"Da oltre trent'anni dedico la mia vita alla ricerca su una malattia neurodegenerativa ereditaria, la Còrea di Huntington. L'Italia è disseminata di storie di ricerca e di passione simili alla mia. Questo volume è il racconto di storie di scienza, di studiose e delle loro domande. Attraverso le voci delle protagoniste accompagnerò i lettori nell'esplorazione di ambiti di studio molto diversi, dalle lingue antiche all'astrofisica passando per la vita degli scimpanzé, con l'obiettivo di accrescere la consapevolezza collettiva sul contributo delle tante scienziate alla crescita culturale, scientifica, sociale del paese. Credo che le storie tracciate in questo libro rappresentino una rivoluzione in corso, l'inizio di un cammino che libererà le ragazze da zavorre e pregiudizi che in passato ne hanno impedito o rallentato i percorsi di emancipazione. Una rivoluzione in cui si moltiplicano quei modelli di riferimento che sono mancati a tante ragazze di ieri ma che mi auguro possano aiutare quelle di oggi e di domani a realizzare in pieno le loro aspirazioni."
Nel 1976, una giovane studentessa di ingegneria di Princeton è a Madrid in vacanza. Legge “La biblioteca di Babele” di Jorge Luis Borges e ha un’illuminazione. Immagina quegli scaffali sterminati e si immedesima nel destino del bibliotecario che si aggira disperato alla ricerca del libro dei libri, quello che contiene le risposte ai misteri fondamentali della vita. Prima di lei, John Maynard Smith aveva fantasticato sull’esistenza di un’analoga libreria: piena non di libri, ma di proteine. Più di recente, alcuni biologi hanno ricostruito lo spazio combinatorio ideale – il morfospazio – di tutti gli animali e di tutte le piante possibili.
Ma qual è il senso, per la scienza, di immaginare mondi che non esistono per spiegare la realtà? Perché il morfospazio degli animali è pieno di zone vuote? Dopo più di 40 anni di tenaci ricerche e di disavventure, quella giovane lettrice, Frances Arnold, svelerà l’enigma e scoprirà forme e combinazioni che l’evoluzione non aveva ancora esplorato. Un viaggio appassionante, da Madrid a Stoccolma.
Intrecciando scienza, filosofia e letteratura, tra Borges e Italo Calvino, Telmo Pievani ci guida attraverso Babele per mostrarci quanto è vasto e sconosciuto il mondo del possibile che non si è ancora realizzato.
Quante volte ci è capitato di cercare qualcosa e trovare tutt'altro? Una compagna, un compagno, un lavoro, un oggetto. Agli scienziati succede sempre: progettano un esperimento e scoprono l'inatteso, che di solito si rivela assai importante. Questo affascinante fenomeno si chiama serendipità, dal nome della mitica Serendip da cui, secondo una favola persiana, tre principi partirono all'esplorazione del mondo. Nella storia della scienza le più grandi scoperte sono avvenute così. Qui però non troverete la solita lista di aneddoti, dalla penicillina ai raggi X al forno a microonde. Le più sorprendenti storie di serendipità svelano infatti aspetti profondi della logica della scoperta scientifica. Non è solo fortuna: la serendipità nasce da un intreccio di astuzia e curiosità, di sagacia e accidenti colti al volo. La serendipità, soprattutto, ci svela che non sapevamo di non sapere. Dopo i successi di Imperfezione e Finitudine, Telmo Pievani ci accompagna nell'avvincente storia di un'idea. Da Zadig a Sherlock Holmes, i tanti eroi della serendipità ci insegnano che la natura, là fuori, è sempre più grande della nostra immaginazione.
Non abbiamo fatto nulla per mitigare il riscaldamento climatico. Fra attese, rinvii e altre scuse, le conferenze sul clima sono fallite una dopo l'altra. Nel corso dei secoli, i mari si sono alzati di 65 metri. Il libro racconta a distanza di mille anni, dunque nel 2872, il viaggio intrapreso, sempre per scommessa, da un aristocratico inglese sulle orme di Phileas Fogg nel 1872, protagonista del romanzo di Jules Verne "Il giro del mondo in 80 giorni", pubblicato nel 1873. Ogni tappa del viaggio, in mongolfiera, in otto puntate è corredata da una serie di mappe dei luoghi attraversati e da una scheda di approfondimento scientifico. Il libro alterna tre linguaggi e livelli di lettura che dialogano tra loro: la dimensione narrativa del viaggio immaginario, la dimensione scientifica della geografia fisica e umana del mondo nell'Antropocene, il linguaggio cartografico, con tutta la sua carica di visualizzazione intuitiva.
