Dopo aver a lungo guidato – dal 1984 al 2006 – la Sala Stampa della Santa Sede come Portavoce di Papa Giovanni Paolo II, con cui instaurò un legame filiale connaturato da reciproca stima e amicizia profonde, Joaquín Navarro-Valls (1936-2017, medico e giornalista) nel 2007 ha accettato l’incarico di Presidente dell’Advisory Board dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e dal 2013 ha affiancato il Presidente Paolo Arullani per la nascita e la messa a fuoco delle finalità della Biomedical University Foundation guidandone il Comitato dei Garanti. Anche in questo contesto ha lasciato un’impronta indelebile, con grande beneficio delle istituzioni sanitarie e dei pazienti.
Questo volume, voluto e curato da Paolo Arullani, amico di una vita di Navarro-Valls, che lo ha coinvolto nell’avventura del Campus Biomedico, è diviso in due parti: nella prima si tratteggia la figura del Protagonista del libro; nella seconda Navarro-Valls prende direttamente la parola attraverso la pubblicazione finora inedita di alcuni suoi importanti contributi sul senso dell’esistenza, sul valore della persona umana, sulla sofferenza e sul senso della malattia, sul rapporto paziente-persona, sulla missione dell’uomo, sulla fede in Dio e la speranza della vita eterna. Pagine intense dentro cui riaffiora prepotente e dolcissima la paterna figura di Papa Wojtyla.
Alcuni contributi autorevoli, fra cui spiccano quelli del Cardinale Stanislao Dziwisz, già segretario di Giovanni Paolo II, di Gianni Letta, Beatrice Lorenzin, Sergio Marchionne e Mario Moretti Polegato, impreziosiscono il ricordo di Navarro-Valls completandone un ritratto poliedrico e umanissimo.
A tre anni dal volume primo, Pippo Corigliano rilancia con la nuova serie delle sue «cartoline». Lo spirito è sempre lo stesso: guardare le sfide e le difficoltà del tempo presente con uno sguardo positivo per spronare sé stesso e i lettori a rinunciare alle polemiche e a impegnarsi per un mondo migliore. Il suo metodo è il sorriso e la valorizzazione dell'altro. Come nota ancora Vittorio Messori nella sua affettuosa Prefazione «Corigliano non aggredisce nessuno, in ciascuno si sforza di scorgere il bene che, dice, non manca in alcuno».
Le due omelie che qui presentiamo sono accomunate da una caratteristica particolare, che giustifica il loro accorpamento: vertono entrambe solo sulla preghiera. Esse vengono riproposte oggi nel desiderio di permettere al lettore di capire attraverso san Josemaría l'altissima funzione che la pratica dell'orazione può svolgere nella sua vita cristiana.
Gli inizi dell'Opus Dei accanto al fondatore
«Così è, così dev'essere l'orizzonte del tuo apostolato: bisogna attraversare il mondo. Ma non ci sono vie tracciate per voi... Le treccerete, attraverso le montagne, col battere dei vostri passi». San Josemaría Escrivá
«Mi inginocchiai lì, dove tante volte avevo pregato accanto al nostro fondatore, tra le migliaia di pellegrini che ricorrevano alla sua intercessione... Ringraziai Dio che si fosse realizzato nella vita di tante persone quanto ci diceva in quegli incontri intimi e familiari della domenica pomeriggio... assicurandoci che, se fossimo stati fedeli alla nostra vocazione divina, la nostra vita si sarebbe trasformata in una storia meravigliosa, al di là dei sogni più audaci». Pedro Casciaro
Solco e Forgia, apparsi postumi, completano con Cammino una trilogia che guida il cristiano contemporaneo sulle vie della preghiera contemplativa. L'edizione in volume unico di queste opere di san Josemaría è corredata di un nuovo indice delle parole e dei concetti chiave che facilita la ricerca rapida e precisa dei riferimenti ai frequentatori di questi classici della spiritualità.
Un’accurata ricognizione della bibliografia italiana del beato Álvaro del Portillo, includendo anche testi di non facile reperibilità per il vasto pubblico, ha consentito a Gabriele Della Balda di articolare questa antologia che permette di ricostruire il ricco pensiero del primo successore di san Josemaría Escrivá alla guida dell’Opus Dei, su temi qualificanti come la chiamata universale alla santità, la santificazione delle realtà temporali, il laicato, il lavoro, la vita familiare, l’apostolato. È un mosaico di 928 citazioni che spazia dalla teologia alla spiritualità, all’ascetica, al diritto. L’antologia, leggibile per arricchimento culturale e catechetico, offre anche spunti per la preghiera personale. I 22 capitoli comprendono 928 punti: il numero vuol essere un omaggio all’anno di fondazione dell’Opus Dei (2 ottobre 1928).
Nella Prefazione il card. Julián Herranz illustra il servizio ecclesiale del beato Álvaro del Portillo durante la preparazione e lo svolgimento del Concilio Vaticano II.
