"Cammino", il capolavoro di san Josemaría Escrivá, è un insieme di pensieri per la meditazione innervati da una spiritualità profonda e umana che incoraggia a cercare il soprannaturale nella vita di tutti i giorni. Lo stile diretto in cui l'opera è scritta invita il lettore ad affrontare sé stesso, in un esame di coscienza che dà all'anima pace, gioia e forza per la generosità, conducendola spontaneamente all'orazione. Dai punti di "Cammino" si possono cogliere alcuni aspetti dello spirito dell'Opus Dei, il libro però non si dirige esclusivamente ai fedeli di questa Prelatura, ma a tutti i cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà che vogliono incontrare il Signore. Milioni di persone - in tutto il mondo e delle più diverse condizioni - che hanno trovato in quest'opera un sostegno per la loro vita spirituale, l'hanno fatta diventare un classico della letteratura ascetica, di cui sono state stampate 5 milioni di copie in più di 50 lingue.
L'essere umano vive costantemente un'inquietudine che è propria della sua costituzione più profonda. Da una parte resiste al cambiamento rimanendo nella zona di massimo conforto che il contesto e le condizioni di vita gli permettono; dall'altra, sente dentro di sé l'ineliminabile impulso ad andare sempre oltre, a uscire, esplorare, innovare e ricominciare. Gli scenari e i suggerimenti esposti in questo libro possono essere letti come l'occasione, per le imprenditrici, gli imprenditori e quanti lavorano in organizzazioni profit e no profit, di esplorare e gestire al meglio questa inquietudine. Con l'aiuto di alcune parole del Vangelo è possibile conoscere come vivere la tensione - Change management - verso il "nuovo" e modificare il proprio modello di business, affinché sia in grado di generare un progresso verso l'inclusione sociale: un modello sostenibile e solidale, capace di rispettare l'ambiente e di promuovere la giustizia e la pace.
"Oggi si cerca molto il silenzio. Talvolta lo si confonde con lo stordimento o con la dimenticanza di sé attraverso pratiche psichiche derivate dall'Oriente. Il vero silenzio non è dimenticanza, è conoscenza." Dalla prefazione di mons. Massimo Camisasca. Non siamo esseri gettati nel mondo, ma siamo figli di un Padre che non solo ci rivendica, ma ha un progetto su ciascuno di noi. E possiamo vivere nel suo abbraccio se impariamo ad ascoltarlo e a stare ogni giorno nell’orizzonte della sua presenza. Questo libro, maturato nel solco degli scritti del teologo Hans Urs von Balthasar, ci insegna come vivificare il silenzio come il luogo e il tempo in cui Dio parla al cuore dell’uomo e come saper discernere prima di tutto la chiamata, la vocazione su cui rendere l’esistenza piena. Don Andrea D'Auria è nato a Sesto San Giovanni (Mi) nel 1964. E' stato ordinato sacerdote nella Fraternità Sacerdotale dei Missionari di san Carlo Borromeo, di cui è Procuratore Generale nel 1992 ed è attualmente docente di Diritto canonico.
"Dio non ama anzitutto la creazione, non è l'umanità il termine ultimo del suo amore, e nemmeno la Chiesa, ma questa persona che io stesso sono; ama la Chiesa in questo membro del suo corpo che sono ancora io. E' anzitutto per questo che Egli, continuamente, dona a me lo Spirito Santo9" dall’Invito alla lettura di padre Antonio M. Sicari
Questo Decenario allo Spirito Santo, pubblicato per la prima volta a Salamanca nel 1932, è un classico della spiritualità moderna, un itinerario di preghiera in dieci giornate che è anche un itinerario di santità per tutte le situazioni umane: la sua finezza, la sua profondità, non si spiegano se non con la speciale illuminazione che Dio concede alle anime che lo frequentano con intimità, quel dono di sapienza che trascende ogni limite culturale. Con parole semplici, ma la cui forza molti teologi potrebbero invidiare, il lettore viene aiutato a conoscere, ad amare e a pregare l'unico Dio in ciascuna delle sue persone: questo infatti è un libro di meditazione sulla vita della Santissima Trinità e sulla nostra vita in rapporto alla Trinità.