Il titolo vorrebbe suggerire che "una pillola matematica al giorno leva il medico di torno". La malattia da curare è l'analfabetismo matematico di cui soffrono il mondo intero, in generale, e il nostro paese, in particolare. Risulta infatti da anni che i ragazzi hanno un grande deficit nelle competenze di italiano e di matematica, e le due cose non sono separate: "leggere, scrivere e far di conto" era l'obiettivo minimale posto dalla legge di istituzione della scuola pubblica obbligatoria promulgata nel 1859 dal Regno Sabaudo. Le "pillole matematiche" giocano su entrambi i campi, e intendono mostrare non solo ai ragazzi, ma anche agli adulti, come la matematica sia presente, a volte sommessamente e altre prepotentemente, in tutta la cultura, umanistica e scientifica: nelle discipline dove la si aspetta, dalla fisica all'economia, ma anche in quelle in cui meno la si aspetta, dai romanzi alle opere d'arte.
"Benvenuti nell'intimità del vostro cervello!" È il saluto con cui Dehaene accoglie il lettore in questo libro, un autentico viaggio nel nostro organo della mente e della coscienza. In effetti, le cento immagini incluse ci raccontano, con una vividezza inimmaginabile anche solo pochi anni fa, quasi tutto ciò che siamo, noi e la nostra personalità, i nostri ricordi e la nostra storia. Lo straordinario sviluppo di tecnologie come la risonanza magnetica funzionale ha reso trasparente la volta cranica. Possiamo guardare al suo interno mentre le diverse aree cerebrali si attivano e si trasformano in sintonia con i nostri pensieri. Dehaene è stato un pioniere in questo sviluppo, e già ai suoi esordi da scienziato si era prodigato per capire dove alcune capacità proprie dell'uomo, come il linguaggio e l'aritmetica, risiedono nei pochi millimetri superficiali della corteccia cerebrale. Così la nostra mente, da entità complicata, è diventata semplice come un'immagine. Anzi come queste cento immagini.
In "Diversi" il primatologo di fama mondiale Frans de Waal trae spunto da anni di osservazioni sul comportamento degli esseri umani e degli altri animali per dimostrare che, nonostante esista un collegamento tra genere e sesso biologico, la biologia non avalla automaticamente i tradizionali ruoli di genere presenti nelle società umane. Avvalorando le sue tesi con riferimenti agli scimpanzé e ai bonobo, de Waal mette in dubbio le convinzioni ampiamente diffuse su mascolinità e femminilità e le opinioni comuni su autorità, leadership, legami filiali e comportamenti sessuali. Nelle comunità di scimpanzé il maschio è dominante e violento, mentre tra i bonobo è la femmina a prevalere e la società è relativamente pacifica. Nelle due specie il potere non è limitato a un genere ed entrambi i sessi mostrano vere capacità di leadership. Con umorismo, chiarezza e sensibilità, il libro amplia la discussione sulle dinamiche di genere nelle società umane, promuovendo un modello inclusivo capace di abbracciare le differenze, invece di cercare di negarle.
Come funziona la scienza? Riesce a dirci come è fatto veramente il mondo? Che cosa la rende diversa dagli altri modi di comprendere l'universo? In "Teoria e realtà", Peter Godfrey-Smith affronta queste domande, accompagnando il lettore nel grande viaggio attraverso un secolo di dibattiti sulla scienza. Il risultato è un'introduzione perfettamente comprensibile ai più grandi temi della filosofia della scienza. Numerosi esempi e digressioni riescono a coinvolgere anche gli studenti alle prime armi, un glossario dei termini spiega i concetti chiave, e sono inclusi suggerimenti di lettura al termine di ogni capitolo. Diversamente dagli altri testi di questa natura, "Teoria e realtà" combina un'analisi della storia recente della filosofia della scienza con dibattiti oggi cruciali, attraverso un linguaggio comprensibile per ogni lettore critico.
