Manuale pratico che affronta l’attualissima piaga del bullismo, si rivolge a tutte le figure che ruotano intorno a questo fenomeno: ragazzi, genitori, educatori. L’argomento «bullismo» viene sviscerato in tutti i suoi aspetti (che cos’è esattamente? chi è il bullo? chi è la vittima? dove avvengono gli atti di bullismo? perché esiste questa «piaga» sociale?) e viene analizzato sia dal punto di vista degli adulti (prima parte) sia da quello dei ragazzi (seconda parte). La seconda parte verrà stampata al contrario rispetto alla prima proprio per sottolineare anche graficamente la diversità d’approccio alla tematica e sarà arricchita da 20 schede intuitive e colorate. Tutto il volume si rifà ai fatti dell’attualità; offre inoltre consigli e suggerimenti pratici agli educatori (insegnanti, genitori…) che si trovano a combattere il bullismo e agli stessi ragazzi che ne sono protagonisti o vittime.
La problematica centrale del libro è l’aspetto psicologico della sessualità delle persone disabili, un aspetto della vita che solitamente viene nascosto per paura e pregiudizi. Il tema è trattato con molta delicatezza e rispetto, senza riferimenti eccessivamente espliciti alle concrete esperienze erotiche e affettive. Il testo è ben equilibrato, fra una sua parte teorica e una di testimonianze: ottimi gli interventi della Gay, il cui linguaggio scientifico e ben aderente alla realtà permette al lettore di accostarsi al tema con lucidità e sano realismo.
Il libro raccoglie interventi e testimonianze tenute durante il convegno organizzato da Amici dei bambini (www.aibi.it), svoltasi a Bellaria nell’estate 2004.
Il tema è quello dell’abbandono e dell’accoglienza, due condizioni vissute e raccontate in prima persona dai protagonisti che riflettono e si confrontano alla luce del Vangelo, tratteggiando così una vera e propria "spiritualità dell’adozione", che diventa prezioso aiuto e sostegno per chi vive la fede cristiana nella particolare situazione di vita dell’adozione.
Ai.Bi. è’ una Organizzazione Umanitaria Internazionale nata per la tutela dei diritti dei minori. Costituita nel 1986 su iniziativa di alcuni genitori adottivi, nel 1991 viene eretta Ente Morale e nel 1992 è riconosciuta dai ministeri Affari Esteri e Grazia e Giustizia Ente autorizzato per l’Adozione Internazionale. Nel 1993 è riconosciuta Organizzazione non Governativa per la Cooperazione Internazionale. I principi ispiratori nascono dal riconoscimento della centralità del bambino e del diritto di ogni minore a vivere, crescere ed essere educato all’interno di una sua famiglia e ad avere una concreta possibilità di realizzarsi e inserirsi attivamente nella sua società. Tre i suoi campi di azione: Cooperazione internazionale ed educazione allo sviluppo (sostegno a distanza); adozione internazionale; promozione dei diritti del minore (organizzazione di Convegni, seminari ecc.). Opera con i propri volontari in Africa, America Latina, e nell’Europa dell’est. E’ presente in Italia con sedi in varie città: Roma, Milano, Napoli, Bologna, Pescara, Mestre, Reggio Calabria.
Paolo Onelli ha lavorato in strada, nelle case di accoglienza, nelle case-famiglia. E quelle che racconta sono storie incredibili e di sconvolgente umanità. Ma sono anche storie che diventano talvolta tragicamente comiche, come quelle che raccontano i rapporti con le istituzioni: il muro di gomma della burocrazia, le avventure semiserie con funzionari sordi e ottusi, gli errori, le sviste e le disattenzioni di istituzioni elefantiache. Da Torbellamonaca al Giambellino, attraverso esperienze vive, nel confronto diretto con i problemi sociali sollevati da bambini e bambine, prendono forma i diritti dei minori e un'idea di "cittadinanza", come dimensione di appartenenza alla comunità in una civile coesistenza.
Lo scopo del volume è quello di far conoscere meglio la realtà delle persone disabili, affrontando con serenità le paure e i timori che accompagnano spesso i parenti più prossimi.
Uno stile semplice (alcune parti hanno il tono del diario, altre dell’intervista) guida gli interventi. Contributi di prima mano che affrontano gli aspetti concreti del vivere: famiglia, lavoro, rapporto con gli altri, con se stessi. Offerte di indicazioni pratiche: per vivere insieme con speranza “nella stessa barca”.
Associazione Fede e Luce
Dopo un pellegrinaggio guidato da Jean Vanier a Lourdes nel 1968 parenti e amici di portatori di handicap si ritrovano da 15 paesi diversi per tre giorni di festa e di preghiera. Nasce da questo primo gesto la comunità di Fede e Luce che ha come scopo essenziale quello di creare profondi legami fraterni tra le persone con disabilità intellettive, le loro famiglie, i loro amici. Oggi le comunità Fede e Luce sono circa 1500, in oltre 70 paesi di tutti i continenti. In Italia operano in molte regioni, e pubblicano una rivista trimestrale Ombre e luci. Nel libro è riportato l’indirizzo a cui rivolgersi.
La scelta più normale del mondo, un figlio che vuole accudire la mamma malata, e la accoglie nella sua famiglia. E’ il racconto di Orazio, Maririna, e i figli Silvia, Maddalena, Judith e Francesco alle prese con nonna Antonia, malata di mente, un racconto in cui tutti quelli che vivono un'esperienza analoga possono rispecchiarsi, per riflettere e interrogarsi. La decisione “naturale” di sottrarre una persona alla solitudine e all’abbandono per riempire di affetto e premure le ultime briciole di vita è una decisione carica di conseguenze che la famiglia affronta contando solo sulle proprie forze.
Le strutture sanitarie e assistenziali nel concreto fanno poco, la burocrazia diventa un continuo percorso ad ostacoli e chi “ha il problema” deve risolverlo da solo; ma quello che resta è l’esperienza di una famiglia che sente di aver vinto la sfida: aver regalato ad Antonia un ultimo periodo di vita felice, fatto, prima ancora che di farmaci, di attenzioni e di riguardi, di passeggiate in campagna, di piatti gustosi e di yogurt alla fragola. Prefazione di MAURIZIO COSTANZO.