Il testo conduce attraverso un percorso a 360 gradi attorno alla figura di Giovanni Nervo, il "padre" di Caritas Italiana. "Saper fiorire dove Dio ci ha seminati" era una delle sue esortazioni più care e la sua vita ne è stata un'esemplare realizzazione, a cominciare dal suo impegno nella Resistenza e nella ricostruzione del dopoguerra dove profuse il suo spirito di educatore. Chiamato nel 1971 da Paolo VI a fondare Caritas Italiana e in tutte le diocesi d'Italia, si è rivelato uomo di altissima statura morale, tanto da far esclamare al vescovo di Padova, durante il suo funerale: "Ha amato non a parole e con la bocca, ma nei fatti e nella verità. Non ci ha lasciato un testamento spirituale scritto a parole. Il testamento, l'eredità preziosa che ci lascia, è la sua stessa vita, è il suo luminoso esempio". Prefazione di Giuseppe Pasini, Domenico Rosati. Postfazione di Francesco Montenegro.
E' un disco di christian music cattolica in stile pop rock con influenze hip pop, indicato per un pubblico giovane. Brani di preghiera, di riflessione e di lode che aprono il cuore all'Amore e alla Gioia.
1) MERAVIGLIA STUPENDA
2) TUTTO è POSSIBILE
3) MISTERO D'AMORE
4) VOGLIO AMARE TE
5) IO SONO QUI
6) GESU', SEI LA MIA GIOIA
7) COME TE
8) PREGHIERA RAP
9) GRANDE
10) IL TUO SORRISO
1. The Bells Of Taizé
2. Berthier: Veni, Sancte Spiritus
3. Berthier: Introduction: Seigneur, ouvre mes lèvres
4. Berthier: Bless The Lord
5. Berthier: Laudate Dominum
6. Taizé: Répons: Le Verbe s'est fait chair
7. Taizé: Beati voi poveri
8. Berthier: Jubilate, coeli (Christus)
9. Gelineau: Psaume 63
10. Berthier: Bleibet hier
11. Taizé: In manus tuas, Pater
12. Berthier: Surrexit Christus
13. Russian Orthodox Liturgy: Gospodi pomiluj C
14. Taizé: Aber du weißt den Weg für mich
15. Berthier: Cantique de Siméon
16. Berthier: Jésus le Christ
17. Berthier: De noche iremos
18. Berthier: Ubi caritas et amor
19. Taizé: Let All Who Are Thirsty Come
La giornata del Papa comincia prima delle cinque del mattino e le Letture della Messa del giorno la nutrono: è questo tempo di preghiera che il Santo Padre desidera condividere con i fedeli. Non attraverso una solenne celebrazione in San Pietro, ma con una Messa di fronte a poche persone nella cappella della Residenza di Santa Marta. Le omelie di Papa Francesco nascono qui e sono il cuore della sua pastorale, messaggi che fanno appello al cuore del Vangelo. Non bisogna però leggerle solo come un panorama di dolcezza: contengono parole forti, spesso accuse e anche precise "messe in guardia". Soprattutto, ci guidano nelle lotte di ogni giorno: contro il "principe di questo mondo", nello scontro dell'anima con Dio e nel difficile rapporto con il potere. Il loro valore simbolico è tanto maggiore quanto più ci dicono il senso dell'annuncio evangelico in una forma inedita: attraverso immagini pregnanti e un linguaggio immediato, che vanta una chiarezza e una freschezza maturate in una vita a costante contatto con la gente. Papa Francesco parla di tenerezza, di fede e di ideologia, di spirito e di organizzazione, e di molto altro. Per un anno ha aperto la mappa della sua vita spirituale e del suo impegno sacerdotale in uno sforzo che trascende la semplice "comunicazione di una verità": queste pagine sono molto di più. Sono la felicità di parlare per il bene, che consiste nell'avvicinarsi delle persone le une alle altre. Prefazione di Antonio Spadaro.
