Il racconto di due vite straordinarie. Un libro pieno di curiosità e aneddoti sulle vite di due grandi papi che il 27 aprile 2014 diventeranno santi: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.
Nato in una famiglia di umili origini, Bartolomeo Scappi fin da piccolo mostra una spiccata attitudine naturale a districarsi in cucina. E la prima ad accorgersene è la madre che lo sprona a intraprendere la strada per diventare cuoco. Dopo una lunga gavetta nell'Italia settentrionale, la sua carriera lo porta a Roma, a quella corte di sfrenatezze mascherate da castità che è il cuore dello Stato della Chiesa. Qui viene conteso da cardinali e nobili, fino a quando Pio IV lo vuole con sé come cuoco personale. Nelle magnifiche e remote cucine del Vaticano il maestro gastronomo serve più di un pontefice. Lui, che ha placato anche l'appetito smodato dell'imperatore Carlo V, viene convocato da porporati e cardinali ogni qual volta questi devono sfoggiare la propria potenza agli ospiti. Ma il successo a Bartolomeo non basta. Lui ha un sogno segreto, l'Opera, tutto il suo sapere culinario fissato sul bianco delle pagine. E lo vedrà realizzato a settant'anni: un florilegio di ricette regionali italiane come teste di storione con viole paonazze, fegato di vitella con sugo di melangole, piccioni fritti con zucchero e cannella. Ma Bartolomeo coltiva anche un altro sogno, proibito: la bellissima Claudia Colonna. Proverà per lei l'intenso sapore di un amore impossibile che in una notte di passione rubata alle convenzioni dei tempi gli regalerà un figlio che, per quelle stesse convenzioni, non sarà mai suo. In fondo al volume un glossario di termini culinari e 10 ricette rinascimentali.
"Tu conosci, caro lettore, la vicenda umana di Gesù: il suo cammino verso la croce, accompagnato dai dodici apostoli, dalla madre Maria, dalla Maddalena. Ora, dopo La grande storia di padre Pio, La grande storia di Gesù, La grande storia della Bibbia, in questo quarto libro noi, i tuoi autori, Sandro Mayer e Osvaldo Orlandini, ti facciamo vivere, mescolando fonti documentarie e visioni romanzesche, la più grande storia mai raccontata: quella della meravigliosa amicizia che legò Gesù al suo apostolo più giovane, Giovanni, durante un avventuroso viaggio in Palestina. Un'amicizia terrena guidata, con un disegno preciso, da Dio Padre; un'amicizia che cambiò l'umanità e che durerà in eterno. Durante il viaggio, Gesù, infatti, compie miracoli, guarendo i malati e resuscitando i morti; Giovanni è il testimone perché ha il compito di consegnarli all'eternità con il suo Vangelo. Dalle nozze di Cana alla pesca sul lago di Gennesaret; dal risveglio della suocera di Pietro alla resurrezione di Lazzaro; dalle guarigioni di ciechi e lebbrosi alla Trasfigurazione sul monte Tabor: tutti i momenti evangelici più toccanti scorreranno davanti ai tuoi occhi come al cinema, così come duemila anni fa si svolsero sotto gli occhi pieni di stupore di Giovanni e degli altri undici apostoli che divisero con il Figlio di Dio la meravigliosa avventura. È un racconto, tra l'epica e il romanzo popolare, che supera i confini del tempo, parla all'anima e, soprattutto, può toccare il cuore nel profondo."
