Fotografie e ritratti, microscopi e cannocchiali, cartoline e oggetti kitsch, oleografie e incisioni, spettacoli ottici (fantasmagorie e cosmorami) e, sul finire del secolo, il cinema, hanno offerto agli scrittori veristi un insieme di forme narrative, temi e poetiche dello sguardo. Prende forma un'iconografia del verismo che è il segno più evidente di una cultura italiana la quale, nell'"era della riproducibilità tecnica", si apre al confronto, spesso dilemmatico e ambiguo, con le nuove forme di rappresentazione, con i paradigmi culturali e i nuovi miti che tali forme ingenerano nell'immaginario ottocentesco. La cultura visuale offre alla letteratura una serie di oggetti iconici e di dispositivi ottici ambivalenti e polisemantici, con cui strutturare il discorso realista o effettuare incursioni (e deviazioni) nei territori del fantastico e dello spiritismo.
Francesco Paolo Perez (Palermo, 19 marzo 1812- 17 febbraio 1892) è stato uno dei protagonisti della storia culturale e politica dell'Ottocento; fu arrestato durante la Rivoluzione Siciliana, eletto al Parlamento e poi scelto come membro della Delegazione inviata a Torino nell'estate del 1848 ad offrire la Corona a Sua Altezza Reale il Duca di Genova. A Torino con Francesco Ferrara organizzò il Primo Congresso federativo: incontrò Carlo Alberto, conobbe Gioberti e Mazzini. Fu convocato da Cavour a Torino nell'imminenza dell'entrata di Garibaldi a Palermo e fece parte a Palermo del Consiglio Straordinario di Stato nel 1860. Proclamato il Regno d'Italia fu eletto alla Camera dei Deputati, poi nominato Senatore del Regno d'Italia. Negli anni Settanta fu Sindaco di Palermo, Ministro dei Lavori Pubblici e dell'Istruzione. Le sue opere più importanti sono il saggio "La centralizzazione e la libertà" e l'opera di esegesi dantesca "La Beatrice svelata".
Come vogliamo che siano concepite le nostre città e gestiti i nostri territori? Chi è responsabile per la qualità dell'ambiente in cui viviamo? In che modo possiamo migliorarla? Queste domande sono all'origine della nascita, in epoca moderna, delle discipline che si occupano di città e territorio, a cui ci si riferisce spesso con il nome di urbanistica o pianificazione urbana e territoriale. Nonostante siano passati diversi secoli, le domande delle origini sono sempre attuali poiché in buona parte, irrisolte. Il volume propone un percorso interpretativo che passa in rassegna i principali fondamenti teorici (etici ed epistemologici) dell'urbanistica, con particolare attenzione alla natura delle più recenti innovazioni disciplinari (urbanistica partecipata, urbanistica negoziata, approccio collaborativo), evidenziando in che modo l'urbanistica di ieri e di oggi ha inteso avere una funzione pedagogica nei confronti della società.
Nel dramma "Alla torre di Babele", Karl May ambienta nei pressi delle rovine della torre di Babilonia la concitata evoluzione di un mondo autoritario e dispotico verso valori di pace, tolleranza e rispetto ecumenico della spiritualità individuale. Il primo e unico dramma di Karl May rivela al lettore un volto inusitato del noto romanziere d'avventura che in questa sua tarda produzione illustra, nel mondo arabo mediorientale, una trasfigurazione fantastica di conflitti identitari e interculturali che sorprendono per la loro attualità e spingono il testo dello scrittore tedesco verso un orizzonte di ricezione futura.
La produzione letteraria di Foscolo coincide quasi del tutto con l'epoca napoleonica e quindi con gli orientamenti di fondo della letteratura di questo tempo, che nei suoi livelli alti si configura come neoclassicismo. Intellettuale e poeta autenticamente "europeo", in risposta alla destituzione esistenziale conseguente al fallimento della palingenesi rivoluzionaria, che riproduceva, anzi aggravava, la lacerazione della totalità umanistica, si costruì una classicità tutta affidata alla dimostrazione della validità e perennità di valori che rifondassero e ricomponessero una socialità umanamente ed eroicamente dimensionata.