Che cosa accadrebbe se l'umanità potesse alterare la sostanza stessa del codice genetico? Questa domanda è rimasta a lungo confinata al campo della fantascienza, ma tutto questo sta per cambiare, come ci rivela qui Kevin Davies. "Riscrivere l'umanità" ci porta per mano all'interno dell'affascinante mondo di una nuova tecnica di editing genetico chiamata CRISPR, una potente cassetta degli attrezzi che permette di correggere il DNA di qualsiasi organismo, la cui scoperta è valsa a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna il Nobel per la chimica 2020. Davies aiuta il lettore a conoscere quella che è forse la più radicale conquista scientifica della nostra epoca, incontrando gli scienziati in prima linea nelle ricerche e i pazienti la cui storia commovente riporta il racconto a un livello più umano. L'autore chiarisce infatti le conseguenze che questa nuova tecnica può avere, risparmiando a milioni di persone gli effetti devastanti delle malattie ereditarie o i problemi che crea la disabilità.
Cos'è la scienza? È una faticosa avventura per arrivare dove nessuno è mai stato prima, è passione. Elena Cattaneo dedica da sempre la vita alla ricerca, di cui racconta qui tanto gli aspetti straordinari quanto l'impegnativa quotidianità. Fra i momenti più belli del fare scienza c'è quello della scoperta. L'emozione è indescrivibile. Ma la prova del bancone può anche essere impietosa: bisogna "ripartire dal via". Sempre con coraggio, sempre attenendosi ai dati e lavorando nell'interesse della collettività. Dal Covid alle staminali, dall'agricoltura all'omeopatia e al ruolo pubblico dello scienziato, Elena Cattaneo mostra quanta scienza c'è nelle nostre vite e quanto nella vita privata e pubblica di ciascuno di noi ce ne sia ancora bisogno, per spogliarci di paure e diffidenze.
Le interazioni umane sono disordinate e complesse. E questo in realtà è indispensabile per il nostro sviluppo sociale ed emotivo. In "Il potere della discordia" gli autori sostengono che affrontare l'inevitabile dissonanza è la strada per migliorare le relazioni con i partner, la famiglia, gli amici e i colleghi. Con il suo lavoro Tronick evidenzia che il nostro senso di sé ci rende individui separati, sebbene la sopravvivenza dipenda dalla relazione. E così ci avviciniamo l'uno all'altro, acquisendo fiducia in questo processo via via che rimediamo alle tensioni che insorgono. Affrontare l'alternanza di disallineamento e riparazione nella vita quotidiana ci aiuta a costruire relazioni profonde e durature. Attingendo dalla ricerca di Ed Tronick e dall'esperienza clinica di Claudia Gold, "Il potere della discordia" rappresenta una visione nuova e originale della nostra capacità di relazionarci con gli altri e con noi stessi.
Che cos'è la coscienza? Cristof Koch ci spiega qui che la risposta va ricercata nella natura soggettiva che caratterizza la nostra esperienza, dalla più elementare alle più complesse, ovvero in quel sentirsi vivi che accompagna ogni nostra percezione, immaginazione, ricordo o pensiero. Ma tale risposta non è, per Koch, che un punto di partenza di un'indagine volta a penetrare all'interno dei meccanismi cerebrali per comprendere come, a partire da questi, prenda forma quel tipo di sentire soggettivo che chiamiamo coscienza. La cosiddetta teoria dell'informazione integrata costituisce il suo principale punto di appoggio. Tale teoria non solo ci permette di chiarire numerosi aspetti fondamentali delle basi neurologiche della coscienza, ma ci offre anche uno strumento clinico per misurare il possibile essere cosciente o meno in pazienti che non danno segno di comportamenti consapevoli. Tuttavia, smentendo un'opinione diffusa, Koch mostra che la coscienza non potrà mai essere una conquista delle macchine. Nemmeno il software più sofisticato può dirsi cosciente. Al più può simulare una pseudocoscienza, dal momento che la nostra esperienza soggettiva non può essere ridotta ad alcuna forma di computazione, riguardando la nostra vita stessa.