Questo volume che l'autrice, medico-chirurgo, ha pensato e scritto come proposta di riflessione da condividere con i medici e gli ospedalieri che vogliano rinfrescare le ragioni profonde della loro vocazione e del loro servizio ai malati, si rivela, in realtà, una lettura molto utile per tutti. In queste pagine, infatti, si offre una delicata meditazione sul senso cristiano della sofferenza e della malattia. Ogni capitolo è introdotto da un passo del Vangelo che ispira l'atteggiamento umano e professionale dell'autrice: elle si accosta ogni giorno al suo lavoro domandandosi cosa farebbe al suo posto Gesù, il medico del corpo e dello spirito, che dai portici di Betzaetà al pozzo di Samaria, passando per la casa di Giairo o da quella di Pietro, è portatore di Vita eterna.
Tre anni, da estate 2011 a estate 2014, oltre centocinquanta cartoline, che l'autore, Pippo Corigliano, giornalista e già scrittore di successo per Mondadori, scrive settimanalmente commentando i fatti dell'attualità per invogliarci a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, nonostante la crisi, nonostante il governo, nonostante le alluvioni e i terremoti, nonostante tutto? Senza pretesa di insegnare nulla Pippo pagina dopo pagina sa fare breccia e donarci con un sorriso le ragioni profonde e per nulla scontate della sua speranza. Il volume esce in collaborazione con il settimanale "Tempi", dove le cartoline sono venute per prime alla luce.
«Il principale problema, presente nella Chiesa a proposito della famiglia», scrive nella prefazione il cardinale Fernando Sebastián, «non è il piccolo numero dei divorziati risposati che desiderano accostarsi alla Comunione eucaristica. Il nostro problema più grave è il gran numero di battezzati che si sposano civilmente e degli sposati sacramentalmente che non vivono né il matrimonio né la vita matrimoniale in sintonia con la vita cristiana e gli insegnamenti della Chiesa, che li vorrebbe come icone viventi dell’amore di Cristo verso la sua Chiesa presente e operante nel mondo».
«Quando verrà scritta la sua biografia», suggeriva mons. Javier Echevarría, Prelato dell’Opus Dei, «tra gli altri aspetti rilevanti della sua personalità soprannaturale e umana, questo dovrà avere un posto di risalto: il primo successore di san Josemaría Escrivá alla guida dell’Opus Dei è stato – prima di tutto e soprattutto – un cristiano leale».
Álvaro del Portillo (1914-1994) è stato il grande sostegno del Fondatore, e gli è rimasto accanto da quando era molto giovane fino alla sua morte. Ha svolto un ruolo rilevante nel Concilio Vaticano II ed è stato ordinato vescovo da san Giovanni Polo II nel 1991. Sarà proclamato beato il 27 settembre 2014.
L’autore ha compiuto un profondo lavoro di ricerca, costruendo il testo sulla base di lettere, documenti e testimonianze, mettendo a punto una biografia commovente e rigorosa.
L'autore
Javier Medina Bayo (Vizcaya 1950) si è trasferito a Roma nel 1970, e da allora è vissuto accanto a mons. álvaro del Portillo fino alla sua morte, nel 1994. È laureato in Scienze dell’educazione presso l’Università di Navarra (1975) e ha conseguito il dottorato in Filosofia presso la medesima Università (1979) e presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma (1992). Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1975. Ha collaborato all’edizione del Missale Romanum, iuxta ed. typicam tertiam, pubblicato da Midwest Theological Forum (Chicago 2005) e ha diretto l’edizione popolare della Bibbia di Navarra (Midwest Theological Forum, Chicago 2008).
Nel 2011 ha pubblicato Dora del Hoyo. Una luz encendida, profilo biografico della prima numeraria ausiliaria dell’Opus Dei.
"La relazione della Chiesa con il mondo può essere riassunta nella celebre affermazione di sant'Agostino: Mundus reconciliatus, Ecclesia; la Chiesa, nella sua dimensione di Popolo di Dio, è il mondo stesso in quanto riconciliato con Dio; e, pertanto, si rapporta al mondo come forza, come sacramento, mediante il quale Cristo continua nella storia la sua missione di salvezza, vincendo la resistenza che il mondo stesso contrappone alla propria riconciliazione con Dio". Questa affermazione, a p.69 del volume, è l'orizzonte entro cui il Vicario generale dell'Opus Dei analizza la situazione della Chiesa nella contemporaneità, con particolare riguardo al ruolo dei laici cristiani. In risposta alle incalzanti domande di Rafael Serrano, mons. Ocáriz spazia dai problemi teologici attuali all'eredità del Concilio Vaticano II, alla qualità della "nuova" evangelizzazione, ai temi sociali del lavoro e della povertà. Una lettura autorevole e serena della realtà in cui viviamo, orientata alla riscoperta della felicità e responsabilità di essere cristiani.
L'Opus Dei è la prima e finora unica prelatura personale della Chiesa cattolica. Ma che cosa sono, esattamente, le prelature personali previste dal Concilio Vaticano II? Questo studio ne traccia il nitido profilo teologico e canonico, attingendo anche all'esperienza pastorale dell'Opus Dei, fondata da san Josemaría Escrivá nel 1928. L'innovativa interpretazione dell'autore si basa sul rapporto tra il sacerdozio comune dei fedeli laici e il sacerdozio ordinato dei chierici, che innerva la struttura della Chiesa stessa.