Oltre che alle altre opere, il nome di Guido Piovene sarà per sempre legato al ''Viaggio in Italia''. Un reportage nell'Italia del secondo dopoguerra. Un viaggio da Bolzano alla Sicilia, dalle Alpi alle saline, passando attraverso i molteplici paesaggi che costellano la nostra penisola. Nei tre anni della sua durata Piovene ci ha guidato alla scoperta, regione dopo regione, di città, borghi, piazze, caratteri: dai più noti a quelli dimenticati. Un'impresa straordinaria dalla quale scaturì un libro importante nella storia del paese: preciso, acuto, fedele, circostanziato. L'Italia raccontata è quella della ricostruzione e del boom economico, e che a uno sguardo contemporaneo potrebbe apparire lontanissima e superata. Così non è. Piovene è riuscito, quasi fosse un antropologo, a far emergere il carattere nazionale, quello immutabile, che resiste alle mode e ai rovesci della storia.
Giacomo Leopardi è a Napoli, stanco, sfinito, malato. C'è molta gente che avrebbe tutto l'interesse a impossessarsi dei suoi averi, ora che è diventato celebre. E ci sono gli amici, i buoni amici che lo sanno bene e sono pronti a difenderlo. Sono loro ad aiutarlo a cavarsi dal pericolo mettendo in scena la sua morte, con tanto di cadavere e funerale, mentre lui prende il largo diretto ai porti spagnoli, poi a Calais, infine, via terra, a Parigi. Ma le cose non vanno come previsto: una nave corsara incrocia quella che lo trasporta, e Giacomo, malato e scosso, viene curato da una bella fanciulla mora, Josephine. È l'amore, finalmente: vero, appagato, fisico, profondo. Giacomo e Josephine concepiscono un figlio. Sono felici, possono esserlo. Ma non è questa la fine della storia...
Il 10 ottobre del 1998 Fielding Marshall, un programmatore informatico di ventisette anni, sta facendo un'escursione sugli Appalachi con il suo cane Gonker, sei anni, metà golden retriever. Gonker scatta in avanti e sparisce nella foresta. Ha il morbo di Addison e ventitré giorni per sopravvivere senza le medicine che prende regolarmente: deve fare un'iniezione una volta al mese per tenere la malattia sotto controllo. Subito scatta la ricerca, che coinvolge tutta la comunità e soprattutto l'intera famiglia Marshall: un viaggio nel presente ma anche nel passato, in cui riemergeranno vecchie ferite in grado di minare equilibri già fragili.
''Smarrito cane'' è una storia vera sull'eroismo: non quello clamoroso da titoli di giornale, ma quello che si manifesta nelle sfide grandi e piccole che affrontiamo tutti ogni giorno.
Olga è nell'età in cui si fanno bilanci. Malata, sente il bisogno di raccontarsi, di ripercorrere la sua giovinezza, il suo matrimonio infelice e le vicende che hanno condotto sua figlia Ilaria a una morte precoce. Ha così inizio la sua lunga confessione alla nipote. E nel gesto della scrittura Olga ritrova finalmente il senso della propria esistenza e della propria identità. Una storia forte e umanissima che ha emozionato milioni di lettrici e lettori di ogni età.
Graziella De Palo è una giovane giornalista innamorata della giustizia quando il 2 settembre 1980 scompare a Beirut assieme al collega Italo Toni. Dovevano visitare dei campi profughi al confine con la Palestina, ma seguivano in realtà una pista sul traffico d'armi intrecciata con le vicende del terrorismo, delle stragi e con parecchi misteri della politica italiana e internazionale dell'epoca. Di loro non si è saputo più nulla. Han van Meegeren è un pittore olandese di scarsa fortuna, noto e dileggiato per le sue rose grigie, quando accetta da un uomo in nero un incarico bizzarro: dipingere un Giudizio Universale in una cappella battuta dal vento sulla cima di un colle italiano. Purché sia un Giudizio di Vermeer. Suo, ma di Vermeer. Chi è l'uomo in nero che si fa chiamare semplicemente Acca? E perché gli chiede di diventare un falsario, come di fatto accadrà? Dora, la voce narrante di questo romanzo, è cresciuta insieme a Graziella. "Eravamo di quelle amiche che sono sempre insieme, che non riescono a stare lontane neanche per un pomeriggio. E invece ci siamo allontanate, e quando ci siamo allontanate lei è morta. E la sua storia, il modo in cui è morta, è talmente assurda che se la raccontassi non ci crederebbe nessuno. Così ho cominciato a scriverne un'altra, che è davvero assurda, ma se un romanzo è assurdo tutti ci credono. La realtà invece non interessa a nessuno". Due romanzi in uno, una doppia vicenda nata da un dolore mai sopito che mescola fatti reali e invenzione, memoria di un'amicizia e mito, ed elaborata con l'abilità di chi da sempre cerca e trova nella narrazione propria e altrui una profonda ragione di vita. Perché "noi volevamo essere ingannate, tutte e due: Graziella dalla ricerca della verità, io dalla ricerca della finzione, che è parente stretta del falso anche se si chiama letteratura".
