Artisti che ci regalano armonia, bellezza, emozioni. Creativi che ci danno la carica ogni giorno, oppure che ci fanno sognare, innamorare, gioire e sperare. Sono i protagonisti dell'arte che arriva al cuore di tutti, che parla un linguaggio universale, che riveste di magia il vivere e l'incontrarsi. Cantautori, interpreti, direttori d'orchestra. L'autore, esperto in comunicazione, li intervista per scoprire insieme a loro il segreto più profondo delle loro opere, del loro rapporto con il grande pubblico e del loro ruolo nella società. Queste interviste vanno al centro dell'anima, da dove scaturisce la forza della verità, della lotta contro il male, della solidarietà con i più deboli, della ricerca dell'assoluto: i grandi temi che chiedono all'uomo di essere esplorati e... cantati e voce alta! Con interviste a Clementino, Gigi D'Alessio, Leonardo De Amicis, Roby Facchinetti, Daniele Gatti, Davide Monti, Alessandro Quarta. Prefazione di Riccardo Cocciante.
Il neorealismo è stato tra i fondamenti di una cultura cinematografica che papa Francesco ha poi coltivato e arricchito nel corso del tempo e di cui il suo magistero è nitida testimonianza: non sono rare, infatti, le occasioni in cui il Papa ha fatto riferimento a questo o quel film nell'ambito di discorsi e omelie e perfino nei grandi testi del suo magistero. È emersa così l'idea di una intervista al Papa che cerca di comporre un quadro unitario del suo rapporto con il cinema, ma che va anche molto oltre. In questa intervista il Santo Padre afferma la forza testimoniale e documentale delle immagini e dei film, riconoscendo per alcuni di essi il loro valore universale e la loro capacità di interrogare il cuore dell'uomo. Oltre all'intervista a papa Francesco il volume si compone di un saggio nel quale viene proposta una riflessione sull'importanza dello sguardo tra memoria e storia a partire dall'esperienza del neorealismo: un'analisi che guarda al fenomeno neorealista senza pretese filologiche ma allargando volutamente l'interpretazione alla luce delle vicende presenti e delle specifiche riflessioni del Papa su questo cinema. Arricchiscono infine il volume le opere inedite e originali dell'artista Walter Capriotti che reinterpretano alcuni dei capolavori del neorealismo estendendo lo sguardo anche oltre quel cinema. "Vedere è un atto che si compie solo con gli occhi, per guardare occorrono gli occhi e il cuore. I film neorealisti non sono dei documentari che restituiscono una semplice registrazione oculare della realtà; la restituiscono sì, ma in tutta la sua crudezza, attraverso uno sguardo che coinvolge, che muove le viscere, che genera compassione. È la qualità dello sguardo a fare la differenza, allora come oggi. Quello neorealista non è uno sguardo da lontano, ma uno sguardo che avvicina, che tocca la realtà così com'è, che se ne prende cura e, dunque, che mette in relazione". (Papa Francesco)
Campioni dello sport di diverse discipline: donne e uomini dai quali ci aspettiamo il massimo e successi che ci fanno gioire e sentire orgogliosi. Ma non stiamo parlando di macchine, né di "funzionari dello spettacolo e del successo-: sono esseri umani che esplorano i limiti della capacità di dedizione, speranza e fiducia che è in ciascuno di noi. In questo libro, opportunamente interrogati anche sulla loro persona, sulla loro storia e sui loro valori, ci parlano di sé e dei successi più intimi, più decisivi: la solidarietà, la lealtà, la riconoscenza, il perdono, la generosità, la capacità di rialzarsi dopo ogni caduta. Un incontro a cuore aperto e a mente lucida, nel desiderio di condividere non solo i frutti della propria fatica, ma la bellezza della propria capacità di amare. Con interviste a: Giorgio Chiellini, Alessandro Bastoni, Ciro Immobile, Luca Mazzitelli, Antonella Palmisano, Vanessa Ferrari, Francesco Moser, Oney Tapia, Valentina Rodini, Enrico Berrè. "La fatica fa parte del gioco, è una componente fondamentale, è un peso che ti spezza, ti logora e destabilizza, ma a quella fatica, che assume molteplici forme, va trovato un significato. Un senso. E allora il suo giogo si farà più lieve. L'atleta che, nella fatica, vede oltre, è come il santo che non accusa il peso e guarda lì dove gli altri non vedono... (Dalla Prefazione di Papa Francesco)
Gli interventi del magistero della Chiesa, considerati nella più ampia e variegata forma, sono generalmente caratterizzati da una doppia pedagogia: l'incoraggiamento per le meraviglie dell'ingegno umano e il richiamo ai rischi di utilizzi distorti. In altri termini, partono da un atteggiamento di audace apprezzamento, a cui seguono un prudente ma deciso richiamo ai fini pastorali e un monito per l'uso improprio degli strumenti. Una novità è rappresentata da un intervento di papa Francesco all'Accademia della Vita, nel quale ha affermato che non basta la semplice educazione all'uso corretto delle nuove tecnologie; esse non sono infatti strumenti neutrali, poiché plasmano il mondo e impegnano le coscienze sul piano dei valori. Più in generale, i discorsi del pontefice esprimono la consapevolezza che i media non sono neutri e che il giudizio su di essi non dipende esclusivamente dall'uso che se ne fa; la loro stessa presenza nello scenario delle relazioni sociali modifica atteggiamenti, comportamenti, visioni e scelte. La stessa enciclica Fratelli tutti richiama questi temi.