Francisca Javiera del Valle (1856-1930) fu una povera sarta, vissuta nel paesino castigliano di Carrién de los Condes, presso Palencia. Un'esistenza oscura, trascorsa per la maggior parte nel laboratorio di cucito che serviva i gesuiti del Colegio del Sagrado Corazén. Ma all'umiltà della condotta e delle mansioni faceva riscontro una vita spirituale assai ricca, come provano le opere che ci ha lasciato, scritte in obbedienza al suo direttore spirituale, tra cui spicca questo Decenario particolarmente — amato da san Josemaria Escrivà.
Frutto di un sapere antichissimo, l'enneagramma è stata una "mappa" utilizzata per secoli da maestri e guide spirituali, come è testimoniato da alcune confraternite sufi già sul finire del Medioevo. Nato per classificare la personalità in nove differenti caratteri psicologici, l'enneagramma può essere definito una "tipologia dinamica", poiché, nonostante riconosca una ricorsività nel comportamento umano, aiuta a individuare percorsi che guidano al pieno sviluppo della propria singolare personalità. Nell'Invito alla lettura Mariolina Ceriotti Migliarese spiega che l'enneagramma «può risultare utile se ci porta a essere curiosi di noi stessi, se ci mette in cammino, e se diventa parte di un percorso di maggiore conoscenza di sé e dell'altro; utile se ci suggerisce che il nostro carattere non è un punto di arrivo fisso e immodificabile, ma al contrario un punto di partenza». Apprezzata da teologi e psicologi in quanto tramite tra spiritualità e psicologia, questa classificazione può favorire la scoperta del "vero Io" e accompagnare verso una maturazione tanto umana quanto spirituale.
Leopoldo Mandic, è un santo affascinante: frate minore cappuccino a Padova, coltivò sin da bambino due desideri: diventare sacerdote e partire missionario per la Dalmazia. Divenne sacerdote, ma malaticcio, balbuziente, claudicante, dovette stare rinchiuso, per ubbidienza, per tutta la vita in una celletta-confessionale ad accogliere penitenti anche tredici ore al giorno. Il piccolo frate dispenserà la misericordia infinita del "Padrone Iddio" a un numero non quantificabile di anime facendo del sacramento della confessione un capolavoro. Morto per un tumore, dal 2020 Santa Romana Chiesa lo ha nominato protettore dei malati oncologici.
La Madonna - «Gospa» in croato - dei veggenti di Medjugorje è una madre dolcissima, che esorta con forza alla preghiera per la pace e alla conversione dei cuori. Da oltre quarant'anni raccoglie intorno a sé un popolo di credenti e di pellegrini. Questo libro, sostenuto da una rigorosa ricerca storica, rilegge i fatti di Medjugorje facendo emergere il collegamento che essi hanno, sin dall'inizio, con la storia religiosa antica e contemporanea dell'Erzegovina, una terra travagliata, dove però la fede ha radici profonde. Maria ha scelto i «buoni credenti» che ha trovato qui per dare origine a un movimento che prega per tutta l'umanità. Prefazione di p. Marino Sakota.
Dio esiste, anche se non si vede? Qual è la chiave per essere felici? Ci sono indicazioni per una vita feconda? Perché coltivare la speranza? In che modo imparare a pregare dialogando con Dio? Come risponde il cristianesimo al problema della morte? Quali sono le caratteristiche profonde della società radicale (col suo attacco all'istituto della famiglia) e del femminismo del '68? A queste e a tante altre domande rispondono queste pagine, che riportano la trascrizione di dieci - di cui sette inedite - tra le principali conferenze non accademiche tenute dal 1977 al 1981 dal filosofo Emanuele Samek Lodovici, morto prematuramente nel 1981, ma ancora oggi molto apprezzato per la sua profondità. Sono conversazioni di un cristiano, ma possono dare nutrimento anche ai non cristiani, contrassegnate da un ottimismo di fondo. Sono di grande interesse sia per i temi affrontati, sia perché mettono in luce le caratteristiche della cultura italiana degli anni Settanta, che in molti aspetti sono vigenti anche oggi.
