Brevi pensieri che accompagnano la vita quotidiana lungo tutto l'anno, prendendo spunto dalle pagine della Bibbia e dagli autori della nostra tradizione. Una riflessione su frammenti della quotidianità per cercare nello "spirito" quella profonda e vera pace che dona la «gioia del cuore».
Nel suo accorato discorso alla città di Milano, l'arcivescovo Mario Delpini invita a reagire alla mediocrità imperante e alla rassegnazione, insistendo sulla necessità di prendersi cura di quel bene comune che è la fiducia. Per una comunità, per una città, per un Paese la fiducia è la condizione irrinunciabile per una coesistenza pacifica delle persone, delle culture, delle religioni. È la virtù di coloro che interpretano la vita come una vocazione. È l'unico mezzo che abbiamo per affrontare con coraggio le sfide di oggi e per andare con slancio verso il futuro.
Anche quest'anno torna l'itinerario per i gruppi di spiritualità familiare. Un percorso di riflessione e approfondimento per l'anno pastorale 2023-2024 sui temi della famiglia nel mondo. Essa è chiamata ad affrontare le sfide epocali odierne che il contesto socio-ambientale pone. Viviamo nel mondo, ma non siamo del mondo e solo con la forza della fede e della parola le famiglie possono far fronte a quanto accade, non lasciandosi intrappolare dallo spirito del mondo.
Un ritratto di Madeleine Delbrêl, mistica e poetessa della prima metà del Novecento, considerata una delle personalità spirituali più significative del XX secolo. Un libro che attraverso un intreccio di esperienze di vita e di fede esemplare ci avvicina a questa figura ammirevole. Il testo è corredato da schemi per la preghiera comunitaria a partire dai testi di Delbrêl.
Brevi pensieri che accompagnano la vita quotidiana lungo tutto l'anno, prendendo spunto dalle pagine della Bibbia e dagli autori della nostra tradizione. Una riflessione sulla vita quotidiana per cercare nello "spirito" una più profonda e vera "intelligenza" della realtà. Una nuova, attesa raccolta che segue i volumi degli anni precedenti.
La benedizione di Dio che invochiamo per ogni famiglia, per ogni persona, per ogni casa e anche per chi non ha casa si può pensare così: è il sorriso di Dio che prova simpatia per ciascuno di noi, per ogni storia. Non ci sono risposte a tutte le domande, non ci sono medicine per tutte le ferite, non c’è neppure tempo per esercizi di discernimento. Ma c'è il tempo per un sorriso. È il sorriso di chi visita le famiglie per gli auguri di Natale, portando la benedizione e il sorriso dell'arcivescovo.
Una lettura della lettera apostolica Patris corde, dedicata alla figura di san Giuseppe, dono prezioso da parte di papa Francesco per tutto il popolo cristiano e in particolare per i sacerdoti e i consacrati, per «accrescere l'amore verso questo grande Santo, per essere spinti a implorare la sua intercessione e per imitare le sue virtù e il suo slancio». Il Papa, volendo proporre da imitare le virtù del carpentiere di Nàzaret, annota: «San Giuseppe ci ricorda, ci invita, ci insegna». In questi punti bisogna sostare per meditare, assimilare e lasciarci interpellare dal suo slancio e dalla sua creatività in ogni occasione.
"Cos'è la "profondità di Dio"? San Giovanni ci ha risposto: la profondità di Dio si chiama l'amore di Dio. E che cosa è la "profondità di Cristo"? E' l'amore di Dio che si fa visibile, è dentro a un pensiero umano, è dentro a una coscienza umana, è dentro a una libertà umana, in una sofferenza, in una gioia umana. Gesù non tiene proprio niente er sé. Gesù si dona completamente per noi. E' venuto per noi, è nostro, è a nostra disposizione; il nostro bene è il suo desiderio"
Giovanni Moioli
Due le aree tematiche di questo sesto volume dell’Opera omnia di Giovanni Moioli: la santità cristiana, con un’attenzione particolare alle sue caratteristiche e al percorso educativo che può favorirne la crescita, e lo studio di alcune delle forme concrete che la vita cristiana ha conosciuto nel corso dei secoli, con una considerazione più attenta dell’esperienza e della teologia degli Istituti Secolari.
