Il volume vuole rivisitare a tavola il mondo dell'antica Roma e stimolare nei lettori curiosità ed appetiti non solo culturali, riproponendo una serie di ricette liberamente tradotte dall'opera di Apicio, l'Artusi dei Romani, per poter essere oggi inserito, nella sua originalità, nei nostri menù. Con testo latino.
Una lettera d'accusa del grande autore francese contro il razzismo, il militarismo, le ingiustizie, il nazionalismo, elementi che, a suo tempo, hanno generato il processo Dreyfus. Una storia dettagliata, puntuale, motivata, di avvincente lettura di quegli eventi che portarono quasi al plotone di esecuzione, sotto l'accusa infamante di spionaggio, un militare innocente, ricostruita da un attento cronista del tempo, G. G. Ruocco, e pubblicata nei primi anni del secolo a Napoli.
Giovanni Huss eretico, riformista, fustigatore di costumi, schivo da ogni forma di tirannia sia morale che politica, trova in Mussolini, allora libero pensatore (1913), il suo cantore che lo innalza a mitico simbolo della difesa della libertà e contro ogni tirannia. "Consegnando questo libretto alle stampe, formulo l'augurio ch'esso susciti nell'animo dei lettori l'odio per qualunque forma di tirannia spirituale o profana: sia essa teocratica o giacobina". Queste parole chiudono la presentazione che lo stesso Benito Mussolini faceva alla prima edizione del libro nel 1913 ma, gli eventi successivi, da egli stesso provocati, lo porteranno a ricusare il testo e il contenuto ritirando l'edizione dal commercio per preparare i Patti Lateranensi.
Il volume vuole dare corpo a uomini ed eventi che furono protagonisti di quell'infausto 28 dicembre di un secolo fa, e che i cronisti del tempo hanno ritagliato per conservarli ai posteri; uno spaccato di storia vera carico di umanità, dove il succedersi vorticoso di fatti e sentimenti produsse effetti diversificati che andarono dal dolore, al sacrificio, alla abnegazione, al turbamento, ma anche all'infamia, alla sopraffazione, allo sciacallaggio, all'abuso.