Mentre l'esercito di Bonaparte invadeva lo Stato Pontificio, a partire dal 9 luglio 1796, più di cento immagini sacre, la maggior parte mariane, si «animarono». Mossero cioè gli occhi, mutarono colore ed espressione. Il fenomeno ebbe inizio ad Ancona con testimone lo stesso Napoleone, che ne rimase scosso. Ma fu nella capitale che si verificò un fenomeno prodigioso che durò mesi. Al processo testimoniarono gli eventi centinaia di testimoni, anche uomini di scienza. La Festa liturgica dei Prodigi della Vergine ricorda questo speciale intervento di Maria a protezione dell'indipendenza del Papa e della Città Santa.
Il 2 febbraio 1995 una statua della Madonna, di proprietà della famiglia Gregori di Civitavecchia, Il fenomeno si ripeté 12 volte fino al 6 febbraio e una tredicesima volta, il 15 marzo, nelle mani del vescovo della città, mons. Girolamo Grillo. A questo fenomeno misterioso, altri ne seguirono: le essudazioni di una seconda immagine, identica alla precedente, donata alla famiglia dal papa Giovanni Paolo II, le apparizioni di Maria, nei titoli di «Madonna delle Rose», «Madre della Chiesa» e «Regina delle Famiglie» nella casa dei Gregori - a papà Fabio e a sua figlia Jessica, di soli 6 anni - con messaggi per la Chiesa e il mondo e un grande segreto per il Papa. Questo libro ripercorre sinteticamente gli avvenimenti dando prova come, a distanza di tanti anni l'evento sia spiegabile unicamente in una luce soprannaturale.
Quando Dio ci chiede di amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta l'anima è perché vuole che noi siamo felici.
Non dobbiamo copiare Cristo come uno studente copia un capolavoro in una galleria d'arte, ma avere lo Spirito di Cristo in noi
Si completano in questo secondo volume le cinquanta lezioni dell’arcivescovo Fulton Sheen sulle buone ragioni della fede.
Con il consueto stile rapido e comunicativo, l'autore ci accompagna in un'analisi approfondita sull'Eucaristia, sulla questione della grazia, sui sacramenti e sui comandamenti, sul mondo ultraterreno, soffermandosi anche sulla specificità dei ruoli maschile e femminile all’interno della comunità e nell'economia della salvezza.
Marito felice, padre affettuoso, uomo di cultura, scrittore fecondo (celeberrimo il suo Utopia), brillante avvocato, chiamato alla più alta carica del Regno d'Inghilterra, Thomas More (1478-1535) è l'esempio di un cristiano che affronta come meglio può tutti i versanti della propria vita. Così ha affermato il 31 ottobre 2000 papa Giovanni Paolo II nel proporlo come riferimento universale di chi voglia servire con coscienza gli interessi pubblici: «Molte sono le ragioni a favore della proclamazione di san Tommaso Moro a patrono dei governanti e dei politici. Tra queste, il bisogno che il mondo politico e amministrativo avverte di modelli credibili, che mostrino la via della verità in un momento storico in cui si moltiplicano ardue sfide e gravi responsabilità». Nell'orto degli ulivi è l'ultima opera scritta dall'ex Cancelliere d'Inghilterra. La compose in carcere, nella Torre di Londra, mentre attendeva la decapitazione per non avere dato il suo assenso al divorzio del Re Enrico VIII e, di conseguenza, allo scisma della Chiesa d'Inghilterra dalla Chiesa cattolica. Questo capolavoro letterario e spirituale, scritto con spirito contemplativo, con acume e con la prosa magistrale di chi è stato anche un alfiere della cultura umanistica, guarda nell'intimo della coscienza per illuminarla nel momento in cui, con il tremore di chi mette in gioco la propria vita, ogni maschera cade e ci si confronta con il proprio Redentore.