˛ˇ L ' a u t o r e
V I N C E N Z O N O J A , Ë u n l a i c o c o n s a c r a t o a l l a r i c e r c a d i D i o e d e l l a V e r i t ‡ u l t i m a . D a m o l t i a n n i s i d e d i c a a l l o s t u d i o d e i T e s t i m i s t i c i e d e l l a s p i r i t u a l i t ‡ i n t e r r e l i g i o s a . » a u t o r e d i a l c u n e d e c i n e d i o p e r e e t r a d u z i o n i ( M e i s t e r E c k h a r t , S . I l d e g a r d a d i B i n g e n , M . B u b e r , F . P o l l i e n , c e r t o s i n o ) . H a c u r a t o l ' e d i z i o n e i t a l i a n a , i n s e t t e v o l u m i , d e l l e o p e r e r e l i g i o s e d e l p o e t a r o m a n t i c o C l e m e n s B r e n t a n o , r i g u a r d a n t i l a B e a t a A n n a K a t h a r i n a E m m e r i c k , n o n c h È a l c u n e a n t o l o g i e d i m i s t i c a .
I l l i b r o
D u e e m i n e n t i m i s t i c i , i l t e o l o g o m u s u l m a n o S u f i A b k H m i d a l G a z l i e i l c e r t o s i n o f r a n c e s e F r a n Á o i s P o l l i e n , d i m o s t r a n o l ' i n u t i l i t ‡ d e l l e p r a t i c h e c u l t u a l i s e d i s g i u n t e d a u n a p r o f o n d a v i t a i n t e r i o r e e s p i r i t u a l e , p o i c h È i l f i n e d e l l ' u o m o c o n s i s t e n e l l ' u n i r s i m i s t i c a m e n t e a D i o n e l l ' a m o r e . L ' A m o r e d i D i o s a r ‡ c o n c r e t o e a s s u m e r ‡ i m p o r t a n z a c e n t r a l e n e l l a v i t a d e l c r e d e n t e s o l o s e q u e s t i s a p r ‡ s a n t i f i c a r l o f a c e n d o l a S u a v o l o n t ‡ , c o n s a c r a n d o s i c o n s e r i o i m p e g n o a l l a p r a t i c a d e l d i s t a c c o d a l l e s e d u z i o n i d e l m o n d o , a l l a p r e g h i e r a c o n t i n u a , a l l a p u r i f i c a z i o n e d e l c u o r e e d e l l a m e n t e , a l l e b u o n e a z i o n i e a l l a l e t t u r a c o n t e m p l a t i v a d e l l a S c i e n z a c e l e s t e , t r a s f o r m a n d o i n t a l m o d o l a v i t a q u o t i d i a n a i n v i t a d i v i n a e c e l e s t e g i ‡ s u l l a t e r r a .
N e l l a s t o r i a s p i r i t u a l e d e l c r i s t i a n e s i m o , c o m e a n c h e i n q u e l l a n o n c r i s t i a n a , s i a f f o l l a n o n u m e r o s i o r a n t i e p u r i e s t a t i c i ; q u e s t o p r e z i o s o e u t i l i s s i m o m a n u a l e d i l e t t u r e m i s t i c h e n e r i p o r t a u n a c i n q u a n t i n a i n p r e c i s o o r d i n e c r o n o l o g i c o , a f f i n c h È , a t t r a v e r s o l o s v o l g e r s i d e l l e v a r i e e p o c h e , v e n g a m e g l i o c o m p r e s a l ' a p e r t u r a a l D i v i n o e a l l a s u a g r a z i a . A t t r a v e r s o l e s u e p a g i n e i l l e t t o r e r i p e r c o r r e , q u a s i a v o l o d ' u c c e l l o , d u e m i l a a n n i d i e s p e r i e n z e m i s t i c h e e a s c e t i c h e c o n s e g n a t e a i T e s t i d e i m a e s t r i d e l l o S p i r i t o . L a p r e s e n t e A n t o l o g i a Ë s t a t a c o n c e p i t a c o n i l f i n e d i a c c o m p a g n a r e c o l o r o c h e c e r c a n o l ' e s p e r i e n z a d i D i o n e l d i f f i c i l e c a m m i n o d e l l e S u e v i e . L ' u n i o n e c o n D i o , l ' o r a z i o n e , l a p r e g h i e r a d e l c u o r e , l a c o n t e m p l a z i o n e , l ' e s i c h i a , l u m i l t ‡ , l a m e d i t a z i o n e d e l i a m o r t e , s o n o a l c u n i d e i t e m i p i ˘ t r a t t a t i .
