Il volume si inserisce in un vasto programma di ricerca, avviato nel 2017, sul fenomeno religioso in Italia. Attraverso la voce degli intervistati, il testo narra come l'esperienza religiosa e spirituale prende forma nella vita quotidiana e si declina in una pluralità di espressioni, investendo dimensioni come la famiglia, il lavoro, il tempo libero, l'intero sistema delle relazioni sociali. Un tratto peculiare emergente è lo stretto nesso tra valori e religiosità: la religione dei valori diffusi.
Dopo venticinque anni dalla ricerca su La religiosità in Italia di Vincenzo Cesareo, Roberto Cipriani, Franco Garelli, Clemente Lanzetti e Gianfranco Rovati (Mondadori, Milano, 1995), questa nuova indagine presenta una rilevante novità: l'approccio non è stato solo quantitativo (mediante somministrazione di un questionario a un campione statisticamente rappresentativo dell'intera popolazione italiana, costituito da 3238 intervistati, di cui dà conto in particolare Franco Garelli nel suo Gente di poca fede. Il sentimento religioso nell'Italia incerta di Dio, il Mulino, Bologna, 2020), ma ha avuto anche un carattere qualitativo, attraverso interviste del tutto libere oppure semiguidate a un insieme di 164 soggetti, opportunamente scelti sul territorio nazionale (seguendo criteri non lontani dal quadro demografico complessivo). Ne risulta uno scenario assai variegato e intrigante che attesta la persistenza di forme di credenza e ritualità, ma apre anche prospettive problematiche sul futuro della fede. Sono esaminati soprattutto i temi della vita quotidiana e festiva, della felicità e del dolore, della vita e della morte, della rappresentazione di Dio, della preghiera, dell'istituzione religiosa e di papa Francesco.
Tema quanto mai affascinante, il rapporto tra corpo e religione si presenta denso di implicazioni antropologiche, filosofiche e teologiche in tutte le religioni, che vanno dalla considerazione del corpo sotto un'angolatura puramente morale e ascetica, fino alla sua mortificazione estrema, all'assunzione del corpo come simbolo di una realtà più alta. Il volume raccoglie sull'argomento contributi di varie provenienze accademiche (La Sapienza Università di Roma, Università di Tor Vergata, Università di Roma Tre, le Pontificie Università Urbaniana e Lateranense) e diverse metodologie ed aree di ricerca.
Dopo la pubblicazione della prima edizione italiana del Manuale di sociologia della religione, alcuni degli autori citati ed ancora viventi hanno fornito ulteriori precisazioni sulla loro opera. Per quanto possibile se n'è tenuto conto in questa edizione del Nuovo manuale di sociologia della religione, che giunge dopo un decennio non privo di sviluppi (inattesi e sempre più promettenti) e che aggiunge una quinta parte sui nuovi contributi a livello internazionale ed una sesta parte sull'apporto degli studiosi italiani.
Il Manuale di sociologia della religione (Borla, Roma, 1997) è stato tradotto in varie lingue (inglese, francese, spagnolo, portoghese e cinese) ed ha suscitato una particolare attenzione critica, di cui l'autore da conto nella Postilla.Chiude il volume, in Appendice, un saggio di Pierre Bourdieu: Sociologia della credenza e credenze dei sociologi.
L'oggetto di ogni ricerca sociologica è così complesso da richiedere approcci multipli. Nei saggi che seguono, sia quelli a carattere introduttivo sia quelli di presentazione teorico-empirica dei risultati delle ricerche sul campo, si intende offrire una prima proposta complessiva, ma non esaustiva, di un certo modo di fare ricerca qualitativa. Tale opportunità è nata da un Progetto di Interesse Nazionale del 2004 sull'analisi qualitativa che ha visto impegnate sette università italiane: Roma Tre, Bologna, Catania, Salerno, Trento, Urbino e Verona.