Catalogo della mostra "Nel nome di san Francesco". Una ragionata rassegna di materiali e di testimonianze, sondati con rigore entro una ricca documentazione patrimoniale per lo più appartenente ai frati Minori della Provincia di S. Bonaventura che, tramite il loro Centro Culturale Aracoeli, rendono conto della loro azione ministeriale in una stratificazione secolare assai viva nel territorio del Centro Italia e che prende il nome di Progetto san Francesco.
Non a caso la mostra, allestita nel complesso romano di S. Francesco a Ripa ove soggiornò Francesco d'Assisi, è stata idealmente pensata con un riferimento coinvolgente altri luoghi della città di Roma: la centralissima basilica di S. Maria in Aracoeli in Campidoglio, il silenzioso ma vitale convento di S. Bonaventura al Palatino. Luoghi diversi per origine storica e funzione pastorale ancora espletata, eppure ugualmente legati all'iniziale intento francescano di collaborare, con semplicità e passione, alla dignità della vita di ogni uomo. Tutto questo senza dimenticare la Valle santa di Rieti con i suoi splendidi santuari nati dalla presenza di san Francesco, l’Abruzzo e i campi di evangelizzazione aperti dai francescani in Medio Oriente, in Asia, nelle Americhe e, da ultimo, in Africa.
I diversi materiali in mostra – dal XIII secolo ad oggi – sono tutti centrati su alcune figure di san Francesco e mentre rappresentano un percorso dello sviluppo e della vita dell'Ordine dei Frati Minori, mirano ad un itinerario emozionale: alternante momenti di sosta e di meditazione a momenti di movimento e di conquista. Conquista interiore, beninteso, che intende muovere un recupero identitario, un nutrimento sostanziale proprio delle esperienze artistiche e letterarie, ora, che all'interno del più ampio Progetto san Francesco, si intendono moltiplicare occasioni culturali lungo un lasso di tempo più largo che è segnato dai vari centenari francescani: 2023, il Natale di Greccio e la regola francescana scritta a Fontecolombo; 2024, l'anniversario delle stimmate ricevute da Francesco a la Verna; 2025 (anno santo), la composizione del Cantico delle Creature; 2026, la morte di Francesco.
La mostra, peraltro, non si configura come un evento effimero, ma rappresenta il presupposto per la costituzione e la riapertura al pubblico (in veste rinnovata) di una biblioteca-museo a San Francesco a Ripa, che, oltre alle straordinarie opere d’arte ospita un totale di circa 30.000 volumi antichi e preziosi e il completo restauro degli affreschi di Emanuele da Como pressoché sconosciuti.
In mostra:
Tavole e tele riguardanti S. Francesco. Esposizione di oggetti preziosi, codici, incisioni, stampe, reliquiari, testimonianze vive e concrete della storia del movimento francescano nel territorio compreso tra Lazio e Abruzzo.
Il libro raccoglie una serie di studi che si propongono di far luce sul tema della costruzione di un’identità dissidente all’interno del mondo francescano tra Due e Trecento, partendo dalle figure di Iacopone da Todi, Pietro di Giovanni Olivi, Ubertino da Casale e Angelo Clareno.
La memoria di questa corrente che, nonostante le persecuzioni, ha favorito il cammino verso la modernità, è ricostruita dall’autore tramite l’analisi dei diversi livelli di cultura e di lingua (latina e volgare).
In questo quadro è nata una nuova sensibilità devozionale, che viene qui articolata con le comunità testuali del dissenso religioso francescano.
I Quaderni Francescani editi dall'Associazione Cardinal Peregrosso raccolgono gli Atti dei Convegni che si tengono con cadenza annuale a Pozzuolo Martesana (MI), nella antica chiesa di S.
Francesco, sorta alla fine del XIII secolo per volere del cardinale Pietro Peregrosso.
Il Convegno del 2022 è stato dedicato all'incontro di san Francesco con il Sultano, avvenuto nel 1219 presso la città di Damietta, sulla foce del Nilo, in Egitto, mentre era in corso la quinta crociata. Attraverso i contributi di p. Paolo Nicelli, fra Paolo Canali, Paolo Bartesaghi e Mons. M. Ballarini, il fatto storico dell'incontro ha mostrato la sua capacità di interrogare e provocare anche a distanza di otto secoli.