Il libro
Molti gli aspetti toccati ed illuminati di quella Sapienza custodita quale tesoro prezioso nella Regola di San Benedetto e nelle diverse realtà di vita monastica che ne sono figlie, attraverso gli elementi propri che nel carisma benedettino la fondano e la sostanziano: la preghiera, la liturgia, la lectio divina, il silenzio, il lavoro; l'esperienza della figliolanza attraverso la paternità e maternità spirituale di chi nel monastero esercita il servizio dell'autorità; la via dell'obbedienza come recupero di una dipendenza creaturale e cammino di Verità; l'unità di fìdes et intellectus che, nel rapporto costante con la Parola di Dio, diventa intelligenza di sé e delle cose nella relazione profonda con Dio e con i fratelli e insieme sapientia uitae, itinerario di formazione e di conversione, secondo la lezione consegnataci dai grandi maestri del medioevo monastico (uno per tutti, sant'Anselmo d'Aosta) che apre nuove vie e nuovi percorsi per il nostro tempo; la realtà della vita fraterna e la dimensione della comunione come alternativa alle forze centrifughe che disgregano l'individuo e spazio di costruzione di pace e di perdono; la centralità e l'amore della Scrittura, la custodia, la meditazione, l'assimilazione e la condivisione della Parola di Dio, come pietra angolare di sapienza e di edificazione dell'esistenza personale e comunitaria.
In ultimo, e in sintesi, quella Sapienza che è pratica di vita e sviluppo integrale della persona nella luce e nella prospettiva del Vangelo e della pienezza di umanità di Cristo, l'uomo-Dio, capace di generare anche oggi una nuova civiltà e un nuovo pensiero cristiano. E per questo una "tradizione vivente": una vita, quella rinnovata, fatta nuova dall'interno, trasformata, da Cristo, che si trasmette con la vita, e genera sempre nuova vita» (dalla Prefazione).
L'autore
RAFAEL AGUIRRE è professore di Nuovo Testamento presso l’università di Deusto (Bilbao)
Il libro
Come mai quello che inizialmente fu un movimento carismatico di rinnovamento, controculturale e fondamentalmente radicato negli ambienti rurali e poveri della Palestina, divenne molto presto una potente istituzione religiosa, prevalentemente urbana, che offrì la coesione ideologica e la legittimazione all’impero romano? In questo libro si studia il processo di istituzionalizzazione e di patriarcalizzazione del cristianesimo primitivo. È la prima opera scritta in spagnolo che utilizza i metodi sociologici nell’esegesi biblica.
Ci furono correnti cristiane che mantennero la radicalità pagando un prezzo all’isolazionimo e che finirono col diventare gruppi chiusi in sé e senza futuro storico (sette giudaico-cristiane). Altre tendenze si fusero con la speculazione filosofica del tempo e finirono col dissolversi in una dottrina elitaria per minoranze (sette gnostiche). La corrente cristiana che prevalse, quella egemonica in Asia Minore, Grecia e Roma, scelse di incarnarsi nelle strutture sociali e ideologiche dell’impero. È il cristianesimo come chiesa, che si è costruita nell’ortodossia e ha segnato la storia successiva. L’estensione e il populismo di questa forma di cristianesimo è compatibile con la rilevanza critica e innovatrice del vangelo di Gesù?
