L'intimità della voce umana ci permette di riconoscere l'individuo non meno del suo aspetto fisico, svelandosi come espressione della sua unicità. Ciononostante, la tradizione filosofica ha reso la vocalità una "grande assente", fondando l'ontologia sul concetto astratto di Uomo e tralasciando il dato reale della differenza sessuale dei soggetti, riducendo il femminile a una sotto-categoria del maschile. La storia della voce costituisce così il rovescio delle grandi questioni che sin dall'inizio hanno attraversato la filosofia. Cavarero ripercorre le origini di questa rimozione, ricostruendone le molteplici implicazioni linguistiche, filosofiche e politiche.
Scritto negli anni che seguirono la Prima Guerra Mondiale e pubblicato in Germania nel 1929 - lo stesso anno in cui il padre di Klaus, Thomas Mann, vinse il Nobel per la letteratura -, "Alessandro" è un romanzo storico che ripercorre in chiave narrativa la storia di uno degli eroi più amati di tutta l'antichità classica: Alessandro Magno. Nella versione di Klaus Mann, Alessandro è soprattutto il semidio che nutre lo smisurato sogno di unificare il mondo. «Ciò che mi attirava nel mio nuovo eroe» scriverà «era l'esigenza quasi criminosa del suo sogno, la dismisura della sua avventura». Il lettore è così trascinato in un meraviglioso mondo di gesta eroiche e grandezza d'animo, ma anche di umanissimi contrasti e delusioni d'amore, trattati con grande finezza di scrittura. Particolare attenzione è dedicata al legame che unisce Alessandro e Clito e all'attrazione di Aristotele per il suo allievo, in cui si ravvisa una sublimazione della omosessualità che Klaus aveva reso pubblica nel romanzo "La pia danza".
Misteriosamente ritirato dal mercato dall'autore, si dice, poco dopo la pubblicazione, "Il nunzio del bene venturo" è l'unico testo pubblicato quando Gurdjieff era ancora in vita e contemporaneamente il più «sfuggente, spiazzante, oracolare e insieme tecnico» tra le varie opere in cui sono disseminati i suoi «frammenti di un insegnamento sconosciuto», citando il celebre titolo del suo collaboratore e allievo P.D. Uspenskij. Ricco di informazioni preziose sulle origini e l'ispirazione del percorso di ricerca del filosofo e mistico greco-armeno, è un tassello essenziale per comprendere l'insegnamento di una delle figure più carismatiche e misteriose della ricerca spirituale del Novecento. Introduzione di Adriano Ercolani.
Il valore politico e (inter)religioso del primo viaggio apostolico del papa in un Paese a maggioranza sciita: l'Iraq.
Con la crisi cambiano relazioni, potere, politica, economia, religioni, Europa, mondo globale. Le crisi svelano il meglio di una comunità nazionale, o il peggio. Anche in termini di potere. Il tentativo di rispondere alle domande fondamentali sul potere non appartiene solo alla ricerca scientifica, ma anche alla vita quotidiana, all'esperienza che ognuno di noi fa nelle varie istituzioni in cui è inserito, da quelle più semplici come la famiglia, o una piccola associazione, a quelle più complesse, come aziende, scuole, università, comunità di credenti, sindacati, partiti politici, strutture burocratiche, organismi nazionali e internazionali. Rocco D'Ambrosio analizza i tanti aspetti antropologici ed etici che stanno alla base di queste dinamiche, perché chi esercita il potere è prima di tutto uomo o donna, con tutto il suo carico fisico, intellettuale ed emotivo.
L'esasperazione delle disuguaglianze nel nostro Paese si può combattere solo agendo sui meccanismi di formazione della ricchezza. Si può ancora intervenire nella rivoluzione tecnologica, con un programma che si interessi al lavoro, alle donne e al futuro delle giovani generazioni? Fabrizio Barca espone l'ambizioso lavoro collettivo del Forum Disuguaglianze Diversità, le cui proposte sollecitano una radicale riconsiderazione delle politiche pubbliche attuate finora. Punti concreti e attuabili volti a rovesciare la retorica pessimistica, per trasformare la rabbia in leva per l'avvento di una nuova stagione di emancipazione e giustizia sociale.
Il grande teologo brasiliano Leonardo Boff sul sogno proposto da Papa Francesco nell'enciclica "Fratelli tutti": un'analisi della sua realizzabilità. Prefazione di Pierluigi Mele.