La prima comunità cristiana riconobbe inizialmente alla forma sinodale degli anziani e successivamente all'apostolo Paolo un'autorevolezza che va configurandosi come autorità, nel senso di "riferimento certo" per la custodia della comunione ecclesiale. Questa virtù viene in seguito attribuita a singoli personaggi, in genere fortemente carismatici, mentre il suo esercizio viene sempre più centralizzato e istituzionalizzato attraverso la stampa e la censura ecclesiastiche. Proprio la dimensione normativa e regolativa dell'autorità viene oggi messa in discussione dai social media, che per loro natura non sono gerarchici, ma aggregano e attivano appartenenze sui criteri dell'omologazione. Le community si organizzano sulla base di interessi e visioni comuni, espellono le dissonanze e seguono gli influencer, a cui conferiscono autorità in un determinato ambito e in un tempo circoscritto. In questo contesto, l'unica autorità che la Chiesa può legittimamente coltivare è quella della testimonianza di coloro che, in forza del battesimo, vivono manifestando il dono della vita di Dio in noi.
Avvalendosi di documenti in gran parte inediti provenienti dagli archivi della Segreteria di Stato vaticana e della Gendarmeria pontificia, il volume racconta la nascita, avvenuta 60 anni fa, della Filmoteca vaticana, che con i suoi 8.000 titoli è un archivio unico nel suo genere e il principale deposito della memoria delle immagini in movimento dei pontificati novecenteschi. Un punto di vista originale per comprendere le profonde trasformazioni intervenute nell’immagine del papato e nel rapporto tra Chiesa cattolica e cinema.
Esiste un modo per utilizzare le opportunità della Rete senza rinunciare ai rapporti diretti e dover scegliere tra una stretta di mano e un tasto del computer? Per non ridurre la nostra vita a un continuo selfie dei vari momenti della giornata da «postare» in un social? Ci capita sempre più spesso di pagare senza vedere il denaro, di sottoscrivere contratti senza avere davanti un interlocutore, di organizzare viaggi online, di creare palinsesti televisivi personalizzati. Abbiamo a disposizione sconfinati territori informativi e relazionali, come se il mondo fosse sempre in diretta per noi. I nuovi mezzi di comunicazione hanno conquistato la nostra vita, ne scandiscono i ritmi, sono i custodi delle chiavi dei nostri spazi e del nostro tempo. Ma tutto avviene a distanza, senza contatti, se non virtuali, e sperimentiamo il graduale affievolirsi della conversazione faccia a faccia, a favore di una comunicazione che ci consente di evitare la vicinanza, l'espressione, lo sguardo, il respiro, le reazioni, le emozioni, il volto dei nostri interlocutori.
Romana presenta la obra «Fidelidad es cambio», de Mons. Dario Edoardo Viganò, Prefecto de la Secretaría para la Comunicación de la Santa Sede, que, con el sugestivo subtítulo «La comunicación de Francisco contada de cerca», narra y explica la revolución comunicativa del Papa Francisco desde un punto de vista único: el de quien tiene la responsabilidad de describir e ilustrar su actividad, acompañando al Santo Padre en las ceremonias, en las audiencias, en los viajes. En particular, la obra se desarrolla en torno a la descripción y análisis de la comunicación de Francisco y su impacto en la Iglesia y en la sociedad actual.
