«La figura di Mons. Luigi Sartori si staglia nel panorama teologico italiano del Novecento in maniera peculiare, tanto che meriterebbe rilievi più profondi e su più vasta scala. La tesi dottorale di Tallarico, di cui questo libro è il frutto, sorge dall'esigenza di delineare all'interno dell'enorme quantitativo di scritti di Sartori quegli elementi sistematici tali da fungere da criterio di coerenza all'interno di una produzione che troppo spesso ingenerosamente è stata definita "a-sistematica" o semplicemente (e a volte in maniera sminuente) "pastorale".
Gli elementi di sistematicità individuati da Tallarico sono fondati su quattro principi: ecumenico, dialogico, pluralista e di unità armonica. Tali principi direttamente o indirettamente vengono sempre usati da Sartori in un contesto in cui la storia e, a fortiori, la storia salvifica e la Tradizione restano elemento dominante e caratterizzante di una sintesi che dell'incarnazione dell'amore ha fatto il vero e proprio tema dominante e ricorrente.
Dovremmo essere grati a Luciano Tallarico per il contributo importante che ha fornito, il quale soprattutto consente di ridimensionare il luogo comune (dovuto a ignoranza e superficialità di lettura) che vedrebbe l'opera di Sartori solo in termini di divulgazione pastorale di altre teologie: c'è invece una vera e propria teologia sartoriana, che ha coordinate teoretiche e sistematiche assai precise e definite che ricorrono perfino negli scritti più occasionali, dipanandosi fino al suo ultimo progetto incompiuto: il ritorno alla costruzione di una metafisica, quella dell'amore!» (ANGELO PELLEGRINI).
Dopo la pubblicazione della prima edizione italiana del Manuale di sociologia della religione, alcuni degli autori citati ed ancora viventi hanno fornito ulteriori precisazioni sulla loro opera. Per quanto possibile se n'è tenuto conto in questa edizione del Nuovo manuale di sociologia della religione, che giunge dopo un decennio non privo di sviluppi (inattesi e sempre più promettenti) e che aggiunge una quinta parte sui nuovi contributi a livello internazionale ed una sesta parte sull'apporto degli studiosi italiani.
Il Manuale di sociologia della religione (Borla, Roma, 1997) è stato tradotto in varie lingue (inglese, francese, spagnolo, portoghese e cinese) ed ha suscitato una particolare attenzione critica, di cui l'autore da conto nella Postilla.Chiude il volume, in Appendice, un saggio di Pierre Bourdieu: Sociologia della credenza e credenze dei sociologi.
L'autore
GERHARD GÄDE, nato nel 1950 a Brema, sacerdote, è Professore di Teologia Dogmatica e di Teologia delle Religioni presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma e presso la Facoltà Teologica di Sicilia (Palermo). Ha pubblicato parecchi contributi su temi teologici e pastorali in Germania e in Italia. La teologia delle religioni costituisce l'interesse principale dei suoi studi e del suo insegnamento.
Il libro
Il presente studio fa parte di un progetto di ricerca della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia. Queste pagine vorrebbero contribuire a comprendere la fede islamica nello Spirito in cui Gesù ha compreso la propria religione ebraica e ha imparato a valorizzare anche la fede di gente di altra religione. Questo appartiene alla novità del suo messaggio. In questa scia, il Concilio Vaticano II ci ha indicato la direzione di un percorso per il nostro tempo. Questo libro si colloca nel quadro dell'insegnamento conciliare e vorrebbe tracciare alcune linee per un'ermeneutica cristiana delle religioni non-cristiane e in particolare dell'islam. In sostanza, si tratta di imparare a percepire la Parola di Dio anche dalle Scritture sacre di altre religioni, ad esempio dal Corano, e di scoprire la realtà del Cristo al di là dei confini della cristianità. In base a una tale comprensione forse ci sarà possibile dialogare con l'islam valorizzando il suo Corano come una testimonianza che Dio non ha abbandonato l'umanità alla propria sorte.
L'autore
JOSÉ SEVERINO CROATTO (Córdoba, Argentina, 1930) è licenziato in teologia (Buenos Aires) e in scienze bibliche, con specializzazione in lingue semitiche e archeologia dell’antico Vicino Oriente (Pontificio Istituto Biblico, Roma) e diplomato in ebraico (Università ebraica di Gerusalemme). Dal 1975 è professore di Antico Testamento, ebraico e fenomenologia della religione alla facoltà di teologia dell’ISEDET (Buenos Aires). Autore di numerose pubblicazioni.
