Dal 1977 il Centro siciliano di documentazione, intitolato a Giuseppe Impastato nel 1980, quando era considerato da molti un terrorista e un suicida, conduce un intenso lavoro di analisi, ricerca e intervento nelle scuole e sul territorio. Una presenza feconda di risultati, dalla verità finalmente raggiunta per il delitto Impastato e per il depistaggio delle indagini, alle analisi che si sono dimostate tra le più adeguate a rappresentare la complessità delle mafie, al recupero della memoria di lotte e figure ignorate e dimenticate, al progetto del No Mafia Memorial che nel 2019 ha avviato la sua attività. Un bilancio positivo, nonostante le difficoltà quotidiane, particolarmente pesanti in un contesto come quello siciliano.
Partanna (Trapani). Piera Aiello ha solo 18 anni quando sposa Nicolò. Nove giorni dopo il matrimonio il suocero, Vito Atria, un piccolo mafioso locale, viene assassinato. Nel 1991 la stessa sorte tocca a Nicolò, sotto gli occhi impotenti di Piera. Dopo quell'omicidio in Piera scatta qualcosa: "vedova di un mafioso, vestita a lutto come impongono le regole della mia terra, con una bimba di tre anni da crescere e una rabbia immensa nel cuore. In quel momento il destino ha messo un bivio lungo il mio percorso: dovevo scegliere quale futuro dare a mia figlia Vita Maria". Il momento di svolta è l'incontro con un uomo che una mattina, scrive Piera: "mi ha preso sottobraccio e mi ha piazzato davanti ad uno specchio, eravamo in una caserma dei Carabinieri". Quell'uomo è Paolo Borsellino. "Da quando lo 'zio Paolo' mi ha piazzato davanti a quello specchio e mi ha ricordato chi ero, da dove venivo e dove sarei dovuta andare, sono diventata una testimone di giustizia. Io non ho mai commesso reati, né sono mai stata complice dei crimini di mio marito e dei suoi amici, gli stessi che poi ho accusato nelle aule dei tribunali e nelle corti d'assise. Quel che è certo è che la mia storia, la mia vita, è stata rivoluzionata dalla morte", compresa la morte di Rita Atria, sua cognata, che a 17 anni decide di ribellarsi al sistema mafioso, ma dopo l'assassinio di Borsellino non riesce a reggere al dolore e si toglie la vita. Nonostante tutto Piera continua ad andare avanti...
Una sintesi di un'attività di ricerca volta a dare un'immagine adeguata del fenomeno mafioso e delle lotte contro di esso, al di là degli stereotipi correnti. Se la mafia ha intrecciato nel suo percorso storico continuità e innovazione, rigidità formali ed elasticità di fatto, l'antimafia ha visto le grandi mobilitazioni del movimento contadino, dai Fasci siciliani della fine del XLX secolo agli anni '50 del XX secolo, e negli ultimi decenni l'impegno della società civile, generoso ma ancora oggi alla ricerca di un progetto complessivo. Oltre alla mafia siciliana vengono analizzate altre forme di crimine organizzato, nazionali e internazionali, che condividono la complessità del modello siciliano e si danno informazioni sulle iniziative contro di esse.