Il Beato Giuliano Nakaura (1568-1633), patrizio giapponese divenuto sacerdote della Compagnia di Gesù e membro dell'Ambasciata Tensho, fu il primo pellegrino giunto in Italia da quelle terre lontane. Nel Luglio del 1585 fece visita a Cremona dove ricevette calorosa accoglienza e, in Duomo, dal loro Vescovo Niccolò Sfrondati (divenuto poi Papa Gregorio XIV). Tornato in Giappone portò con sè strumenti e musiche occidentali, forse anche cremonesi, con i quali, insieme ai suoi tre compagni di viaggio, suonò di fronte alle massime cariche politiche del Giappone che ascoltarono per la prima volta musica italiana, apprezzandola molto e richiedendo numerosi bis.
Questi fatti storici e l'incontro tra Emi Aikawa, soprano giapponese che vive a Cremona, con La Rossignol, sono all'origine del percorso musicale proposto in questa incisione, ovvero partiture proprie del grande repertorio paraliturgico di quel tempo, naturalmente eseguite con stili e strumenti d’epoca, esempi concreti che documentano il felice itinerario della fede e della musica verso la nuova epoca.
Dopo il successo degli album precedenti, ecco il 6° volume della Serie Canzoni d'Amore al Padre, con 13 nuovi brani di lode. Il cd è accompagnato da un bonus-video DVD.
Il disco:
E’ un doppio compact-disc per la durata totale di oltre 82 minuti ed è la fedele registrazione del concerto dal vivo svoltosi a Spoleto la sera del 12 luglio 2013 sulla Piazza del Duomo di questa importante cittadina umbra, quale evento ufficiale nel cartellone dell’edizione n. 56 del Festival dei Due Mondi.
E’ un cosiddetto “concerto-oratorio” poiché oltre alla musica si recitano alcuni dei testi tratti dall’Aneddotica di San Filippo Neri e che di fatto rientrano proprio in quella “disciplina” di cui lo stesso San Filippo fu grande promulgatore che è il pregare cantando in gioia e in allegrezza.
Gli accadimenti della vita amorosa verso Dio e la Chiesa di San Filippo Neri sono oggi più che mai attuali, in un momento in cui tutto è distorto e tutto è figlio dell’ipocrisia, dei falsi valori e del falso potere.
Il brano “Paradiso, Paradiso”, poi, altro non è che il già celeberrimo, ma mai pubblicato prima d’ora, “Preferisco il Paradiso” dalla omonima fiction televisiva che vide protagonista nei panni appunto di San Filippo, il bravo Luigi Proietti. Per poterlo inserire in questa “nuova” inedita versione e grazie all’interezza dell’opera poterlo poi pubblicare per la pima volta, si è dovuti ricorrere ad un particolare accordo editoriale.
Le musiche sono dirette direttamente da Marco Frisina, l’orchestra “Fideles et Amati” è composta da circa 60 elementi e non manca il Coro della Diocesi di Roma con poco più di 50 elementi. La voce di soprano è quella di Paola Cecchi, mentre la voce recitante è quella invece di un monumento del teatro italiano e mondiale: Giorgio Albertazzi, che a voluto prestare la sua inconfondibile voce a questa prima d’opera ad appena un mese dal suo 90° compleanno.
A tutt’oggi quest’opera nel suo insieme non è stata ancora ri-eseguita ed è fruibile solo in questo supporto CD. A breve saranno pubblicate anche le partiture delle musiche sole e di quelle con i canti.
Perché un concerto oratorio.
Quando Filippo Neri creò quella comunità fatta di preghiera, canto, pellegrinaggi nelle basiliche romane e tanta allegria la volle chiamare “Oratorio”, cioè luogo di preghiera.
In realtà San Filippo inventò qualcosa di ancora più grande e complesso, capace di influenzare culturalmente e religiosamente non solo i suoi contemporanei ma anche l’avvenire. Infatti noi chiamiamo “oratorio” anche il genere di composizione sacra, che ebbe tanto sviluppo proprio a partire da Filippo neri, in cui la musica commenta e “racconta”, nel modo suo proprio, le grandi storie bibliche o delle vite dei santi. Tanti capolavori sono stati scritti a partire da questa intuizione e tanta musica ha consolato, infiammato, fatto pregare e commuovere i cuori degli uomini.Questa composizione vuole essere in linea con quell’intuizione di Filippo.