I due temi facilmente si intrecciano, perchè la santità cristiana non è mai un percorso individualistico. Il cammino della santità non può non coinvolgere personalmente e in profondità, ma ciò che lo suscita e lo fa maturare è il dono dello Spirito di Gesù che rende «possibile rivivere la vicenda di Cristo, essere la “memoria” di lui, della sua morte e della sua risurrezione» e «la prova che si ha nel cuore la partecipazione alla carità di Cristo sta nell’amore per la Chiesa, non del rifiuto della Chiesa». Perciò «non c’è santità cristiana che non abbia una reale dimensione ecclesiale». Si può diventare santi solo «per strade diverse, con fisionomie diverse: non prima di tutto in base alle “cose che si fanno”, ma alla fede ed all’amore con cui si vive ciò che si fa», quindi con forme di vita necessariamente diversificate, ma tutte riconducibili alla carità di Cristo e al dono del suo Spirito.
«La verità è Gesù Cristo e il termine correlativo adeguato alla verità che è Gesù Cristo non è la pura intelligenza. È “anche” l’intelligenza, ma più completamente è la libertà, che è là dove non c’è più separazione tra l’intelligenza e la volontà e l’amore, cioè dove l’amore, l’intelligenza e la conoscenza hanno ritrovato l’unità, quando l’uomo non è più diviso tra ciò che sa e ciò che fa, quando il suo amore non cammina più lentamente della sua intelligenza». (Giovanni Moioli)
GIOVANNI MOIOLI, nato a Vimercate (MB) il 4 maggio 1931, viene ordinato sacerdote il 27 giugno 1954 dal cardinale Ildefonso Schuster. Nel 1958 si laurea in teologia, presso la Pontificia Università Gregoriana (Roma), con una tesi su La devozione berulliana al Verbo Incarnato. Nel 1961 inizia a insegnare teologia spirituale e, l’anno successivo, teologia sistematica presso il Seminario di Venegono Inferiore (VA). A partire dal 1969 assume i due insegnamenti anche presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale (Milano) dove, nel 1974, viene nominato docente ordinario. Muore a Vimercate il 6 ottobre 1984.
Sono raccolti nel volume i contributi – relazioni, articoli e voci di dizionari – dedicati al tema della vocazione all’amore nella forma del matrimonio, a cui don Giovanni Moioli ha dedicato grande attenzione, interrogandosi sul rapporto con la verginità. Due temi decisivi per la spiritualità cristiana.
In questo volume dell'Opera omnia di Giovanni Moioli, il quarto, vengono pubblicati sedici contributi - relazioni, articoli e voci di dizionari - da lui dedicati a temi centrali nella sua esperienza e nella sua riflessione: la preghiera, la mistica e la liturgia. I testi, scritti tra il 1961 e il 1984, documentano come l'interesse per queste tematiche abbia caratterizzato il suo percorso teologico per quasi venticinque anni. Un quarto di secolo di grande rilievo per la teologia e per la vita della Chiesa: è il periodo che precede, accompagnae segue il Concilio Vaticano II. Nella riflessione di Moioli emerge progressivamente un rapporto sempre più stretto tra la comprensione della preghiera e il quadro complessivo della teologia cristiana: la cristologia, la teologia, l'antropologia e, forse, tutti i trattati teologici. Sino al punto che sembra legittimo porre due questioni: quale contributo può offrire la teologia della preghiera alla comprensione della singolarità di Gesù, dell'esperienza dell'uomo e del suo rapporto con Dio? Quale collocazione deve avere la teologia della preghiera nella presentazione della fede cristiana? Sullo sfondo, si intravedono le questioni relative all'unità della teologia, alla definizione dell'identità e dei rapporti tra le singole discipline teologiche, alle ricadute che tutto questo può avere sulla formazione del cristiano.
Papa Francesco, nell'anno giubilare della misericordia, ci invita a riscoprire e ad attualizzare le opere di misericordia corporale e spirituale, sottolineando il forte legame con l'insegnamento di Gesù e ricordandoci che su di esse saremo giudicati. In questo libro scritto "a quattro mani", Bortolo Uberti e Rosanna Virgili aiutano a comprendere la sempre viva originalità delle opere di misericordia, declinate in un contesto odierno e quotidiano, con chiari riferimenti al messaggio evangelico e all'indissolubile complementarità tra "la fede" e "le opere". Più che un elenco di cose da fare o da imparare a memoria, vanno quindi riscoperti i gesti che ci consentono di vivere fino in fondo, anima e corpo, l'amore per i fratelli, riflesso e condivisione dell'Amore misericordioso del Padre: "ciò che affascina delle opere di misericordia è che l'uomo può tornare a stupirsi della sua capacità di amare e di essere amato".