I santi sono un dono che il Padre con generosità mette sul nostro cammino. Santi si diventa grazie al vangelo di Cristo: lo si accoglie nel cuore e ci si impegna a metterlo in pratica. Francesco d’Assisi ci appare come il santo radicalmente evangelico; in questo libro vengono ripercorse le tappe del suo cammino verso quella Comunione con Dio che è il significato e la vocazione di ogni vita umana.
Possiamo cosi comprendere perché negli Scritti di Francesco sia sempre presente la lode rivolta a Dio, segno del desiderio profondo che abita i] suo cuore e della sua letizia contagiosa. In questo modo Francesco diventa un compagno di strada che ci sostiene nel nostro personale cammino verso l’unione con Dio.
È possibile presentare una biografia di san Francesco che non sia solo un elenco di fatti storicamente accertati, ma che cerchi anche di comprendere le motivazioni che lo hanno guidato nei vari momenti della sua vita? Si può scrivere una vita del santo che sappia tener conto, oltre che degli avvenimenti esteriori, anche delle motivazioni interiori che hanno guidato Francesco?
È il tentativo di questo libro, nato da una conoscenza profonda ed empatica di Francesco, della sua epoca e delle scelte radicali che lo renderanno il personaggio medievale più conosciuto.
«Cesare Vaiani ci dà un ritratto equilibrato e complessivo di Francesco, e lo fa con uno stile accessibile e chiaro, con piena padronanza delle fonti e consapevolezza delle discussioni storiografiche, con un’empatia che non vizia, però, la serietà del suo discorso e non dimentica le esigenze di una corretta metodologia storica.
Dalle sue pagine tuti potranno trar frutto: per questo non possiamo che dirgli grazie!».
Frate Angelo Clareno portò a termine la sua opera più importante, il Liber Chronicarum sive tribulationum Ordinis fratrum Minorum probabilmente tra il 1323 e il 13826. Nella sua Cronaca ci racconta il primo secolo di vita del'Ordine dei Minori da una prospettiva particolare, quella dei cosiddetti Spirituali, quei frati che ritenevano il messaggio rivoluzionario di Francesco tradito dopo la sua morte.
Lopera del Clareno ci appare come un documento straordinario, che vale la pena conoscere e approfondire per capire cosa significasse stare dalla parte degli Spirituali.
ROBERTO ROVEDA (1970) è storico del Medioevo.
E' autore di manuali per la scuola e collaboratore di Focus storia e Medioevo. Tra i suoi libri: I grandi eretici che hanno cambiato la storia (2021) e Breve storia del Medioevo (2022), editi da Newton Compton.
Sono uscito di casa e mi sono messo in strada, sulla "Via di di Francesco". Ho chiuso la porta alle spalle con uno zaino di pochi chili, dicendo a me stesso: «Quello che mi serve per i prossimi giorni sta tutto qui dentro».
E nove giorni di cammino sono diventati nove parole, nove modi per cercare e custodire nella vita quotidiana qualcosa che passo dopo passo mi è rimasto tra le mani, come un'eredità preziosa.
Nove parole o forse nove passi, quelli che danno sostanza alla vita
MARCO BOVE è sacerdote della Diocesi di Milano dal 1987. Ha lavorato nella formazione dei giovani preti sino al 2007 quindi è stato parroco Milano. Attualmente è presidente della Fondazione Sacra Famiglia Onlus, che da oltre 120 anni si prende cura di persone fragili; è assistente di Fede e Luce, associazione che riunisce oltre 1600 comunità in più di 80 paesi, formate da persone con disabilità mentale e da familiari e amici.
I Quaderni Francescani editi dall'Associazione Cardinal Peregrosso raccolgono gli Atti dei Convegni che si tengono con cadenza annuale a Pozzuolo Martesana (MI), nella antica chiesa di S. Francesco, sorta alla fine del XIII secolo per volere del cardinale Pietro Peregrosso. Il Convegno del 2021 ha voluto ricordare l’ottavo centenario della morte di Dante; attraverso i contributi di fra Paolo Canali, di Paolo Bartesaghi e di Mons. M.