Il libro
L’esperienza del Trascendente è così radicata nel cuore umano da costituire un incentivo allo studio delle sue manifestazioni come esperienza ierofanica, espressa nella parola, nel gesto nonché nelle rappresentazioni artistiche.
La percezione del Trascendente è il nucleo dell’esperienza religiosa. Questo concetto così elementare implica varie cose. Una di esse è che tutte le religioni hanno la stessa natura e in ciò tutte sono “vere”.
Un’altra connotazione si riferisce all’esplosione del Trascendente, l’Uno della metafisica sacra, in un universo di forme o espressioni infinitamente varie, alcune in un processo di cristallizzazione, altre di invecchiamento o scomparsa. Questo fenomeno è parallelo a quello del big bang, il paradigma scientifico a partire del quale comprendere l’universo fisico.
Secondo questo punto di vista tutte le religioni sono “diverse”. Una religione universale è un controsenso, in quanto supporrebbe una sola cultura in cui manifestarsi, cultura unica che si convertirebbe in dominatrice. La varietà delle religioni o delle forme di una stessa religione affonda le proprie radici nelle infinite manifestazioni della vita in un contesto, sia esso fisico o umano.
Una lunga esperienza di insegnamento ci ha dimostrato che questa prospettiva è imprescindibile per iniziare gli studi della religione, nonché per un approccio sano e liberante alla teologia.
L'autore
SIMONNE JACQUEMARD e JACQUES BROSSE, sulla traccia dei testi, ripercorrono la storia stupenda e sconosciuta di questa corrente che ancora modella le nostre preoccupazioni moderne di fronte all'aldilà. Si tratta di un libro di storia e spiritualità in cui l'erudizione è accessibile.
Simonne Jaquemard, romanziera, saggista e poetessa ha scritto questo libro con il marito Jacques Brosse, autore di una ventina di opere nei più svariati campi: storia, saggi, spiritualità.
Il libro
Vita e messaggio dei principali mistici, saggi e maestri spirituali delle grandi tradizioni filosofiche e religiose dell'umanità.
L'amore è più forte della morte. Si può raggiungere l'aldilà? La bellezza, la musica e il ritmo costituiscono un cammino di iniziazione mistica?
La figura di Orfeo non si riduce al mito di Orfeo e di Euridice, romantica illustrazione del tema eterno dell'amore impossibile. Orfeo appare nella Grecia antica come il modello e il primo degli "iniziati" colui che rivela agli uomini gli arcani che portano a un'unione possibile con la divinità. L'orfismo era allora un modo di vivere la propria relazione col mondo e col divino, una vera scuola religiosa e filosofica in cui nacquero il pitagorismo e in parte il platonismo. I suoi temi essenziali hanno penetrato la nostra cultura. Se ne trovano tracce all'inizio del cristianesimo, poi nel medio evo, nella lirica dei trovatori e infine in tutto il corso della letteratura e delle arti.
l uomo e l universo sono una cosa sola? L antica saggezza cinese detiene una chiave preziosa per abitare il mondo? Come conciliare l assoluto e la realta del mondo? Il taoismo e`da piu`di duemila anni la principale religione cinese. Fondata dal saggio lao zi essa poggia sulla dialettica universale dei principi femminile e maschile e dellla non esistenza e dell'esistenza ( yin e yang). Il success o in occidente di opere taoiste, come yi king o tao te king, rivela un interesse crescente per questa filosofia cinese globale a carattere cosmico. Andndo alle fonti stesse di questo pensiero, rendendolo accessibile, mettendo a disposizione del lettore alcuni testi maggiori, l'autore ha scri tto un'opera che costituisce la migliore introduzione pubbl
Il libro
La stretta di mano o dexiosis o dexterarum coniunctio è un gesto tipico con cui i fedeli della religione di Mitra assumevano l'impegno di lottare per il bene contro il male, con la fiaccola della virtù e la forza della fedeltà. L'etica mitraica riassunta dalla stretta di mano si attua sotto lo sguardo dell'eroe-modello che assicura la vittoria.
In questo studio, attraverso i reperti archeologici tratti dalle rovine dei mitrei, si vuole porre in evidenza l'eccezionale portata etica del mitraismo del periodo romano, ponendola a confronto con le etiche religiose e filosofiche del tempo, in particolare con "etica cristiana.