È dalla notte dei tempi che l'uomo crede nella loro esistenza. Invisibili, luminosi, potenti, gli angeli sono sempre con noi. E fin dalla nascita proteggono il cammino di ciascun uomo. L'ha di recente ricordato anche Benedetto XVI alle migliaia di fedeli affollati in piazza San Pietro. Tuttavia credere negli angeli non è una prerogativa della tradizione cristiana. Le luminose creature celesti sono presenti nel mondo in molte culture e religioni, tra le quali l'islam e l'ebraismo, e rappresentano sempre il bene contrapposto al male. Ma che cosa sappiamo di questi messaggeri del cielo? Che differenza c'è tra serafini, cherubini, arcangeli e angeli custodi? Chi sono gli angeli fedeli e quelli ribelli? Come si spiega l'esistenza di Satana, il primo angelo caduto? Come in un grimorio del tempo antico, le creature angeliche ci svelano i loro segreti: l'aspetto, i culti dedicati, la lingua in cui si esprimono. In questo trattato vengono esplorati tutti gli aspetti dell'angelologia a partire dalle Sacre Scritture passando per la storia mistica, le leggende, le credenze popolari, le superstizioni. E viene offerto un prezioso calendario angelico: tabelle di facile consultazione per sapere, a seconda della data di nascita, chi è l'angelo custode che veglia e l'angelo ribelle che tenta di allontanare dalla retta via. Per chiudersi poi con estratti da "Il Paradiso perduto" di John Milton, "La rivolta degli angeli" di Anatole France, "Del cielo e delle sue meraviglie" di Emanuel Swedenborg.
Mentre la Lega Nord di Umberto Bossi è travolta dal più grande scandalo della sua esistenza, "The Family: segreti e misteri di Casa Bossi" racconta per la prima volta la vera storia del Senatur, dall'ictus fino alla nascita di quel famoso cerchio magico che gli si è stretto troppo intorno, fino a soffocarlo. Come in un romanzo, aneddoti e confidenze esclusive tracciano un ritratto privato fra luci e ombre di Umberto Bossi, che inizia in una stanza di ospedale e finisce nel tinello della casa di Gemonio dove tutto si decide a tavola. Il libro racconta l'ascesa e il declino, ma soprattutto il lato umano dell'ultimo leader che dava sberle agli avversari, ma che non sapeva dire no ai figli. Il "duro e puro" rimasto vittima di un male tutto italiano. Come in un album di famiglia sfilano la moglie, "la Manuela", vero capo nell'ombra: dalla sua passione per l'occulto e la cartomanzia fino al pellegrinaggio a Medjugorje. Renzo Bossi: scelto dalla mamma per essere il delfino, che diventa il Trota. Gli altri figli e il mistero delle iniziali "Br": la loro dolce vita e i flop scolastici. Il figlio ribelle di primo letto Riccardo; i pupilli di mamma Roberto Libertà e Sirio Eridano: le rivalità e i sogni nel cassetto. Poi l'utopia della scuola di famiglia dove si insegna il dialetto ai bambini. I fedelissimi di ieri e i traditori di oggi: Roberto Maroni e che cosa pensano davvero di lui. L'Umberto di ieri diceva: "Io sono un barbaro, porto la famiglia in battaglia con me". Quello di oggi scoppia in lacrime in pubblico.
Pietro ha trentacinque anni, è felicemente sposato e in attesa di un figlio, quando scopre di avere un cancro. È un pomeriggio di fine settembre e i medici gli dicono che gli rimangono sei mesi da vivere, solo duecentosessantaduemilaottanta minuti. Quando suo figlio verrà al mondo, lui non ci sarà più. Travolto dalla rabbia e dall'angoscia, decide di sparire, di ritrarsi da tutto e da tutti, in un solitario conto alla rovescia. Per non scaricare sulla donna che ama il dolore che lo aspetta e, soprattutto, per affrontare la morte a viso aperto, senza ospedali, senza terapie, senza inutili pietismi, in un ultimo scontro decisivo. Si ritrova così sulle colline di Assisi in un rustico fatiscente, insieme a un vecchio cane guercio, cinque galline, un gallo, sei conigli e una capra. Le sue giornate d'un tratto sono fatte di niente, un unico corpo a corpo con la paura. Finché all'improvviso un frate francescano, che vive in un eremo lì vicino, ne squarcia la monotonia. All'inizio c'è solo la diffidenza di Marco nei confronti di quell'uomo di Dio che gli parla di bellezza, di gioia, di unicità, perché, in questo pezzo di vita che gli rimane, lui non trova nulla di bello, gioioso, unico. Poi comincia a delinearsi un sentiero, una scia di luce nel nero del dolore. Un cammino lungo, a tratti impervio, in fondo al quale si trova la possibilità unica e irripetibile di comprendere il senso ultimo delle cose.
