Il volume, in formato tascabile, si presenta come un agile sussidio per l’Adorazione Eucaristica. Interamente a colori, in ogni pagina si trova un brano evangelico e una preghiera di adorazione, affiancata da un’immagine che invita alla meditazione e alla preghiera. Il libro esce in preparazione del XXV Congresso Eucaristico Nazionale.
«Risuona ancora con forza il richiamo che la vicenda umana e di fede di questo gigante dello spirito può offrire alla nostra considerazione. San Nuno, infatti, fu una persona fedele, impegnata con responsabilità e in prima persona nelle vicende del suo tempo, affrontate con rettitudine, coraggio e giustizia. In tutta la sua esistenza e nelle varie circostanze risplendette sempre la sua fede genuina: fu un uomo capace di mettere la propria vita nelle mani di Dio e di accogliere ogni situazione come vocazione. Come diceva Sua Santità il Papa Benedetto XVI nell’omelia per la canonizzazione: “San Nuno si sente strumento di questo disegno superiore e arruolato nella militia Christi, ossia al servizio di testimonianza che ogni cristiano è chiamato a dare nel mondo”» (dalla Presentazione di José Card. Saraiva Martins)
Ma perché Dio va incontro alla sua sconfitta? Camminando con Gesù, verso la meta finale del Calvario, i discepoli scoprono un volto di Dio come mai l’avrebbero immaginato. Lo sconcerto e la paura invadono il loro cuore. Ma poco alla volta tutto si rasserenerà per far emergere la fede e l’amore. Di trionfare a Dio non importava nulla. La sua vittoria è regalare all’uomo un cuore che ama.
Un viaggio, canzone per canzone, quasi verso per verso, nel mondo dei Baustelle, una delle band italiane più importanti e significative degli ultimi dieci anni. Lungo il percorso si scopre un reticolo affascinante di riferimenti “pop” e popolari (dal Tenente Colombo agli “Spaghetti Western”) mischiati a citazioni colte, da Baudelaire a Eliot, Montale, Pasolini. E se il viaggio ha origine da «un’antiomologata adolescenza torbida» fotografata nei primi album, il traguardo raggiunto oggi è quello di un “misticismo laico”, con forti echi – in parole, concetti, immagini – della tradizione cristiana. Quando i Baustelle cantano: «Cristo muore in croce… per te / Pasolini è morto per te / Morto a bastonate per te» (dalla canzone significativamente intitolata Baudelaire), non è per caso. E questo libro offre le chiavi per comprendere il loro universo artistico e poetico.
Per quarant’anni Buzzati ha dedicato al Natale molte tra le sue pagine più intense. Che cosa rappresenta quel giorno per Buzzati-il-non-credente (alla ricerca di Dio)? Ben lungi dall’essere per lui la tradizionale festa religiosa legata alla nascita di Cristo, resta però “la data più grande della storia”, “un giorno così differente dagli altri 364”, e nonostante si ostini a ripresentarsi ogni anno alla stessa data “se ne resta sempre sbalorditi”. Perché? Che cosa lo attrae al punto che Buzzati, lo scrittore che ha perso la fede (e ne ha sempre nostalgia), per tutta la vita cascherà ineluttabilmente nella trappola del Natale, dedicandogli decine di articoli e racconti? Quello di Buzzati è un viaggio fantastico e realissimo tra i vizi e le virtù, un itinerario lungo e complesso, non nel centro della Terra ma in quello dell’uomo.
Un’antologia da opere più e meno famose della letteratura mondiale, stralci di lettere, diari per raccontare storie di soldati e non; uomini e donne che, nel turbine della guerra (la prima e la seconda mondiali), cercano speranza e consolazione in quel Bambino che nasce ancora una volta. Il volume è diviso in tre sezioni: Lettere e diari; Memorie; Racconti e romanzi. Ogni brano è preceduto da un breve profilo dell’autore. Tra gli autori antologizzati: Giulio Bedeschi, Winston Churchill, Beppe Fenoglio, Carlo Emilio Gadda, Anna Frank, Primo Levi, Alberto Moravia, George Orwell, Erwin Rommel.
I magi parlano ad ogni uomo e ad ogni donna per la loro capacità di scrutare i segni del tempo, di guardare il cielo, di cercare un senso alto per la vita, di sollevare le grandi domande, di individuare la stella della loro esistenza; i magi parlano ad ogni uomo e ad ogni donna perché hanno la forza di mettersi coraggiosamente in viaggio, sostenuti dalla fede, di perseverare nel cammino, quando la stella scompare e si trovano in un momento di oscurità, di domandare e di ascoltare, di lasciarsi illuminare dalla luce che viene della Scrittura; i magi parlano ad ogni uomo e ad ogni donna perché sanno gioire quando rivedono la stella e si sentono vicini a colui che cercano, perché si prostrano in adorazione davanti al Bambino, si offrono a lui nel segno dei loro doni e, infine, ritornano alla loro regione, percorrendo un'altra strada, cioè convertiti dall'incontro col Bambino e diventati adoratori di Dio.