A partire dai racconti dei testimoni straordinari di quell’avventura che ci raccontano gli aneddoti della sua vita, ho voluto fare un omaggio musicale a quella leggerezza, a quella luminosa esperienza spirituale e nello stesso tempo offrire una lettura serena e gioiosa della vita, cos’ come San Filippo l’ha vissuta. In un tempo di crisi e di pessimismo fa bene guardare al cielo, al sole oltre le nuvole, al bambino innocente che spesso è nascosto dentro di noi e che abbiamo dimenticato in qualche stanza remota della nostra anima. Sarà proprio un testimone di quelle vicende a raccontarle, un bambino ormai cresciuto e che forse gli anni, le sofferenze, le disavventure e le turbolenze della vita, hanno reso più disilluso e pessimista.
Ma è bello per lui ricordare e ritrovare quella gioia, quella leggerezza, quel desiderio di volare e di sorridere e poter raccontare quell’innocenza che gli dava tanta pace.Ogni racconto è contrappuntato da un brano musicale in cui protagonisti sono la gioia e il sorriso, in cui si percepisce fortemente il profumo e l’atmosfera di Roma, della sua anima popolare e nobile, scanzonata e poetica: la Città che Filippo adottò con tanto amore, lui che era fiorentino di nascita, e che trasformò con il suo sorriso facendola “cantare” con la sua fede e la sua carità luminosa. Ho voluto usare un linguaggio musicale estremamente semplice e trasparente, cercando di esprimere l’anima “naïf” di Filippo, e di strappare un sorriso anche all’ascoltatore di oggi, così smaliziato e “adulto”, sollevando un po’ della tristezza che a volte oscura il nostro orizzonte.
C’è una parola che ricorre spesso in questa composizione: Paradiso. Credo che faccia bene ripeterla, anche per un non credente, anche per chi pensa di vivere un proprio “inferno” privato, anche per chi crede che non possa esistere un luogo così, ma anche per chi lo desidera, per chi vorrebbe ritrovare il bambino smarrito nei meandri del proprio cuore. Per una sera sorridiamo e guardiamo verso il cielo di Filippo.
Mons. Marco Frisina
14 canzoni. Un tuffo dell’anima nella bellezza di Dio. Un disco che nasce dall’incanto del Natale.
“Alla scuola del Gen Verde e del Gen Rosso ho imparato che si può avere uno stile nuovo per comporre le canzoni liturgiche, tanto da renderle pezzi che hanno ragione d’essere riprodotti, al di fuori delle liturgie, anche nei nostri lettori mp3. È un disco che si può ascoltare in macchina, durante un viaggio in treno, per meditare, per pregare o semplicemente per ascoltare della buona musica. Nella raccolta non sono volutamente comprese le parti fisse della messa (gloria, alleluia, santo) ma il disco comprende un salmo, un canto dedicato a Maria, un canto natalizio, uno di invocazione allo Spirito Santo e uno scritto per i matrimoni, per un ampio ventaglio di scelta”. (Francesco Cioffi)
Nell'Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI, l'Autore ci regala il ritratto di alcune donne di fede incontrate dal Cristo: donne accolte, ammaestrate, guarite e mandate in missione per essere annunciatrici della salvezza, chiamate a partecipare pienamente del regno di Dio.
È giovane don Tonino Bello. Innamorato della vita. Ha un’anima senza confini. La bellezza scritta nel nome. Parla ai cuori. Accarezza con tenerezza. Grida aneliti di speranza, di pace, di libertà. Annuncia Cristo senza mezze misure. Profetizza cieli nuovi e terre nuove. Un evento dello Spirito. Un incanto di primavera! Ed ecco che La Pastorale Giovanile della diocesi di San Severo coedita con ED INSIEME un CD musicale su di lui, nel ventesimo ‘dies natalis’, riproponendone la testimonianza. Dieci brani di diverso genere, “con le sue parole al ritmo di oggi”: la presenza di don Tonino non tramonta, la sua figura è ricercata e accolta, la sua testimonianza sempre più efficace. È una “musica” che introduce all’impegno. È vent’anni che ha vent’anni.
Raccolta di 10 brani che parlano della presenza di Dio nella vita dell'uomo.