"Faide" è un romanzo dove non c'è finzione. È un pugno nello stomaco, un racconto che nasce nelle viscere della Calabria più dura, quella della 'ndrangheta e dell'emigrazione, e attraversa l'Europa in un viaggio dentro l'impero sconfinato dei clan. Da "Las Vegas", una piccola sala giochi dell'entroterra crotonese, dove piccoli delinquenti iniziano la loro carriera sputando per spregio sui monitor dei videogiochi, fino alle pizzerie di Duisburg nella civilissima Germania. L'autore entra nelle stanze buie delle 'ndrine, traccia la mappatura dello spaventoso potere economico del sistema criminale calabrese attraverso le storie di chi ne fa parte, di chi è scampato per un soffio, di chi ne è stato travolto. C'è la piccola Anna, ammalata di cancro perché la sua scuola è stata costruita con materiale tossico mai smaltito in discariche specializzate. C'è il Panzer, ex promessa del calcio, rovinato dalla cocaina che ormai ha soppiantato l'eroina. Il core-business di "Cosa Nuova" che fattura intorno ai 27 miliardi di euro, l'unico mercato a non conoscere crisi. Poi ci sono Domenico, undici anni, raggiunto per sbaglio da un proiettile mentre giocava a calcetto; Rosellina e Barbara, trucidate nella cucina di casa. Un viaggio nell'inferno della 'ndrangheta di cui viene mostrato il volto truce delle faide insieme a quello più "pulito" dell'imprenditoria, un "romanzo della realtà" per raccontare quello che è diventato il più grande sistema criminale del nostro tempo.
Questa è la storia di un uomo che non è stato solo un uomo, ma che come tale ha vissuto, ha amato e ha sofferto come nessun altro ha mai sofferto. È la storia che ha segnato l'umanità intera, ha dato speranza, ha diviso tanto ma tanto ha unito: la grande storia di Gesù. I Vangeli ci hanno tramandato le tappe della sua vita, hanno diffuso e spiegato il suo messaggio. Ma la realtà di ogni giorno che l'uomo di Nazaret ha vissuto, nella sua terra e nella sua epoca, è relegata nell'oblio dei secoli, affidata all'immaginazione di ciascuno di noi. Quali possono essere stati i suoi giochi preferiti da bambino? Quale il suo comportamento con i genitori? Quali i suoi pensieri, i suoi timori più nascosti? Che cosa può essere accaduto in tutti quegli anni di cui gli evangelisti non fanno menzione? Sandro Mayer e Osvaldo Orlandini, con l'epica del romanzo ma nel rispetto delle fonti, affrontano la difficile impresa di raccontare passo dopo passo il cammino di Gesù, dalla grotta di Betlemme alla Croce sul Golgota, dal mistero della sua venuta al mondo alla sua fine dolorosa. Ma, insieme agli episodi più noti, conosceremo scene mai rappresentate, incontri sfumati dal tempo, personaggi apparentemente secondari, in realtà protagonisti della stessa vicenda: gli intrighi di Erodiade e Salomè, il fragile amore di Pilato e Claudia Procula, la disperazione di Barabba, la dolcezza della Maddalena, la forza di Giovanni Battista, la violenza dell'Impero romano, il rimorso e la redenzione di Giuda.
