In questo ampio saggio storico e problematico Pierpaolo Antonello ricostruisce nel dettaglio, ma sulla scorta di un ampio respiro filosofico ed epistemologico, i rapporti obliqui intrattenuti dai nostri apparati intellettuali con il pubblico e l'ideologia, i riti di una certa maniera di fare filosofia in senso reattivo più che propositivo, gli ambivalenti complessi nutriti insomma dalla nostra cultura. Viene così alla luce un fitto reticolo di immagini, metafore e ideologemi che hanno caratterizzato il Novecento italiano e attraverso i quali la scienza è stata pensata e raccontata.
Qui pubblicato per la prima volta in anteprima internazionale, il Diario raccoglie appunti e annotazioni del giovane Kojève a partire dal 1917 sino al 1923. Pensieri, progetti di scritti futuri, riflessioni a venire, ma anche momenti di vita vissuta, consegnati a quattro taccuini manoscritti, redatti in russo, poi ritrovati fra le carte del filosofo e rimasti finora inediti.
Che cos'è la coscienza? Per Bencivenga è l'emergere della nostra molteplicità interiore, il farsi avanti di una voce prima silenziosa che ora invece commenta, spesso in senso critico, il nostro agire ufficiale. Ma come è possibile che questa voce sia ancora nostra, sia ancora noi; che la molteplicità sia anche una? È possibile perché la nostra esistenza è dinamica, anzi è il dinamismo stesso di un continuo movimento fra punti diversi, unificati dal movimento che incessantemente li collega e dalla fiducia che sostiene il movimento: la fiducia che dove esso ci porterà saremo ancora a casa nostra. Lo stesso sentimento con cui una ballerina si slancia in un salto confidando che atterrerà sulle punte, e tenendo così solidamente sotto controllo il proprio spazio, guida anche l'inesausta danza dell'anima, quella danza che è l'anima.