Il presente volume si basa su due assunti: il primo consiste nel fatto che le organizzazioni complesse, al di là delle singole specificità in termini di strutture, obiettivi, campi d'azione, sono in sé dei sottosistemi sociali e come tali in ciò consiste il secondo assunto rispecchiano, secondo la logica del sub system mirroring, le principali componenti del sistema sociale macro di riferimento. I diversi capitoli descrivono e analizzano perciò sia il quadro di insieme, sia alcuni processi sociali e alcune forme di interazione così come riscontrabili nella teoria sociologica generale e tramite la ricerca.
Questo volume è stato elaborato all'interno del Master in Turismo religioso organizzato dall'Università degli Studi di Teramo e finanziato dalla Regione Abruzzo, e raccoglie i progetti originali redatti dai corsisti. Contributi di Noemi Maria Angelini, Antonella Bellipario, Barbara Carusi, Francesca Ciotti, Marina De Carolis, Fabiana Di Domenicantonio, Francesca Fausta Gallo, Mariagrazia Di Giandomenico, Luana Di Luigi, Lisa Falone, Daniela Ferrante, Nadia Ferrante, Sabina Lepri, Anna Piersanti, Annamaria Ragni, Marco Sfarra, Marco Virno, Giampiero Volpe
È quantomeno curioso, nelle indagini riguardanti architetture appartenenti al movimento moderno, il sistematico verificarsi di uno scollamento tra l'effettiva registrazione dello stato di fatto e l'immagine che di tali architetture viene trasmessa, quasi sempre corrispondente alla loro fase originaria. Tutto ciò è tanto più vero, anche a causa della trentennale condizione di inaccessibilità, nel caso del complesso che Luigi Moretti progettò in corrispondenza dell'accesso meridionale al Foro Mussolini (oggi Italico), per l'addestramento dei futuri istruttori ONB nell'arte marziale della scherma. Per la prima volta un rilievo scientifico del complesso architettonico nel suo stato attuale, inteso come atto conoscitivo primario non surrogabile, cui ha fatto seguito l'analisi delle trasformazioni subite; ha permesso, al vaglio della documentazione archivistica, di verificare ipotesi già note, di fornire interpretazioni originali e porre nuovi interrogativi. Questo lavoro vuole inoltre essere uno strumento propedeutico a un auspicabile e non più prorogabile, corretto, recupero di quello che è unanimemente considerato un capolavoro dell'architettura italiana tra le due guerre.
La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale è stata un esempio evidente della compenetrazione tra il partito fascista e lo Stato. La ricostruzione delle ragioni che portarono alla sua costituzione e l'esame dei difficili rapporti con le altre forze dell'ordine mettono in luce la stretta correlazione tra la Milizia e il consolidamento del regime. La MVSN si occupò di irreggimentare gli italiani, giovani e adulti, contribuendo alla progressiva militarizzazione dello Stato; al contempo costituì un ingranaggio importante del complesso apparato propagandistico fascista. Fu, però, all'interno della macchina repressiva che questa organizzazione svolse un ruolo fondamentale: uomini della Milizia furono i giudici del tribunale speciale, mentre altri andarono a formare e a dirigere i reparti usati nelle isole adibite a confino politico per sorvegliare gli avversari del regime fascista. La ricostruzione di alcuni episodi di violenza di cui la MVSN si macchiò al confino portano alla luce una delle pagine più buie del regime di Mussolini.
I lavori contenuti in questo nuovo numero dei "Quaderni di Diritto ed Economia delle comunicazioni e dei media" trattano, tra l'altro, di alcuni argomenti che svolgono un ruolo decisivo per il futuro delle telecomunicazioni.
Nel canzoniere Petrarca inscena la propria estenuante psicomachia generata dall'insuperabile contrapposizione tra passio e ratio, desiderio ed errore, ed esibisce ai lettori il percorso morale che lo porterà, dopo innumerevoli fluctuationes, ad attingere la meta filosofica dichiarata nei primi versi della seconda parte del libro: l'ascensione dell'"intellecto" dal "mortale carcer" terreno al "ciel". Il poeta, riversando nel proprio poema lirico parte dell'immaginario filosofico platonico, intesse una fitta trama di metafore che sostanziano il fine morale dell'opera, mentre ai somnia e alle visioni è affidato, come nella tradizione sapienziale antica, il disvelamento degli arcani più complessi. L'interpretazione del canzoniere quale allegoria morale su base platonica, del tutto congruente con la poetica di Petrarca, è incorsa nella storia dell'esegesi in una serie di alterne fortune e di obliterazioni, determinate dagli interessi prevalentemente biografici e stilistici dei commentatori: questo studio intende ripercorrerne le ragioni, fornendo una nuova e stimolante lettura del capolavoro della lirica italiana.