Una visione lucida e rigorosa delle origini della chiesa è decisiva per adottare nel presente atteggiamenti maturi che non sacralizzino quello che è relativo e storico, ma che nemmeno inseguano l’ideale impossibile e volontarista di recuperare un’età dell’oro che non è mai esistita. Il senso teologico profondo dello studio delle origini del cristianesimo non è la giustificazione della chiesa, ma l’appello alla conversione.
LA SALVEZZA IN GREGORIO DI NAZIANZO, TEOLOGO PER ANTONOMASIA, CANONIZZATO INSIEME CON BASILIO ED IL CRISOSTOMO, COME UNO DEI TRE GERARCHI, MODELLO NELL AGIOGRAFIA E NELL OMILETICA... Gregorio di nazianzo, insieme a basilio ed a gregorio nisseno, forma quella triade cappadoce, che costituisce uno dei nuclei preminenti della speculazione e della spiritualita del cristianesimo patristico... Gregorio come teologo ha approfondito ed ha chiarito; ha apportato del nuovo e piu`ancora ha sistemato l'antico; ha atti nto da origene, ma soprattutto lo ha depurato; si e`posto mediatore tra le scuole di alessandria e d'antiochia. Ha inci so definizioni che hanno fatto da garanzia per i secoli futuri, ma, ben oltre, le ha vissute in un'intensita drammatica ; in lui la speculazione su dio tendeva a salire a contemplazione, come la constatazione della miseria umana si rasserenava in preghiera. La sua era una teologia che aveva il respiro della poesia... Gregorio fu consacrato come il teologo per antonomasia, fu proclamato il demostene cristiano, fu canonizzato, insieme con basilio ed il cristostomo, come uno dei tre gerarchi. Entrr nei florilegi patristici, nelle catene esegetiche, nella documentazione dei concili, nei trattati ascetici, nei testi pedagogici... Divenne modello nell agiografia e nell omiletica. "
L'autore
JEAN-FRANÇOIS THOMAS, nato nel 1957 a Nancy. Sacerdote della Compagnia di Gesù nel 1988. Dottore in filosofia, alla Sorbona (1981) con una tesi su Teilhard de Chardin, relatore Claude Bruaire. Dottore in teologia (1988) alla Weston School of Theology. Dopo aver insegnato filosofia nel Seminario di Paray-le-Monial, la insegna ora all'Istituto di Teologia di Lugano.
Il libro
Simone Weil ed Edith Stein hanno inizialmente una sensibilità comune nei confronti dell'infelicità e della sofferenza, segnata dalla loro tradizione ebraica, dalla quale si sono tuttavia allontanate per indifferenza verso Dio. In un secondo tempo la Croce le attira entrambe: essa appare a Simone Weil più come un'idea inaccessibile; a Edith Stein, come la parola che plasma il suo destino personale. Con finezza, lasciando parlare queste due autrici, fraterne e diverse, Jean-François Thomas segue passo dopo passo il loro itinerario e i loro pensieri. Questo studio, seguito da Élie Wiesel, illustra in che modo la ricerca spirituale suscita l'interrogativo sull'essere e se ne nutre unendo essere e amore.
DELLA VITA DI LUTERO SONO STATE PROPOSTE NUMEROSE INTERPRETAZIONI, E`L AVVENTURA INTERIORE DI LUTERO A FORNIRE UNA CHIAVE DI LETTURA E DI COMPRENSIONE DELLA SUA STUPEFACENTE ESISTENZA, DI UN OPERA TANTO RICCA E DELLA SUA SEMPRE PIU`AMPIA EREDITA.
L'autore
CHARLES PERROT è professore emerito dell'Institut Catholique di Parigi, dove ha insegnato per più di vent'anni. È internazionalmente conosciuto e riconosciuto come uno dei migliori specialisti francesi del Nuovo Testamento (storia e teologia). Egli continua la sua attività regolare di animatore di giornate bibliche e di conferenze in Francia e all'estero.
