«Questo libro vuol essere un commento degli Esercizi ignaziani. Un commento pratico, non teorico, vale a dire non destinato a una mera conoscenza, ma piuttosto a praticare gli Esercizi». Così l'autore stesso definisce lo scopo di questo libro, composto da circa 200 "schede di lettura" destinate in prima battuta a chi deve "dettare" ad altri gli Esercizi, ma utile anche a chi desidera praticarli in proprio. «Posso attestare - sottolinea nella Prefazione papa Francesco, il più illustre dei figli spirituali di padre Fiorito - che, quando si stanno dando Esercizi e si cerca qualcosa per aiutare l'esercitante su qualche punto concreto, si resta sorpresi da quanto siano illuminanti queste "schede di lettura"». Prefazione di papa Francesco.
«Il futuro, non solo del Cristianesimo ma del mondo intero, è legato alla nostra testimonianza da portare fino agli estremi confini della terra. La missione non è appannaggio di pochi eletti. È dovere di ogni credente, che è inviato a chi ancora non ha riconosciuto il Signore, fonte di salvezza per tutti». La forma letteraria scelta, tipica della Bibbia è la "lettera pseudoepigrafa", che è cioè attribuita falsamente a un personaggio autorevole. In questo caso, l'apostolo Paolo. Così Fausti: «Il tono, familiare e diretto, di una lettera mi sembrava il più adeguato. L'attribuzione a Paolo, l'apostolo per antonomasia, era di dovere. Sila, al quale scrisse, fu discepolo suo e compagno di Pietro. Queste parole sono una confessione ad alta voce».
Un libro, ma anche una sorta di viaggio nel tempo e nello spazio, una carrellata di incontri, di scambi e di abbracci all'interno del vortice misterioso e sempre presente dello Spirito Creatore che ispira fantasia e suscita idee, generando corto circuiti di creatività e di inarrestabile inventiva. Uno spaccato di storia della Chiesa con sfaccettature inedite e curiose che mettono in luce l'operato di undici Papi, dal primo Novecento fino ai giorni nostri - da Papa Leone XIII a Papa Francesco -, immersi nel dialogo con artisti di tutte le discipline. Pastori attenti al cammino delle pecorelle del loro gregge, ma anche semplicemente uomini vivi pronti allo stupore per lo sfavillare della bellezza di tante opere d'arte. Il legame tra Chiesa e arte, a volte contrastato e difficile, ha sempre dato vita a grandi dialoghi dentro i quali è stato possibile evangelizzare e testimoniare la presenza viva - nelle vicende della storia e nei cuori dei suoi protagonisti - del grande Artista che ha fatto "belle tutte le cose". Un libro che non ha la volontà di circoscrivere e di chiudere l'argomento, ma ha la pretesa e la speranza di s-chiudere nuovi sguardi, di suscitare una sana curiosità per un tema affascinante e profondo come quello del rapporto tra l'arte e la fede. La grande pensatrice Hannah Arendt afferma che è proprio dell'essere umano vivere per portare nel mondo la novità. Questa è la fecondità nel suo più vivo e stimolante significato, e non può che essere la vera e più profonda dimensione dell'arte e degli artisti.
Questo volume offre la traduzione e il commento degli Atti degli Apostoli, della Lettera agli Ebrei, delle Lettere cattoliche (Giacomo, 1 e 2 Pietro, 1, 2 e 3 Giovanni, Giuda) e dell'Apocalisse. Si tratta del terzo volume di un'opera tesa a racchiudere il Nuovo Testamento e che va a completare i due già pubblicati, dedicati ai quattro Vangeli (2015) e alle Lettere di Paolo (2020). I criteri che presiedono all'elaborazione di questo volume sono gli stessi che hanno guidato i precedenti: tutti i testi sono stati curati da bibliste italiane e, sia nella traduzione sia nel commento, una particolare attenzione è stata data agli aspetti che evidenziano la presenza (o l'assenza!), le concezioni, i ruoli e l'importanza del femminile. Il commento ai singoli libri biblici è stato sviluppato con metodo scientifico ma redatto con un linguaggio accessibile a tutti per una qualità di buona divulgazione.
Vi sono due modi di considerare la morte: un modo sapienzale che la Bibbia ha in comune con altre realtà, come la filosofia, le religioni, la poesia, e un modo misterico o pasquale che è proprio ed esclusivo del cristianesimo. Nel primo modo, si ha un morte pedagoga; nel secondo, una morte mistagoga, nel senso che introduce nel mistero ed è parte essa stessa del mistero cristiano. Queste due prospettive sulla morte vengono illustrate dall'autore nelle loro implicazioni esistenziali, ascetiche e pastorali per l'uomo d'oggi. L'intento è di far passare anche il discorso sulla morte attraverso un rinnovamento 'nello spirito'.
