Vissuto con semplicità, sincerità e umiltà, Carlo Maria Martini è morto allo stesso modo. Non ha nascosto il senso di smarrimento, ha rifiutato di prolungare la vita oltre la soglia della dignità, ha chiesto che qualcuno gli tenesse la mano. E motivi di riflessione vengono dal nitido testamento spirituale sulla Chiesa, dalla coraggiosa lettera della nipote Giulia sulla sofferenza dell’uomo Martini, dall’omaggio di migliaia e migliaia di persone, non soltanto cattoliche e non soltanto credenti. Accompagnato da voci preziose (Enzo Bianchi, Bartolomeo Sorge, l’ex brigatista Balducchi, Moni Ovadia e tanti altri), Diario di un addio è il racconto di giornate dalle quali traspare l’ultima lezione di Martini. Anzi, il suo ultimo dono d’amore.
ll testo di Gronau è molto bello e molto denso [...|. II merito maggiore dello scritto è quello di far cogliere la forza di verità delle parole e delle visioni di lldegarda. Dopo un autentico e colorito quadro storico e biografico i brani della "profetessa teutonica" sono raccolti per temi dall'autore in modo da evidenziare, insieme alia perfetta ortodossia delle sue parole, il loro straordinario contenuto di verità esistenziale. Con plasticità scultorea, la figura di questa donna, umile e autorevole, lucida e visionaria, ricca di conoscenze e competenze e insieme equilibrata e saggia, si fissa nella memoria del lettore come anticipatrice di quell'immagine che Giovanni Paolo II ha dato della figura femminile: colei che salva il cuore delle cose. [...] lldegarda si propone sulla scena del disagio umano, familiare e femminile di oggi, come una donna dotata di un sapere non esclusivamente intellettuale, anzi soprattutto esistenziale. II suo sguardo è rivolto alia realtà intera, in lutti i suoi aspeni. Ciò che vede e senle diventa in lei parola e canto, lode a Dio, espressa con tutta se stessa, corpo e anima. Che I'intera esistenza umana possa essere coinvolla nell'avventura di un significato positivo, identico a quello del mondo intero; che tutto dunque - dalla più piccola foglia dell'universo - possa essere colto dal cuore e dall'intelligenza umana come armonia, quindi come gioia, benessere, pienezza, è una aspirazione struggente dell'uomo d'oggi. E' il desiderio di cogliere l'unità del tutto, di non essere disperso nei mille frammenti del proprio sapere e delle proprie costruzioni tecnologiche. lldegarda è testimone del nostro tempo con la sua semplice e insieme elevata testimonianza.
La Bibbia, l'arte sacra e la liturgia sono una foresta di simboli. La cultura biblica e cristiana, attraverso il linguaggio proprio del simbolo, comunica all'uomo di sempre un messaggio che va oltre, che dà a pensare, che apre al mistero. Questo libro offre le nozioni di base (quasi un abc) per comprendere i più elementari e diffusi simboli cristiani. Ad ogni simbolo - disposto in ordine alfabetico - sono dedicate due pagine, in cui si trovano una rappresentazione grafica stilizzata, le citazioni bibliche di riferimento, una breve spiegazione. Un piccolo strumento, utilissimo per catechisti e insegnanti, ma destinato anche e soprattutto a coloro che vogliono tornare a cogliere la bellezza e lo splendore di un linguaggio che "ci conduce verso l'altro umano e l'Altro divino, verso l'Oltre eterno e verso l'Alto infinito" (Gianfranco Ravasi).
"L'Eucaristia fa la Chiesa facendo della Chiesa un'Eucaristia", perché tra Eucaristia e Chiesa si sviluppa una "circolarità" misteriosa e feconda. L'affermazione esprime in modo conciso e limpido il filo conduttore di questa raccolta di meditazioni, ormai diventata un vero e proprio classico della teologia e della spiritualità eucaristica. Con la profondità e la chiarezza che lo contraddistinguono, l'autore presenta il mistero della Cena nel contesto della storia della salvezza, nella vita della Chiesa che celebra, nel cammino di sequela di ogni discepolo. Padre Raniero, da vero maestro dello spirito, conduce il lettore a riscoprire la bellezza del mistero eucaristico e a cogliere la forza santificante e trasformante del Corpo e del Sangue di Cristo.
Le autrici hanno realizzato un libro di cucina a partire dalle ricette e dai riferimenti culinari citati nell'opera di J.R.R. Tolkien. Filologicamente corretto nelle citazioni e nel contempo pienamente usabile come un normale libro di ricette, il libro è organizzato seguendo l'ordine alfabetico delle cibarie tolkeniane oltre ad avere un pratico indice per genere e per menù (dalla prima colazione alla cena).