È una vita fuori dal comune quella che scorre in queste pagine, la storia di un uomo che al secolo si chiamava Francesco Forgione e visse dal 1887 al 1968. Il mondo lo conosce come padre Pio da Pietrelcina, il suo volto è raffigurato in ogni dove, ma, a quarant'anni dalla morte, sulla sua vicenda umana rimane ancora molto da dire, molto da sapere. Soprattutto se si accantona qualsiasi intento apologetico o, viceversa, ogni pregiudizio. Che cosa significa nascere contadino nel povero Meridione d'Italia a fine Ottocento? Che cosa comporta per un sedicenne entrare in convento nel 1903? Che cosa succede nella vita di un giovane frate e della sua famiglia quando compaiono i primi segnali di un rapporto privilegiato con la spiritualità? Con accuratezza e rigore, Sandro Mayer e Osvaldo Orlandini ricostruiscono avvenimenti, dettagli, contesto culturale "in presa diretta", come se scoprissero padre Pio insieme ai loro lettori. Ripercorrono la sua vera esistenza sullo sfondo della grande Storia del nostro Paese. E lo fanno con sensibilità e partecipazione, con un linguaggio che parla al cuore. Partendo dai documenti di cronisti e dalle testimonianze dirette, gli autori rendono viva la materia storiografica immaginando anche dialoghi, sensazioni, sguardi, movimenti. Più romanzo storico che biografia tradizionale.
Anna Cataldi non è una donna comune: colta e privilegiata, a un certo punto della vita non ha esitato a rimettersi in gioco e a dedicare tutta se stessa agli altri. È stata l'amica di sempre Audrey Hepburn a indicarle la strada: l'indimenticata protagonista di Colazione da Tiffany che è diventata instancabile ambasciatrice dell'Unicef in Africa, America Latina, Asia. Di lei si racconta in queste pagine, ma anche di altre quattro donne, sorelle nel coraggio e nella volontà di costruire un futuro di speranza per coloro che futuro e speranza non hanno mai avuto. C'è la storia di Annalena Tonelli, missionaria in Somalia, che ha speso trent'anni della sua esistenza al servizio dei somali costruendo centri di assistenza e lottando contro le piaghe della tubercolosi, dell'Hiv e delle mutilazioni femminili. Finché nel 2003 ha trovato la morte per mano di un gruppo di fanatici nell'ospedale da lei creato. Di Nancy Dupree, l'unica occidentale a camminare per le vie di Kabul senza paura, che ha lavorato mezzo secolo per salvare dalla distruzione l'immenso patrimonio culturale afghano e restituire a un popolo le sue radici e la sua memoria. Di Rosamond Carr e di Linda Beekman. Storie di incredibile generosità, grande forza e assoluta determinazione, che obbligano alla riflessione, scuotono la coscienza, ma soprattutto toccano il cuore.
In Italia gli emblemi dei valori nazionali sono tornati di moda. Non più confinati agli eventi sportivi e alle missioni militari, il tricolore e l'inno di Mameli sono diventati protagonisti di un vero e proprio revival. Ha cominciato Carlo Azeglio Ciampi a richiamare l'attenzione di noi tutti sul prestigio della bandiera - "una in ogni casa" -, sulla forza evocativa del Canto degli italiani, sull'importanza di celebrare degnamente la festa della Repubblica, reintrodotta nel 2001. Ha raccolto il testimone il presidente Giorgio Napolitano che, nel centocinquantesimo anniversario dell'unificazione italiana, commentando la crisi ha chiesto che "ognuno faccia più che mai la sua parte" operando nell'interesse, unico e unitario, del Paese. Gli autori di questo libro ripercorrono la genesi dei due simboli nazionali per eccellenza e raccontano la storia del tricolore, fatta di momenti di clandestinità ma anche di gloria, dalla nascita a Reggio Emilia nel 1797 alla sua adozione da parte della Repubblica italiana un secolo e mezzo dopo. E narrano anche la vicenda, in parte sconosciuta, del nostro inno, Fratelli d'Italia, ricostruendo la figura suggestiva del suo autore, Goffredo Mameli, che perse la vita a soli ventidue anni nella difesa della Repubblica romana.