Il Centro Studi Minori e Media svolge attività di ricerca e documentazione in ambito nazionale ed europeo sui temi attinenti il rapporto dei minori con i media. Questo libro raccoglie le prime cinque indagini realizzate dal Centro in collaborazione con l'Università di Firenze attraverso la somministrazione di questionari a campioni nazionali di studenti. La ricerca del 2006 analizza la diffusione dei videogiochi; quella del 2007 si interroga sull'uso del cellulare da parte dei bambini e dei ragazzi. Il Centro Studi ha rilevato nel 2008 il rapporto tra studenti delle scuole superiori, mass media e politica; nel 2009 la percezione della crisi economica e le eventuali modifiche nelle abitudini e nei consumi; nel 2010 le opinioni sulla diversità in termini di etnia, religione, orientamento sessuale, genere, opinioni politiche e condizione sociale. Il libro propone i risultati delle cinque ricerche dedicando molta attenzione alle rappresentazioni grafiche e tabellari dei dati.
Ciò che rende la Sicilia una dimora letteraria unica e veramente speciale è il racconto ininterrotto e serrato che i suoi scrittori ne hanno fatto, con maggiore intensità e con una pronuncia sempre più riconoscibile, a partire soprattutto dalla seconda metà dell'Ottocento per arrivare ai nostri giorni. Una realtà di frontiera, a cavallo di culture diverse, che è un crogiuolo di esperienze esistenziali e storiche, è stata proposta, per forza di scrittura, come metafora del mondo attraverso una varietà di voci e di sguardi acuminati e dolenti costituendo una tradizione forte e vitale. Con la metafora del mare d'inchiostro sono riuniti in questo volume, insieme a una mappa introduttiva, sedici saggi che narrano la Sicilia letteraria dal moderno al contemporaneo, che è anche una dimora tra mito e storia, non nel passato riuniti, ma nel presente dove rivivono.
I territori in rapida transizione vengono sottoposti ad una crescente pressione antropica che si esplica nell'acuirsi di problematiche ambientali, tra cui particolare interesse riveste il tema dei rifiuti. Fenomeni difficili da cogliere attraverso gli strumenti interpretativi usuali, vengono plasmati da fattori demografici, sociologici ed economici interconnessi, ma che tratteggiano ancora le peculiarità di regioni in cui sedimentano pratiche e iniziative peculiari, unite a inefficienze diffuse e tecnologie non sempre condivise. Il territorio, nella grana fine delle province, dei distretti, delle municipalità, delle comunità locali, rimane allora l'unità concettuale a cui riferirsi quando si intende analizzare una problematica ambientale così complessa e spazialmente eterogenea. I risultati dell'analisi, in un quadro di progressiva articolazione territoriale, denotano l'utilità dell'esplorazione geografica dei dati quantitativi unita all'approccio sociologico-qualitativo di sintesi.
Catania, ove è del tutto particolare il rapporto creatosi fra la città e Sant'Agata sua protettrice, pone bene in luce i momenti di contatto fra l'esperienza religiosa e quella politica e l'incontro fra la Chiesa e le istituzioni di carattere civile. In definitiva, il lavoro che qui presentiamo costituisce invero un riferimento ampio e ben strutturato dell'esperienza catanese nel quadro di quella siciliana e pure in qualche modo italiana, definendo giustamente i limiti dei complessi fenomeni che la compongono e la strutturano nell'importante periodo affrontato e sviscerato, senza dimenticare la peculiare posizione di un centro urbano posto fra Oriente e Occidente, fra Bisanzio e Roma, fra Impero germanico e Papato, fra cristianesimo e islamismo.