Il rapporto tra religione cattolica e ’ndrangheta è qui ricostruito in base a un’analisi propriamente storica, condotta su fonti d’archivio e su diversi organi di stampa. Il volume indaga su aspetti istituzionali, sociali e politici della storia del cattolicesimo, individuando una pluralità di campi e condizioni di sue compromissioni con la mafia nell’area meridionale della Calabria: il ruolo esercitato dal clero nelle comunità locali; lo stato delle confraternite; i riti sacramentali; le manifestazioni popolari della religiosità; l’esposizione politicoelettorale della gerarchia ecclesiastica e la stessa azione di assistenza e di cura dei bisogni sociali. Sotto il silenzio pubblico dell’episcopato, non erano mancate, però, alcune reazioni alla presenza delle organizzazioni mafiose. Hanno influito, poi, sui mutamenti della linea della Chiesa verso la mafia gli orientamenti generali dei pontificati, il Concilio Vaticano II, un nuovo atteggiamento dei vescovi e il contributo di una serie di preti, di movimenti e di gruppi di credenti, sensibili ai valori della cittadinanza.
Maria de Unterrichter Jervolino, costituente, deputata, delegata del Movimento femminile della DC, sottosegretaria di Stato alla Pubblica istruzione e presidente dell'Opera Montessori, fu una delle protagoniste dell'azione politica delle donne nell'Italia della ricostruzione e dei primi anni del miracolo economico. Il volume, ripercorrendo un arco storico compreso tra la Grande guerra, il regime fascista, il secondo conflitto mondiale, l'edificazione dello Stato democratico e la trasformazione sociale degli anni Sessanta, ne traccia una documentata biografia, dalle origini trentine alla formazione culturale nell'università, al ruolo svolto nella presidenza della FUCI degli anni Venti e nel movimento femminile cattolico, fino all'opera politica e parlamentare e all'attività internazionale. Il suo impegno nel promuovere il contributo politico delle donne, coniugando i valori della persona e della famiglia con quelli della partecipazione civile, riguardò punti qualificanti per il decollo della democrazia in Italia, come la condizione femminile, la questione meridionale, la scuola dell'infanzia, i beni culturali, la sicurezza sociale e il tema della pace.