«Un maestro insegna ai suoi discepoli anzitutto per quello che è, poi per quello che fa e infine per quello che dice». Se c'è, tra i profeti dell'Antico Testamento, uno al quale si può riferire que¬sta massima di R. Guardini è proprio Geremia. Mentre gli altri profeti scompaiono dietro al loro messaggio, Geremia parla anche con la propria vita. Uomo dalle mille contraddizioni: un mite, ma tenuto a pronunciare parole dure; un poeta, che Dio sceglie per combatte le sue battaglie; amante della bellezza della vita e della natura ma che rimane solo, senza sposarsi e senza figli. In un testo accessibile, l’Autore offre ai lettori di oggi un ritratto appassionante e attuale della vita del profeta.
Chiarettina così Chiara Lubich era solita chiamare Renata Borlone (1930-1990). Un nome che dice la luce che spargeva attorno a s, attingendo alla Fonte della nuova corrente evangelica nata a Trento nel secondo dopoguerra. Sfogliando le pagine dellautobiografia ripercorriamo il sottile filo doro che si dipana dalla scoperta dellamore di Dio alla scelta di consacrarsi a Lui e il suo impegno nel Movimento dei Focolari in Italia, in Spagna, Belgio, Svizzera e poi nella cittadella internazionale di Loppiano (FI).
La riflessione di Simone Weil sul male nella ricerca di un segno nascosto della misericordia di Dio.
Gesù è veramente risorto? Come si fa a credere senza vedere? Comprendere il vero significato pasquale della Croce, morte e Resurrezione di Cristo significa diventare suoi discepoli, con cuore pieno di speranza. È l'inizio di una nuova creazione. Gli Autori tracciano un itinerario di riflessione sugli incontri di Gesù con i discepoli dopo la Resurrezione. Un aiuto per un personale incontro con il Risorto. Una catechesi nata nei campi scout dell'AGESCI, valido strumento per quanti sono impegnati nella Pastorale giovanile. In collaborazione con AGESCI
Poster del progetto della Caritas per l'Avvento 2008.
Un testo per cogliere la ricchezza di una figura straordinaria della Chiesa: Santa Caterina da Siena.
L'obiettivo del saggio è quello di comunicare e rendere accessibile ad un pubblico di “non addetti ai lavori” il significato essenziale del discorso teologico, di un discorso, cioè, la cui parola e intelligenza hanno origine dall'esperienza di Dio che si fa nella sequela di Gesù come comunità di discepoli. Di qui il filo rosso che disegna il percorso di queste “lezioni”: Dio che si dice in Gesù Cristo, così dicendo se stesso e noi in sé. Piero Coda approfondisce alcune nozioni fondamentali (che costituiscono l'oggetto della disciplina che si suole chiamare teologia fondamentale) riguardo alla conoscenza di Dio - come possiamo conoscere Dio? attraverso quali vie? -; alla rivelazione che Egli fa di sé in modo pieno e definitivo nella storia in Gesù; allo Spirito Santo; alla Trinità e alla storia della sua esperienza e comprensione cristiana da sant'Agostino ad oggi. Il discorso si fa più “attuale” nell'ultima parte in cui si delinea il significato teologico delle diverse religioni nel disegno di Dio, e dunque in rapporto a Gesù e alla Chiesa, e si spiega l'importanza e il metodo del dialogo tra la Chiesa e le religioni.
Le parole del Vangelo di Giovanni e il Verbo si e fatto carne", esprimono il cuore del mistero del natale. Parole di grande densita e bellezza, oltre che di profonda verita, hanno ispirato i cristiani di ogni epoca. "
«Caro Ernesto, tu sei tra quelli che preferiscono pregare piuttosto che parlare di preghiera; sei tra quelli che preferiscono amare piuttosto che parlare di amore; sei tra quelli che aprono la porta a Dio: e Dio entra e uno spazio di mondo si riempie di luce e di speranza. Tu hai capito che il sogno di Dio dobbiamo costruirlo noi con Lui, seminando gesti d'amore che, come gocce d'acqua nel deserto, fanno spuntare i fiori: l'Arsenale della Pace è uno di questi splendidi fiori». (dalla Prefazione di Angelo Comastri)
Nella Lettera a Dardano - originariamente pensata come un trattato - sant'Agostino affronta due grandi temi: la presenza naturale di Dio nell'uomo e la presenza soprannaturale dello Spirito Santo, della Trinità in lui. I due pilastri su cui poggia l'argomentazione di sant'Agostino che sviluppa in tre momenti distinti, quello filosofico, quello della fede e mistico - sono i rapporti tra Dio e l'uomo: Dio è presente nella creatura in modo al tempo stesso immanente e trascendente. Infatti se si affenna solo la Sua immanenza si rischia il panteismo, ovvero la totale identificazione di Dio con la creatura; se si insiste solo sulla trascendenza di Dio e si dimentica la Sua presenza in noi, si dà un'idea falsa della divinità: un Dio oltre le nubi, lontano, indifferente. In tale visione, centralissima nel pensiero e nella esperienza vitale dell'Ipponate, trova spiegazione e ragione il famoso concetto dell'interiorità: non narcisistico ripiegamento su se stessi e isolamento dal mondo, ma ricerca della Verità che alberga in noi e ci trascende.
Le grandi domande sul senso della vita, sul bene e sul male, sul dolore e la morte, da sempre oggetto di riflessione dei filosofi come dell'uomo comune, presuppongono una domand~ ancora più grande, su Dio. E l'interrogativo ultimo che, sia chi è in ricerca, sia chi dice di "aver già trovato", devo~o porsi perché il cercare non sta vano e possa approdare a una risposta, anche se mai definitiva. Ma come cercare Dio, con la ragione o con la fede? Quanto la fede è frutto del Suo intervento e quanto il risultato di una nostra ricerca? Che cosa vuoI dire credere? Sono solo alcune delle domande che Ottavio Di Grazia, storico del cristianesimo, pone a Vincenzo Vitiello e Bruno Forte. Un dibattito appassionato e appassionante su Dio, la fede, la libertà, il bene e il male, il valore e i valori della vita.
Raccolta di canzoni, musiche, brani di recitazione eseguiti nel corso del Congresso Mariano Internazionale Castel Gandolfo (Roma), 28-30 aprile 2003.