Fine del terzo secolo prima della nostra era. Superate le Alpi, sconfitti i Romani sul Ticino e sulla Trebbia, Annibale vuole portare la guerra a Roma. Per farlo, deve necessariamente passare in Etruria. Terra grandiosa ma di civiltà al tramonto, ancora libera ma sempre più romanizzata. Al fanum Voltumnae, il santuario per ora scampato alla devastazione dei legionari, i principes Rasna discutono in gran fretta le sorti di un intero popolo. Appoggiare Roma o Cartagine? Nell'intreccio di intrighi e interessi dei potenti, la giovanissima sacerdotessa di Uni Velia è la prescelta che leggerà nei fulmini la volontà degli dèi, e deciderà le sorti politiche delle città-Stato etrusche. Divisa tra la dedizione alla propria missione sacra e le passioni sentimentali e politiche, Velia andrà incontro al proprio destino. Dovrà seguire, inesorabile, quello della sua città e del suo popolo?
«Gigi Proietti se n'è andato in fretta, troppo. È uscito dallo spettacolo come i colleghi Federico Fellini, Alberto Sordi, Carlo Lizzani. Nato nel 1940, era un ruscello fresco, un bell'atleta della durata, un pischello, un malandrino, con sorrisi in corsa. Non ha potuto battersi e vincere, fino in fondo, contro Roma: immobile, confusa, dominata da incapaci. Non come i suoi colleghi illustri, che avevano trovato continuità, successi, premi, protezioni nella Roma più corrotta di ieri e ieri l'altro. Avrebbe voluto impedire, allontanare la città da inganni, affarismi, pigrizia, bande, malaffare; ma doveva battersi contro le scene e gli schermi, cantare, giocare, soprattutto non farsi prendere dal deterioramento nelle abitudini. E poi, a un certo punto, non ce l'ha fatta più. Roma è rimasta sola? Sola, senza la forza dei suoi artisti, dei grandi nomi fondatori di avventure? Gigi si è impegnato nello spettacolo, nella televisione, nel teatro unendosi a personaggi come Carmelo Bene, alle avanguardie, ha fatto tutto e anche di più. Era impetuoso e irresistibile. Ha lavorato con passione, genialità. Ma si è trovato solo».
Dorothy Day e Simone Weil: due donne che responsabilmente, e senza sotterfugi, si sono assunte il compito di dare senso alla loro esistenza e hanno concepito la vita come un servizio della giustizia. In entrambe, l'esperienza cristiana è profonda, vibrante, originale. Teresa Forcades la racconta, seguendo con attenzione e curiosità i loro diversi itinerari esistenziali: dall'infanzia critica nei confronti delle istituzioni ecclesiastiche alla lotta matura in favore dei diseredati e della classe operaia. Al cuore della loro spiritualità, il lavoro umano. Il libro ci restituisce così il ritratto di due donne d'eccezione, testimoni altissime di impegno civile e giustizia sociale.
Come ripensare la questione del genere nell'emergenza di un nuovo paradigma di civiltà che si profila nell'epoca contemporanea? Dopo la profonda crisi delle istituzioni del patriarcato del secolo scorso, come concepire oggi il maschile e il femminile? Uno dei più grandi teologi del mondo si confronta con il tema della sessualità a tutto tondo: dalla sua base biologica, genetica e genitale, a quella ontologica, sino alla costruzione storico-sociale dei due sessi. Una riflessione intensa e approfondita sulla differenza sessuale e sulle sfide del nuovo millennio.
Oscuro stregone o geniale scienziato, artista illuminato da Dio o eretico miscredente? Tra la Firenze di Savonarola e Machiavelli e la Roma dei rivali Michelangelo e Raffaello, nella vita di Leonardo da Vinci si ritrovano tutta la magnificenza e le contraddizioni del Rinascimento: un'età dell'oro per le arti, con l'umanesimo e la scoperta dell'America, ma anche un'epoca di fanatismo religioso e caccia alle streghe, con l'Inquisizione e i roghi di libri. Nel 1901 Merekovskij non pubblicò solo un romanzo storico, ma anche la più penetrante delle biografie di Leonardo: un uomo semplice e tormentato che viveva il mondo come un'eterna scoperta, curioso come un bambino; capace di studiare per settimane il volo di una mosca "con la stessa matita e lo stesso amore con cui poco prima aveva disegnato il divino sorriso della Vergine". Un precursore che diede tutto se stesso nel tentativo di donare le ali all'umanità, ma che era destinato a rimanere incompreso fra i suoi contemporanei, come un "uomo che si sveglia nel buio, troppo presto, mentre tutti gli altri dormono ancora".
Merezkovskij Dmitrij S. (San Pietroburgo, 1865 - Parigi, 1941) Scrittore, poeta e critico, è annoverato tra i padri del simbolismo russo. Spirito libero poco incline ai compromessi, combatté sia l'autocrazia zarista sia la rivoluzione bolscevica, e nel 1917 fu costretto a emigrare a Parigi. Dopo aver ricoperto per oltre cinquant'anni un ruolo predominante nella cultura russa ed europea, dalla fine degli anni Trenta è stato progressivamente dimenticato, per essere riscoperto solo negli ultimi decenni. Nel 2013 Castelvecchi ha pubblicato il suo romanzo La morte degli dèi, sull'Imperatore Giuliano l'Apostata.