Il volume ripercorre la vita di don Zeno Saltini, che nel 1947 occupò pacificamente un campo di concentramento per crearvi Nomadelfia, la città dove la "fraternità è legge". In questo luogo, simbolo della follia umana, la comunità accolse centinaia di bambini scartati dalla società, superando i legami di sangue della famiglia tradizionale. Don Zeno propose Nomadelfia come modello per l'intera società, dando anche vita ad un movimento politico. Seguì la bufera con il suo allontanamento e la dispersione dei ragazzi. La comunità si ricostituì nel Grossetano attorno al patriarca che ottenne la laicizzazione pro gratia. La normalizzazione si completò nel 1962, quando don Zeno poté celebrare la "seconda prima messa". Il prete emilano dedicò gli ultimi anni della vita a proporre in giro per l'Italia le basi di una nuova civiltà
Giuseppe Micheli ha contribuito in modo decisivo alla presenza dei cattolici nella società e nelle istituzioni accanto a Meda, Murri e don Sturzo. Politico, giurista, uomo di cultura, instancabile organizzatore, difensore dell'Appennino rurale, si è battuto per una più reale democrazia rappresentativa nei drammatici anni tra le due guerre. Deputato del PPI, antifascista, ha avuto un ruolo significativo nella DC i in Parlamento dopo la Liberazione.
Professore, dirigente dell'Azione cattolica, parlamentare, giornalista, rettore dell'università cattolica: nella vita di Giuseppe Lazzati, i diversi impegni si legarono alla scelta di educare, soprattutto i giovani. "Educare nella città" significò per Lazzati proporre un impegnativo itinerario di crescita umana e cristiana che fosse in grado di reggere le sfide della società contemporanea. Questa sintetica biografia ripercorre le tappe principali della vicenda del professore milanese, mettendo in evidenza gli spunti ancora attuali della sua coerente riflessione.
Filippo Meda (1869-1939), avvocato, giornalista, politico, ebbe un ruolo pari o di poco inferiore a quello di Luigi Sturzo nel portare i cattolici italiani alla partecipazione alla vita pubblica italiana. Seguace di don Albertario, cercò di realizzare un partito di ispirazione cattolica, autonomo e aconfessionale, ancora prima di Sturzo. Fu deputato e, nel 1916, il primo cattolico a divenire ministro del regno d'Italia. Nel dopoguerra fu tra i fondatori dell'Università cattolica. Aderì al partito popolare, pur mantenendo sempre una sua posizione particolare. Ministro ancora con Giolitti, rifiuto più volte di divenire presidente del consiglio. Di fronte al fascismo consigliò dapprima una posizione cauta attesa e si ritirò poi nel silenzio quando il regime fece tacere la sua rivista "Civitas", uscendone solo nel 1927 per difendere in tribunale Alcide De Gasperi.
Il volume un compendio agile e tuttavia particolareggiato per fare la conoscenza di don Luigi Monza, definito "una delle figure pi elevate del cattolicesimo contemporaneo". L'esperienza di don Luigi un messaggio tutt'oggi denso di significato e attualissimo, attraverso la radicalità delle proprie scelte, la forza della propria professione di Fede, il porsi al servizio di tutti e l'entusiasmo di vivere il quotidiano."Dare la vita", titolo gi di per s significativo, ha un solo significato: amare, così come Gesù ha amato, con lo stesso amore di Dio, dando tutto s stesso fino al sacrificio estremo. Ed questo il principio su cui don Luigi ha sempre fondato la propria azione.