È impossibile, in senso stretto, comprendere la Parola espressa dalla Bibbia se non se ne è compreso l’equivalente oggi nelle nostre vite. […] La fede non è la chiamata a fare o dire le stesse cose di chi ci ha preceduto, ma a riconoscere in essi ciò che ci spinge, dall’intimo, a esprimerci in modo nuovo, a partire dalla nostra cultura.
Ecco un saggio affascinante per l’intenzione che lo anima di comprendere la risurrezione al cuore di un’epoca segnata dalla cultura scientifica, dall’individualismo e dalle preoccupazioni per l’ambiente. L’autore inizia col tracciare un ritratto della nascita del concetto di risurrezione, e dunque di un certo tipo di rapporto con l’aldilà, per giungere, al termine del suo itinerario, a riformulare la nozione di tale concetto e le sue relative implicazioni etiche per i cristiani di oggi. André Myre propone un’opera coraggiosa e libera, in cui fa appello contemporaneamente alle proprie competenze professionali e alla propria esperienza umana.
Costellata di espressioni evocative e di esempi tratti dalla vita quotidiana, quest’opera esigente e impegnata non potrà non scuotere le certezze dei lettori, provocando una riflessione sulla risurrezione cristiana.
ANDRÉ MYRE, biblista, ha insegnato esegesi alla facoltà di teologia dell’Università di Montréal per più di trent’anni. Ha partecipato alla Nouvelle traduction de la Bible edita nel 2001.
«La figura di Mons. Luigi Sartori si staglia nel panorama teologico italiano del Novecento in maniera peculiare, tanto che meriterebbe rilievi più profondi e su più vasta scala. La tesi dottorale di Tallarico, di cui questo libro è il frutto, sorge dall'esigenza di delineare all'interno dell'enorme quantitativo di scritti di Sartori quegli elementi sistematici tali da fungere da criterio di coerenza all'interno di una produzione che troppo spesso ingenerosamente è stata definita "a-sistematica" o semplicemente (e a volte in maniera sminuente) "pastorale".
Gli elementi di sistematicità individuati da Tallarico sono fondati su quattro principi: ecumenico, dialogico, pluralista e di unità armonica. Tali principi direttamente o indirettamente vengono sempre usati da Sartori in un contesto in cui la storia e, a fortiori, la storia salvifica e la Tradizione restano elemento dominante e caratterizzante di una sintesi che dell'incarnazione dell'amore ha fatto il vero e proprio tema dominante e ricorrente.
Dovremmo essere grati a Luciano Tallarico per il contributo importante che ha fornito, il quale soprattutto consente di ridimensionare il luogo comune (dovuto a ignoranza e superficialità di lettura) che vedrebbe l'opera di Sartori solo in termini di divulgazione pastorale di altre teologie: c'è invece una vera e propria teologia sartoriana, che ha coordinate teoretiche e sistematiche assai precise e definite che ricorrono perfino negli scritti più occasionali, dipanandosi fino al suo ultimo progetto incompiuto: il ritorno alla costruzione di una metafisica, quella dell'amore!» (ANGELO PELLEGRINI).