Le musiche del Natale sono un vero e proprio mondo dai confini amplissimi, che questa Guida vuole provare a scoprire: rivolgendosi a tutti, sperando di non dimenticare nulla. Con la sintesi necessaria alla «guida turistica» di un mondo, appunto. Che nasce ai tempi del Gregoriano e arriva al Natale di Santa Claus passando per musica classica e gospel, compositori liturgici e canzonette. In questa Guida troverete storia, aneddotica, consigli per l’ascolto (e gli acquisti): da Bing Crosby a Bach, da Mozart a Mahalia Jackson. Ma pure tanti Natali «inattesi». Come quelli di Edith Piaf, Angelo Branduardi, Otis Redding, Nat King Cole, I Gufi, Sting, Georg Ratzinger, Joan Baez, il Coro dell’Antoniano, Con- cetta Barra, Charles Trenet, Chet Baker, Michael Jackson… e molti altri ancora.
Lo sapevate che...
… Jingle Bells non parla di Natale?
… Händel, Mozart e Schubert sono autori di «classici» del Natale solo per sbaglio?
… la canzone del Pinocchio Disney è diventata un classico del Natale in Danimarca e Giappone?
… il cantautore italiano più prolifico sulla Natività è stato il «comunista» Pierangelo Bertoli?
… l’autore di White Christmas scrisse alle radio perché censurassero la versione cantata da Elvis?
… la poesia Natale di Ungaretti è diventata un rock?
… Amazing grace l’hanno cantata persino nei film di Star Trek?
Il libro esplora il continente interiore di Cristina Campo (1923-1977), una voce poetica di straordinaria profondità, concentrata nella ricerca della bellezza, splendore della verità. Il suo itinerario creativo di «salmone controcorrente» risale i flutti dell’esistenza fino alla Sorgente della vita e dell’amore, e approda a una scrittura simbolica e polisemica ispirata dalla liturgia cristiana. I versi di Missa Romana, Monaci alle icone, Diario bizantino svelano fulgidamente la sua immersione nella preghiera della Chiesa, portando alla luce le perle più luminose della Tradizione. Attraverso un serrato confronto con le prose e gli epistolari della Campo, il presente studio offre le chiavi ermeneutiche dei canti liturgici, sollecitando una nuova lettura critica dell’intera opera.
Quando arriva Natale si avverte il bisogno di una pausa tra le corse e gli affanni che ci fanno arrivare alla festa sfiniti, col fiato corto, troppo stanchi per gustare la bellezza del Presepe e del Mistero. A volte bastano solo poche parole di augurio, dette col cuore, e la Nascita di Gesù torna a risplendere in tutta la sua profondità e il suo fulgore. Questo libro raccoglie le riflessioni che per un decennio due sacerdoti hanno pensato, scritto e proposto alla loro comunità nella Notte di Natale. Sono parole che nascono dal desiderio di raggiungere il cuore della gente con semplicità e di regalare a ciascuno un seme di speranza e un po’ di pace.
Luisa Vassallo ci porta a mangiare da Gilbert Keith Chesterton, noto ai più per essere l’inventore di Padre Brown, in realtà fertilissimo scrittore, giornalista e polemista inglese. Il ricettario più che essere una raccolta di ricette in senso stretto è un vero e proprio viaggio fra i tavoli di un’osteria in compagnia di un gigantesco oste di nome Gilbert. In ogni capitolo, ovvero ad ogni tavolo, ci sono alcuni dei personaggi di Chesterton che conversano, citando più volte piatti e cibo che vengono poi spiegati nelle ricette.
Didier Rimaud (1922-2003), gesuita francese che dedicò tutta la vita ai testi biblici, alla liturgia e alla poesia; musicista, compositore, amante della montagna e dello sci, abile cavallerizzo. Intese la propria scrittura come risposta a un “invito” di Dio. Quando quell’invito giunge “scrivo quello che sono capace di cantare a Dio, e di Dio, nella zona più segreta di me”. Rimaud vede le cose alla luce di una fede non facile, non trionfale, non candida e per questo molto attuale. I Salmi sono la fonte inesauribile cui Rimaud ha attinto per tutta la vita. Il volume raccoglie alcune poesie più laiche e altre più religiose dell’autore francese.