Robotica e bioingegneria permettono oggi di riprodurre le funzioni naturali degli organismi viventi. Questo risultato e i suoi più inquietanti risvolti sono in realtà il riflesso di un'attitudine che accompagna l'intera storia della tecnologia nel suo tentativo di ricreare artificialmente la natura. Massimo Negrotti delimita il campo di una nuova "teoria dell'artificiale" per eliminare gli equivoci del senso comune e per comprendere anche in senso etico le prospettive del sapere scientifico.