Come sottolinea padre Ermes Ronchi nella Prefazione, «l'immagine di Maria appare e scompare nella storia della Chiesa e nella riflessione teologica come al ritmo di misteriose maree dello spirito» e anche in questo libro «santa Maria riappare, accompagnata dai testi sapienti e competenti di Micaela Soranzo, scortata da un corteo di opere d'arte». Il quarto volume della collana L'arte racconta la Bibbia mantiene l'approccio alle raffigurazioni artistiche già felicemente sperimentato nei precedenti volumi: all'evocazione del testo biblico o degli apocrifi - fonte antica di devozione mariana e di ispirazione artistica - segue la presentazione dei modelli iconografici, per descrivere poi l'ambientazione della narrazione pittorica, i suoi protagonisti e gli elementi simbolici utilizzati. L'autrice ci guida a cogliere la straordinaria ricchezza teologica e simbolica delle raffigurazioni artistiche della vita e del mistero di Maria, «questa donna, fra tutte - ricorda ancora padre Ronchi - la più nominata, la più conosciuta, la più dipinta, la più scolpita, la più cantata e invocata».
Cosa genera la sofferenza in un bambino, un ragazzo o un adolescente? Come stare loro accanto nella dura stagione della malattia? È possibile affrontare la morte, con parole di speranza? Finalmente un percorso che osa toccare con mano le dolorose esperienze del limite, ascoltando le emozioni che nascono nei ragazzi, senza pessimismo. Nemmeno a Dio piace la sofferenza. Gesù sapeva piangere e arrabbiarsi, si prendeva cura dei malati e ha resuscitato Lazzaro. Egli stesso è passato attraverso la sofferenza e la morte, vincendola con la Resurrezione. E con questa promessa di Vita per tutti e la certezza che la croce è solo "collocazione provvisoria" che nasce questo libro.
L'Annunciazione può essere testimonianza di incontro tra mondo cristiano e musulmano. L'arte può unire religioni e popoli. Una grande opera, in formato e in ricchezza di immagini. Il libro vuole testimoniare il profondo rapporto di devozione e affetto che lega i credenti all'Annunciazione; evento di salvezza e fonte di gioia, esso accomuna cristiani e musulmani nella devozione per la Vergine Maria. Ne sono testimonianza i testi cristiani e musulmani riportati nel volume e soprattutto la grande quantità di immagini, corredate da didascalie esplicative, di secoli e stili diversi, e di svariata provenienza: europee, asiatiche, africane, americane, cristiane e musulmane.
La vicenda del terrorismo e degli Anni di piombo ha segnato in profondità la storia personale e l'episcopato di Carlo Maria Martini, giunto come vescovo a Milano nel febbraio 1980, all'inizio di un anno che fece registrare un numero record di omicidi e attentati. Martini cercò di rimanere sempre accanto alle vittime, ma anche di aprire un dialogo con coloro che avevano scelto di seminare terrore, per convincerli a rinnegare la strada della violenza. In questo libro la puntuale ricostruzione di quanto fatto e detto da Martini in quegli anni si intreccia con le testimonianze inedite di molti familiari di vittime del terrorismo - toccanti e capaci di aprire squarci di riflessione originale - e di alcuni suoi stretti collaboratori. Emergono così non solo le fatiche e i tormenti di Martini di fronte a eventi che lo coinvolgevano profondamente, ma anche particolari inediti di vicende che fecero scalpore in quegli anni. Prefazione di Marco Garzonio.
Il 12 e 13 aprile 2019 «La Civiltà Cattolica» ha organizzato un seminario sul Mar Mediterraneo. I popoli che si affacciano su di esso hanno saputo generare nei secoli valori, cultura, pensiero caratterizzati da singolari affinità, pur nelle differenze e nonostante i conflitti. In particolare una visione li accomuna: quella di un Dio unico e personale, creatore del mondo e dell’umanità, e la cui paternità universale fonda la fraternità tra gli uomini. Se «fratelli», allora siamo anche «cittadini», non semplici «abitanti». Il libro raccoglie i contributi dei relatori del convegno (esperti, giornalisti, accademici) che indicano nel Mediterraneo un possibile «laboratorio di cittadinanza», anche per l’Europa.