Il virus globale ha ridefinito tempi e modi del nostro vivere quotidiano e ne ha infettato ogni ambito, dalla politica all’economia, dalla scuola al lavoro, insinuandosi nelle dinamiche democratiche e generando una vera e propria pandemia anche nell’ecosistema mediale, in cui si è imposto un racconto dalle tante sfaccettature. Accademici e ricercatori, giornalisti e comunicatori, ma anche giovani ed esperti di diverse discipline, propongono in questo volume le loro letture orizzontali del MediaVirus per offrire anche al lettore non specialistico chiavi di lettura di un presente in cui la contaminazione tra saperi ed esperienze può diventare risorsa per leggere la complessità e rifondare il nostro vivere sociale, continuando a scommettere su un’informazione vera e su notizie certificate.
Il volume illustra l'esercito pontificio durante le ultime campagne militari intraprese dai papi prima della Rivoluzione francese, esaminando in particolare la politica di neutralità armata di Clemente XI Albani (1700-1721) e la guerra di Comacchio (1708-9). Le vicende dell'istituzione sono state ricostruite secondo un'ampia varietà di prospettive, dando conto della complessità e dell'intreccio di relazioni che contribuivano a formare una politica di difesa tra il Seicento e il Settecento. Dal 1692 l'abolizione del nepotismo nella sua forma istituzionale comportò la soppressione di tutte le cariche militari apicali, delegando così ai chierici della curia romana queste prerogative, che erano state appannaggio dei parenti del papa regnante. L'indagine termina nel 1740, quando si è ormai consolidata la visione curiale dell'esercito come decoro del principe, con soli compiti di polizia nel territorio pontificio. In questo complesso periodo delle guerre di successione in Italia, si possono evidenziare con maggiore chiarezza, anche rispetto alla prima età moderna, le interrelazioni che si svilupparono nello Stato della Chiesa tra i militari e il potere ecclesiastico.
La visione egizia dell'Aldilà, meglio nota come "Libro dell'Amduat", può essere considerata un grande patrimonio dell'umanità. L'impatto che quest'opera ebbe sulla cultura degli antichi egizi, caratterizzandola, permase per oltre un millennio, dando vita a un vero e proprio genere letterario - i libri dell'Aldilà - che confluirono nella letteratura del periodo greco-romano convergendo, quindi, nei testi gnostici dei trattati ermetici e plasmando poi l'idea cristiana di Paradiso. Le interpretazioni formulate nel libro riguardo questi testi sono molto originali e plausibili, seppur non sempre allineate con gli studi "canonici" dei cosiddetti esperti; per tale ragione, il lavoro può costituire un buono spunto per ulteriori riflessioni e approfondimenti.
«Il dialogo interreligioso è una condizione necessaria per la pace nel mondo, e pertanto è un dovere per i cristiani, come per le altre comunità religiose» (Evangelii Gaudium n. 250). Così afferma papa Francesco. Egli prosegue dicendo: «Per sostenere il dialogo con l'islam è indispensabile la formazione adeguata degli interlocutori» (EG n. 253). Che il dialogo avvenga con ebrei o musulmani, con buddisti o hindu, o con persone di ogni religione, è necessaria una "formazione adeguata". Questa pubblicazione di Ambrogio Bongiovanni sarà di aiuto per comprendere l'importanza del dialogo interreligioso, la necessità di un'adeguata formazione al dialogo e, auspicabilmente, una pratica più ampia di questo dialogo.
Il volume raccoglie gli atti del convegno “Chiesa e compositori: parole e suoni”, tenutosi a Roma dal 13 al 15 settembre 2018. Qual è oggi il posto del compositore nella vita musicale della Chiesa? Un gruppo di relatori — biblisti, liturgisti, educatori, teologi, musicisti (tra cui ovviamente i compositori stessi) — ha cercato di definire la figura del compositore al fine di mettere in luce il suo contributo pastorale e culturale, così come le esigenze e le aspettative delle comunità cristiane. La riflessione inizia ponendo l’accento sulle questioni della memoria, dell’intelligibilità e del significato; presenta, quindi, alcune esperienze di vita personali e comunitarie per riflettere sull’impatto dei differenti stili musicali e compositivi; si concentra, infine, con carattere più tecnico, sui diversi suoni e sulla voce umana.