scelti e amati da Gesù. Analisi sociologiche e suggerimenti psicologici si integrano armoniosamente nell'itinerario spirituale da lui tracciato, in cui la fede ha un ruolo fondamentale e che è valido sia per la Chiesa che per la società. Tutti, infatti, siamo chiamati ad accettare più serenamente le nostre debolezze e a guardare con più benevolenza quelle degli altri, per essere testimoni del primato della carità.
Una riflessione semplice e appassionata, un invito a costruire un futuro di pace per i nostri figli.
"Dov’è la sorgente delle lacrime? Donde vengono, se non dall’intimo più profondo del nostro essere?" È verso questa sorgente e verso questo segreto che Jean Vanier vuole condurre il lettore, proponendo un cammino verso se stessi. Un cammino per incontrare gli altri e specialmente i più poveri. Scandite dalle letture bibliche sul ritmo dei sei giorni di un ritiro, le riflessioni di Vanier sono immediate e profonde, frutto del lungo lavoro all’interno della comunità dell’Arca e della ricerca personale.