Cosa sta cambiando nella Chiesa e come? Qual è il disegno del nuovo Pontefice e quale il suo ruolo di innovatore di un'istituzione millenaria come la Chiesa? La prima rivoluzione del Papa venuto "dalla fine del mondo" è un mutamento formale dalle profonde implicazioni sostanziali: sta nei gesti e nelle parole con cui si è manifestato quale "Papa del dialogo", capace di andare incontro a tutti. Francesco parla, infatti, al mondo intero con i codici dell'intimità e della confidenza fin dal "buonasera" con cui ha salutato la folla appena eletto e dalla scelta del nome del santo di Assisi, per continuare con l'invito a "costruire ponti e non muri", o con espressioni come "il pastore deve avere l'odore delle pecore". Ma il suo annuncio si fa subito prassi, intervento, comportamento: sogna "una Chiesa povera per i poveri" e per loro apre materialmente le porte del Vaticano. Questo libro illustra la rivoluzione comunicativa del Papa da un punto di vista unico: quello di chi ha il compito di "raccontarlo", accompagnandolo nelle cerimonie, nelle udienze, nei viaggi. Dario Edoardo Viganò, Prefetto della Segreteria per la Comunicazione del Vaticano, ci fa rivivere in presa diretta le scelte e gli eventi attraverso i quali il successore di Benedetto XVI, primo Papa gesuita e sudamericano, sta introducendo un profondo mutamento destinato a ridisegnare non solo la Chiesa ma anche la società intera, nel senso del Vangelo.
Il rapporto tra le narrazioni cinematografiche e le forme, gli stili, le dinamiche della preghiera presenta da sempre più difficoltà che consonanze. Non sfugge a nessuno: l’occhio della cinepresa non coincide solamente con lo sguardo pudico del regista, è anche la finestra impolverata dello spettatore, quando non diventa il buco della serratura del moderno consumatore, che spia fra le pieghe, i conflitti, le gioie e le disperazioni dell’orante ripreso. Questo libro si propone come riflessione e sguardo circa il rapporto tra la settima arte e la preghiera, momento intimo, ma non privato, del rapporto tra Dio e l’uomo. Una meditazione articolata e profonda la cui lettura, almeno come speranza, comporta un ritrovato bisogno di andare al cinema con occhi nuovi. Per uscire di sala con la mente un po’ più fresca e la vita un po’ più animata da uno spirito di fiducia. Proprio come quel giorno sul Tabor.
L'AUTORE
Dario Cornati è docente dal 1991 di Teodicea, Ermeneutica ed Estetica. Dal 2000 assume l’insegnamento di Metafisica, di Antropologia e
di Fenomenologia della Religione presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. Dall’ottobre 2003 è docente di Metafisica e di Antropologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Membro ufficiale del Centro di Studi blondeliani all’Istituto Giovanni Paolo II di Roma, nonché assistente spirituale della Famiglia Vincenziana e delle Conferenze vincenziane in Milano. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Ontologia dell’Assoluto affettivo. Linee di un’ontologia della vita di Dio e di un’antropologia dei legami (2010). Dario Edoardo Viganò è Direttore del Centro Televisivo Vaticano (CTV) e professore ordinario di Teologia della comunicazione presso la Pontificia Università Lateranense, dove è anche Direttore del Master in Digital Journalism (con Emilio Carelli). Insegna Linguaggi e mercati dell’audiovisivo alla LUISS “Guido Carli”. È stato, dal 2004 al 2013, Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, Direttore della «Rivista del Cinematografo» e Presidente della Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI. Tra i suoi libri si ricordano: Telecamere su San Pietro (2013), I film studies (2013, con E. De Blasio), Etica del cinema (2013), Il Vaticano II e la comunicazione (2013), La maschera del potere. Carisma e leadership nel cinema (2012), Chiesa e pubblicità. Storia e analisi degli spot 8x1000 (2011) e Dizionario della comunicazione (2009).
La questione dell'etica del cinema riguarda il delicato rapporto tra la narrazione e l'interpretazione, la possibilità di cooperazione nel testo e la previsione di uno spazio vuoto, quello della libera responsabilità dello spettatore. E' questa attenzione verso la coscienza del pubblico a distinguere il buon cinema da quello cattivo. Muovendo dagli apporti della psicologia, della sociologia, della semiologia e dell'etica della comunicazione, l'analisi proposta concentra l'attenzione sullo spettatore e sulla libertà concessa allo sguardo spettatoriale. Nel testo la riflessione si arricchisce di un focus sulle questioni di grande impatto nel dibattito etico con cui il cinema si è confrontato negli ultimi venti anni. La rassegna di opere analizzate dimostra come ogni questione (anche l'eutanasia e l'aborto) possa, e debba, essere rappresentata dal cinema evitando l'insincerità, la superficialità e la manipolazione ideologica.