Il passato si manifesta sempre nel presente e, nel nostro tempo, ha costruito un mondo alienato, dove la follia dei mercati senza regole, l'iniquità sociale, la precarietà degli equilibri geopolitici, la guerra globale al terrorismo, il rischio nucleare, la distruzione dell'ecosistema, l'inarrestabile migrazione dei nuovi nomadi della terra, la mancanza di un nuovo ordine mondiale che disciplini l'economia globale e stabilisca un nuovo diritto della gente segnano il futuro delle giovani generazioni nel nuovo secolo. Esse sono il futuro, noi siamo il passato che distrugge il presente e pretende di fermare il tempo, di sottrarsi al divenire. Un'illusione. Di qui, in Occidente, l'esigenza di andare oltre, e di costruire un'economia altra e una società altra che diano un senso nuovo al mondo. Si dirà che una tale esigenza è utopia, ma è l'utopia del futuro che muove la storia del presente.
L'autore, con uno stile essenziale, emozionante, divertente e provocatorio al tempo stesso, tocca molti temi cruciali di questo nostro vivere quotidiano messo in crisi dai falsi valori, dalla cultura dell'apparenza, dalle paure e dalle illusioni. Egli interagisce in modo confidenziale con il lettore esortandolo ad annotare le proprie riflessioni in appositi spazi e dando vita ad un testo con più piani di lettura, che non deve essere necessariamente letto dalla prima all'ultima pagina, ma sfogliato e gustato in modo diverso a seconda del proprio stato d'animo.