Costanza non è vecchia però presto lo sarà. Convinta che il terzo tempo sia da vivere pienamente, senza mai smettere di cercare la felicità, ne scrive con spirito battagliero in una rubrica. "Insegno malinconia positiva. Soffrire da vecchi è la regola. Soltanto i vecchi speciali ce la fanno. E i vecchi speciali sono quelli che stanno bene." Quando eredita dal padre un austero ex convento a Civita di Bagnoregio si lascia prendere da un progetto vagamente sconsiderato: radunare in quella casa bella e nuda, incastonata in un luogo simbolico che si sfalda lentamente, i compagni con cui giovanissima ha condiviso a Milano la vita e l'impegno politico, per ricreare una comune, una famiglia larga in cui spartire gli affanni e discutere del futuro perché un futuro c'è sempre, fino alla fine dei giochi. È un tentativo di tornare all'età delle illusioni, "la leggenda d'aver ragione che ha nutrito la nostra seconda infanzia"? Energica, accentratrice, un po' egoista, Costanza è il magnete da cui tutti finiscono per essere catturati: gli amici di un tempo, con i loro dolori, le rivalse, i fallimenti; il compagno di una vita, Dom, che lei ha scelto di allontanare ma che la sorveglia con la tenacia di un'affettuosa sentinella; il figlio Matteo, che cova da grande distanza un suo carico di pena. Mentre tutti convergono su di lei, Costanza si sente soffocata dall'enormità del suo disegno. Riuscirà a portarlo a compimento? È proprio sicura di volerlo? E che cosa succederà?
Passano i giorni, le settimane, i mesi, ma i cardinali giunti a Roma da ogni parte del mondo non riescono a trovare un accordo per eleggere il nuovo papa. Le tivù italiane e straniere cominciano a trascurare il conclave: le fumate dal camino della Sistina non creano più audience. Finché all'improvviso sembrano filtrare strane indiscrezioni: un bagno turco è stato allestito nei sacri palazzi, qualche cardinale è morto in modo misterioso, qualcun altro parrebbe aver tentato la fuga, mentre flagelli agghiaccianti e oscuri sortilegi minacciano la quiete del pio consesso. Ma quel che davvero sta accadendo, paralizzando la suprema scelta, sfugge a ogni previsione, fino al sorprendente finale.
Vanessa ed Erica. Una farfalla e un fiore. Le conosciamo mentre preparano i bagagli, le vediamo lasciarsi deporre davanti a una bella casa sul lago, congedarsi dai genitori. Ma non le aspetta una vacanza. Villa Flora è una clinica per chi come loro ha problemi col corpo che brucia. Strette in un patto d'intesa profonda, sono decise a non lasciarsi scalfire dalle cure, perché quello che hanno, quello che sono insieme non deve risolversi, non può guarire. Per restare ferocemente unite si misurano, si toccano, si consumano a vicenda. Ma la vita, il resto del mondo, gli altri premono ai confini del cerchio che le racchiude, lo strappano. Perché bisogna cambiare; perché una libellula si trasforma quindici volte prima di diventare quello che si vede.
Due scrittori giovani d’età ma di letture alte e profonde attraversano Roma a piedi e in motorino, insieme e da soli, cercando di trovare nella loro città – lui c’è nato, lei l’ha scelta – le tracce della presenza di scrittori e poeti che amano e che non ci sono più: Elsa Morante e Gianni Rodari, Anna Maria Ortese e Pier Paolo Pasolini, e altri ancora. Strade, piazze, palazzi, scorci, negozi compongono così una mappa viva e vivida, animata dalla memoria di vicini, amici, anche solo vaghi conoscenti che hanno tenuto per sé qualche dettaglio di incontri passati e sono disposti a condividerlo. La memoria è un’impostora che mescola a suo piacere verità e invenzione; la memoria altrui è un mistero ancora più grande: e chi può dire se gli incontri testimoniati in questo piccolo libro siano veri o inventati? o dove finisce il vero e comincia l’invenzione? Forse non è importante: importanti sono i lampi, le luci e le ombre, le sorprese e i misteri collezionati da Angela Bubba e Giorgio Ghiotti nel loro lieto pellegrinaggio denso di emozione e di rispetto.
Un centinaio di documenti tra lettere e messaggi datate dal 1946 alla fine degli anni Settanta, che testimoniano il legame lungo e profondo tra Alberto Moravia ed Elsa Morante. Passione e passioni comuni, la cura dell'altro, l'impegno di una presenza costante. A cura di Alessandra Grandelis.
Lucilla è una bambina prodigiosa, luminosa, brillante, che ama ragionare, con una famiglia a dir poco difficile. Socrate è un grande, nobile toro, idealmente imparentato col Toro Ferdinando di Munro Leaf, bovino pacifista al centro del libro bandito nella Spagna di Franco e bruciato nella Germania nazista. La notte prima che venga abbattuto incontra per l'ultima volta la sua amica, e i due intrattengono un dialogo filosofico sui temi animalisti cari all'autrice e sulla convivenza tra gli esseri viventi.
Oltre 20 anni di esplorazioni nelle parti meno note del mondo raccontate da Alberto Moravia con le immagini di Andrea Andermann. Un volume di grande formato, illustrato a colori, l'esperienza di due artisti e viaggiatori attraverso le zone più remote di Mongolia, Yemen, Africa. Alberto Moravia e Andrea Andermann per oltre 20 anni sono stati compagni di viaggio, viaggi soprattutto in Africa, in Mongolia e lo Yemen. Da queste loro esplorazioni in parti meno note del mondo, lo scrittore ha riportato le sue variazioni su tanti temi nate dalle profonde esperienze vissute in questi luoghi lontani ed il regista le sue impressioni fotografiche che vanno a ricomporsi in un insolito ed unitario racconto, in cinquecento pagine suddivise fra intense immagini e narrazioni emozionate.