Il libro
Nel 1979 Charles Perrot pubblicava nella collana "Gesù e Gesù Cristo" delle edizioni Desclée il volume Gesù e la storia ( tradotto in italiano dalle Edizioni Borla). Usando gli stessi procedimenti storici egli affronta ora il tema del Cristo della fede dei primi cristiani. Già queste due precisazioni mostrano la collocazione e l'importanza che ha questa nuova opera di Charles Perrot.
"In che modo questi cristiani, pur nella loro diversità, hanno a poco a poco distinto la figura di Gesù, mettendo l'accento sull'uno o l'altro aspetto della sua persona a seconda delle diverse comunità che lo confessavano? (...) Sotto l'apparenza di uno stesso riferimento a Gesù, questi cristiani canterebbero dei Gesù in realtà diversi? Come non costatare il contrario! (...) Al di là delle loro evidenti differenze, i vangeli suonano la stessa melodia".
Questo Gesù, e nessun altro, viene riconosciuto come il Cristo, cioè, al tempo stesso, come il Messia - Figlio di Dio e il Signore - Salvatore degli uomini.
Come giustamente precisa l'autore, si tratta qui di una "cristologia esegetica". Essa non rende certamente superflui altri approcci al mistero del Cristo, tra tutti quelli che offrono sia la bimillenaria tradizione cristiana che la teologia contemporanea.
LA STORIA DELLA TRADIZIONE ORTODOSSA CHE FU E RESTA UN PONTE TRA LA CIVILTA EUROPEA E L ORIENTE. METTENDO IN PROSPETTIA TESTI FONDAMENTALI, L AUTORE INTRODUCE NEL CUORE DELL ORTODOSSIA CON GRANDE CHIAREZZA. Dal deserto dei primi monaci cristiani ai grandi freddi della russia di dostoevskij e tolstoj, la spiritualita ortodossa e`stat costituita nella fedelta a una tradizione trasmessa per circa due millenni. Le sue grandi figure hanno sviluppato una teologia mistica i cui testi principali sono stati riuniti e pubblicati nella filoca
Il libro
Ignorata fino a tutto il Medio Evo, questa « perla dell'antichità cristiana », come è stato definito l’A Diogneto, ha attirato sempre di più, in epoca moderna e contemporanea, l'interesse di quanti hanno cercato di cogliere nei testi del cristianesimo primitivo il nucleo essenziale del messaggio della Nuova Alleanza.
Non è un caso che questo scritto, la cui origine rimane tuttora avvolta in una fitta coltre di incertezza, si trovi citato più volte nei documenti del Concilio ecumenico Vaticano II, soprattutto per quanto riguarda il tema dei rapporti fra i cristiani e il mondo,di cui essi costituiscono l'anima vivificante.
L'A Diogneto, al di là degli spunti apologetici che hanno di mira l'idolatria pagana e gli aspetti ritualistici del culto giudaico, si presenta, attraverso la forma dialettica di risposte più o meno sistematiche ad alcuni quesiti sul cristianesimo, come un'esposizione sintetica e sommaria del mistero cristiano.
Il libro
Questo volume sul Padre nostro, commentato da Tertulliano, Cipriano e Agostino, offre una visione globale del ruolo avuto dalla Preghiera del Signore nelle comunità cristiane antiche dell'Africa romana, quelle comunità che segnarono della loro personalità ecclesiale l'Occidente cristiano latino. Per le comunità di Tertulliano, Cipriano e Agostino il Padre nostro non fu soltanto qualcosa di caro, perché si trattava della preghiera lasciataci dal Signore, accanto ad altri suoi desideri ed insegnamenti; ma costituì il testo base di un'educazione alla preghiera in senso cristiano, che aveva una sua novità formale e non solo di parole rispetto al modo di pregare sia del giudeo che del pagano.
Nel presente rinnovamento della catechesi, anche in merito alla preghiera, che sta esplodendo nell'oggi cristiano non sempre con la necessaria angolazione di "preghiera cristiana" bensì di un sentimento religioso in generale, una rilettura contestuata dei commenti africani al Pater potrà essere di stimolo e di guida a un recupero articolato del ruolo della preghiera nell'essere cristiani