"C'è in te più di quanto tu stesso non sappia": queste parole di Thorin Scudodiquercia a Bilbo Baggins racchiudono il segreto de "Lo Hobbit". Un mondo, quello creato da Tolkien, tutto da scoprire, tra luoghi della fantasia e simboli nascosti. Questo libro offre una mappa per addentrarvisi e una guida per scoprire i significati e i segreti della più bella fiaba del '900, all'origine dell'epica del Signore degli Anelli.
Che cosa sta succedendo alle feste cristiane? Sotto l'incalzare del consumismo, il 25 dicembre sembra ormai diventato il compleanno di Babbo Natale, anziché di Gesù, Pasqua viene scambiata per una generica festa della primavera, l'Assunta è quasi completamente assorbita nel solleone del Ferragosto e i Santi rischiano di essere dimenticati per l'invadente avanzata di Halloween. Si ha l'impressione che sia in atto un tentativo di "scippo" delle principali festività della fede cristiana, finalizzato a depotenziare la sua dimensione pubblica e quindi la sua incidenza sulla società. Come reagire a questo clima culturale? E come evitare che il furto sia definitivamente portato a compimento? Questo libro, invitando a riflettere sui fenomeni in atto, spiega anche perché impedire lo scippo significa evitare una perdita secca. Per tutta la società.
Un'inchiesta su Dio attraverso diciotto interviste d'eccezione sul rapporto con il Mistero. A rispondere alla domanda ci sono Indro Montanelli, Massimo Fini, Giovanni Trapattoni, Susanna Tamaro, Alberto Sordi, Enzo Biagi e altri. Uomini e donne che nelle pagine di questo libro dialogano sul tema in modo diverso, ma tutti accomunati da un'unica grande domanda sulla vita. Michele Brambilla riesce a far emergere tutta l'umanità dei suoi interlocutori fuori dai riflettori della ribalta, mostrandone gli aspetti meno conosciuti e a volte sorprendenti.
La lettura della Genesi può essere appassionante come quella di un romanzo, può suscitare profonde riflessioni come un testo di filosofia, far scaturire la preghiera come uno scritto mistico, far conoscere l'uomo come un libro di psicologia, farci conoscere Dio come un trattato di teologia. Questo primo Libro della Scrittura ci parla dell'uomo e della donna nella loro nudità davanti a Dio, rivestiti di un amore fedele e portatori della scintilla di carità che continua a renderli immagine dell'Amore. L'uomo perfetto è Cristo, il Figlio di Dio che ha preso la natura umana per insegnare agli uomini chi è l'uomo, per rivelare loro il volto del Padre e per donare loro lo Spirito che li riveste di Cristo, che li rende figli del Padre, figli nel Figlio. Nella Genesi, per questo, tutto è profezia di Gesù Cristo.
In queste pagine non c'è niente di nuovo, soltanto il desiderio di ritornare da Gesù: proprio a lui, alla sua persona, al suo mistero, al suo modo di parlare e di agire. Il nostro desiderio è di capire come faceva, come stava con la gente, il suo modo di amare e di morire. Ci lasciamo guidare da un testimone: quel discepolo amato che ha avuto la grazia di vedere la verità. Se questo desiderio di vedere Gesù diventerà esperienza di preghiera, scopriremo con gioia che sarà lui a rivelarsi a noi, a mostrarci il suo Volto.
Una “biografia romanzata”, in cui l’autore fa parlare in prima persona Camilla, una “irregolare di Dio” dalla vita intensa, contraddittoria, affascinante. Camilla Bravi nasce nel 1893, vicino a Bergamo. Dopo un matrimonio contrastato si abbandona alla “dolce vita” e tenta la strada del teatro. Insoddisfatta e profondamente infelice, tenta il suicidio, ma è salvata miracolosamente dalla Madonna. È il 15 maggio 1925. Questo evento trasforma la sua vita. Da quel momento testimonia con coraggio a tutti la sua conversione, confortata da apparizioni e doni mistici. Trascorre gli ultimi tredici anni distesa a letto per una malattia invalidante. Muore nel 1971 a Ponte San Pietro (BG). Attingendo con sapienza dal suo Diario e dall’Autobiografia, Ambrogio Amati fa rivivere la figura attualissima di Camilla, fragile e fortissima allo stesso tempo. Una donna che attraverso i sentieri tortuosi di tanti amori umani arriva all’Amore.