La funzione della storia della filosofia è proporre il pensiero dei filosofi perché costituisca un aiuto alla nostra ricerca della sapienza. Non è ammissibile, pertanto, una concezione classicista della storia della filosofia antica, che la ridurrebbe ad un insieme di teoremi e proposizioni rigidamente concatenati, ritenendoli il culmine del pensiero umano, la soluzione definitiva a tutti i problemi filosofici. Non è neppure corretto l'atteggiamento storicista, cioè la convinzione che nessuna verità sopravvive alla storia e che pertanto la filosofia greca, come espressione del pensiero umano in un determinato momento storico, sia stata irrimediabilmente superata, per cui è possibile soltanto darne una fedele ricostruzione. In contrasto con entrambi gli atteggiamenti, dobbiamo affrontare lo studio della storia della filosofia antica, convinti di potervi trovare numerose verità, che il passar del tempo non può invalidare, ma anche numerosi errori che ci sarà utile conoscere.
¿Qué es la belleza? ¿Cuál es la razón de su atractivo? ¿A qué se debe la diversidad tan grande de sus manifestaciones? ¿Qué se esconde detrás de los cambios de estilo y de expresión artística? ¿Por qué la filosofía debe ocuparse de todo esto?
El autor diseña un itinerario histórico-filosófico, desde Platón hasta nuestros días, para mostrar cómo los filósofos han tratado de resolver éstas y otras complejas cuestiones. El resultado es un accesible texto introductorio, en el que el autor no renuncia, sin embargo, a proponer una concreta respuesta teórica.
Desde una perspectiva metafísica, se procura dar razón de lo que muchos filósofos, desde posiciones diversas, han intuido: la belleza aparece como una dimensión de la realidad anclada en su fundamento, resistente a un conocimiento claro y objetivo y reveladora, de un modo peculiar y único, de su misteriosa gratuidad y riqueza. A partir del pensamiento de santo Tomás de Aquino, el autor señala la conexión, entre belleza, verdad y bien, valores entrelazados cuya comprensión decide la orientación de nuestras vidas.
De ahí la actualidad de una introducción a la estética que no considera la belleza como un aspecto aislado y superficial de lo real, ni la reduce a alguna de sus manifestaciones, sino que nos ayuda a integrar lo bello, en todas sus formas, en nuestra percepción del mundo y de nosotros mismos.
Ignacio Yarza es licenciado en Derecho, doctor en Filosofía y profesor de Historia de la Filosofía Antigua y de Estética en la Pontificia Università della Santa Croce (Roma). Ha publicado en esta editorial “La racionalidad de la ética de Aristóteles”, 2001 e “Historia de la filosofía antigua”, 2000 (4ª ed).
L'interesse filosofico dell'opera è rivolto soprattutto agli aspetti metafisici delle singole dottrine, che spesso costituiscono proprio la caratteristica più specifica delle filosofie antiche, ossia ciò che le distingue da quelle medioevali, moderne e contemporanee. Anche gli aspetti etici, tuttavia, sono sufficientemente tenuti in considerazione, mentre una minore attenzione è riservata agli aspetti strettamente politici. In tal modo i filosofi antichi risultano valorizzati nella dimensione che è a loro più propria e che consente di mostrarne meglio la profondità e l'originalità. L'opera di Yarza si struttura in sei grandi parti, corrispondenti alla divisione tradizionale della filosofia antica in cinque periodi con l'assegnazione di due parti distinte, come è giusto, rispettivamente a Platone e ad Aristotele. Abbiamo così una prima parte sui presocratici, una seconda sull'"umanesimo greco" formato dai sofisti e da Socrate, la terza e quarta su Platone e Aristotele, la quinta sull'ellenismo e la sesta sul neoplatonismo.
Che cos'è la bellezza? Ne esiste una sola forma? E' possibile definire la bellezza naturale e la bellezza artistica? Perché la filosofia dovrebbe farne oggetto di ricerca? Sono queste alcune delle domande affrontate in questo libro, scritto da Ignacio Yarza, professore di Estetica e di Storia della filosofia antica presso la Pontificia Università della Santa Croce.L'Autore riesce a disegnare un lungo itinerario storico-filosofico, da Platone fino a Heidegger, offrendo un accessibile testo introduttivo, nel quale Yarza non sacrifica però il suo interesse teoretico: si propone, infatti, di mostrare come la domanda «che cos'è la bellezza» implichi un continuo riferimento alla definizione dell'essere. L'estetica è, allora, una disciplina filosofica particolare, che non può essere separata dalla metafisica. Servendosi dei cardini speculativi di san Tommaso, l'Autore afferma il legame indissolubile tra essere, bene e bellezza, concetti che si richiamano e che contribuiscono alla definizione compiuta della realtà (pp. 240).
Il libro vuole avvicinare il lettore alla dimensione scientifica dell'etica di Aristotele. Si avvale quindi delle principali novità della letteratura aristotelica recente: la rivalutazione della dialettica nei suoi trattati etici e la prospettiva personale - del soggetto agente - secondo cui sono scritti.