Ballarini, Prefetto della Biblioteca Ambrosiana. Anche il prof. E. Fumagalli, emerito di Letteratura italiana presso l'Università di Fribourg in Svizzera, ha voluto essere presente nella pubblicazione con un suo saggio inedito
San Francesco è stato definito "il santo del Padre nostro": i suoi biografi più volte sottolineano come egli non si stancasse di pregarlo, assaporandone ogni parola e facendone il cuore della sua meditazione. Nelle riflessioni che seguono, centrate sulla preghiera che il santo di Assisi ha lasciato sul Padre nostro, possiamo ascoltare la voce di Francesco che prega e riflette sulle parole del Pater, così che le sue intuizioni possano servire anche a noi per dare respiro alla nostra preghiera, proprio come lui ha fatto. Francesco si rivela un'ottima guida per fare del Padre nostro il cuore del nostro stesso pregare, secondo l'insegnamento di Gesù.
Le comunità umane, nel cammino verso un'identità istituzionale, si presentano solitamente anche come comunità testuali, dotate di un corpus di scritti che rende ragione della loro esistenza. Ma è raro che la figura del fondatore vi occupi un posto simile a quello che Francesco occupa nell'insieme dei testi francescani; non solo la sua figura, ma anche il Suo corpo, che prende nelle sue Vite il posto che il il corpo di Cristo occupa nei suoi scritti.
Il paradosso consiste nel fatto che questa selva di testi si sviluppa intorno ad un uomo che era considerato un illetterato e che definiva se stesso "ignorans et idiota".
In questo libro Jacques Dalarun evidenzia la disparata varietà dei testi francescani, senza preoccuparsi di uniformarla, convinto che ogni possibile soluzione alla questione francescana debba partire dal corpo stesso dei testi, cioè dai manoscritti che li trasmettono.
Proprio alla riproduzione dei manoscritti è dedicata infatti la parte più importante e originale del volume, con splendide immagini e brevi didascalie che permettono al lettore di apprezzare il progressivo sviluppo dell'istituzione che a a Francesco d'Assisi si richiama.
«Il vigoroso incremento che da molt’anni ormai hanno preso gli studi francescani, conforta non soltanto gli eruditi, ma tutti quanti, nella gran famiglia umana, tendono ad elevarsi ognor più nelle regioni del bene. Perché san Francesco d’Assisi nella storia è pur uno di quei rari “spiriti magni”, come Socrate, Mosè, il Buddha, Confucio, – e Gesù Cristo a tutti incomparabile, – che hanno edificata, rinnovata, redenta l’umanità, con i loro insegnamenti e più con l’esempio della vita…
Il san Francesco di san Bonaventura non è punto il san Francesco di fra Leone, e nessuno dei due si accorderà con l’altro di Tommaso da Celano. Non occorre dimostrare, come per noi rimanga di capitale importanza il ritrarre con precisione la vita e lo spirito dell’Assisiate, da cui l’età moderna attende nuova forza psichica, per raggiungere gli eterni ideali della civiltà cristiana».
Tra gli Scritti di san Francesco l'Ufficio della Passione è il meno studiato, forse perché è stato ritenuto poco personale. Queste pagine aiutano a cogliere la ricchezza dell'esperienza di Dio che emerge dai Salmi che Francesco na composto e pregato più volte al giorno per tutta la vita.
Non si tratta di uno studio completo dell'Ufficio, ma di una traccia che, seguendo le linee essenziali dei testi, mette in rilievo i punti centrali della relazione di Francesco con Dio.
LUCA BERGAMASCHI (1960-2021) è stato un grande amico di san Francesco. Nel corso di una vita piuttosto movimentata, ha fedelmente coltivato il desiderio di confrontarsi con gli Scritti e la vita di san Francesco, per tornare all’essenziale, a quella relazione con Dio che decide la qualità dell'esistenza.